Riassunto febbraio 2023. Tutte le recensioni

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di febbraio 2023 abbiamo recensito 38 ALBUM,  62 SINGOLI e presentato 55 VIDEO.

Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito  81 ALBUM, 93 SINGOLI e presentato 156 VIDEO.

ALBUM

DAVIDE ANDREONI – Fossili

Musicista, compositore, già componente dei Sycamore Age, produttore e arrangiatore per Andrea Chimenti, all’esordio con album sperimentale (interamente strumentale), suggestivo, mutuato dalle atmosfere care alla cultura delle library degli anni Settanta e delle colonne sonore. Sound avvolgente, di retaggio psichedelico, sospeso, liquido e dilatato. Un ottimo lavoro, ricco di personalità e lontano da istanze revivaliste.

ANIMAUX FORMIDABLES – We are all animals

Potentissimo album prodotto da Marco Fasolo dei Jennifer Gentle/I Hate My Village. Entriamo in un infernale e venefico calderone fuzz noise che guarda ai White Stripes e al classico mood del Jack White più abrasivo e distruttivo. Ci sono anche un frequente elemento industrial alla Nine Inch Nails e il primitivismo di Pussy Galore e Jon Spencer Blues Explosion a condire il tutto. Eccellente esordio.

ASADO FILM – Rude Boys

“Rude Boys” è il primo film scritto, diretto, interpretato e musicato dal vivo da ASADO FILM, collettivo ligure di musicisti e filmaker composto dal regista e musicista Francesco Traverso, da Olmo Martellacci(bassista/tastierista degli Ex-Otago), dal cantautore Matteo Fiorino e dal dubmaster U’Elettronicu, al secolo Gabriele Repetto. Il disco funge da colonna sonora attraverso undici brani strumentali che spaziano in vari contesti artistici, dal classico jazz a momenti sperimentali, elettronica, psichedelia, funk, acid jazz alla Corduroy. Il riferimento va ovviamente alle esperienze dei Calibro 35 sui cui binari si muove questa tipologia di proposta ma la band suona molto bene, è ispirata, le composizioni originali e curatissime, eseguite con la giusta attitudine e il mood perfetto al genere. Consigliato.

ARLO BIGAZZI – Short pieces for short movies

Il musicista e produttore (nonché fondatore della prestigiosa etichetta Materiali Sonori) Arlo Bigazzi si avvale di due preziosi collaboratori per questo nuovo lavoro: Mirio Cosottoni, trombettista, compositore, improvvisatore, filosofo, insegnante, ritrattista e Flavio Ferri, produttore, compositore, membro dei Delta V, collaboratore di Gianni Maroccolo e Edda. I sette brani, riarrangiati per l’occasione, provengono da colonne sonore di film e corti, oltre a un inedito, muovendosi artisticamente su coordinate ambient jazz, tra atmosfere sospese e dilatate, improvvisazioni, momenti intensi e cerebrali. Musica colta e profonda.

BLUE MOKA – Enjoy

Secondo album per una delle migliori realtà italiane in ambito funk jazz fusion dal prevalente gusto anni Settanta (dalle parti degli Spyro Gyra). Valga per tutto la spettacolare cover jazzata di “Teardrop” dei Massive Attack che trova in questo nuovo arrangiamento una chiave di lettura solare, pur mantenendo l’originale malinconico groove armonico. Il resto è un brillante e freschissimo viaggio tra brani dal tempo spesso sostenuto, un grande lavoro chitarristico e tastieristico a cui la sezione ritmica fornisce un costante e metronomico supporto. Super!

BOSCO SACRO – Gem

L’esordio del quartetto è un’immersione in un abbraccio contemplativo, ammantato da un approccio mistico e misterioso. Atmosfere dilatate, ai confini con l’ambient ma che guardano anche a post rock, folk apocalittico, post rock, folk dark, con momenti che riportano alle esperienze di Nico o a certe ballate care agli Ianva. Un lavoro non facilmente fruibile ma di grande impatto.

BRUTTA FATA – Siamo la roccaforte sull’ultima spiaggia

Quinto album in una carriera ormai ultra trentennale per la band romana, guidata da sempre dalla voce roca e potente di Daniele Bordoni. Un sound di chiara estrazione hard rock che guarda spesso agli anni Settanta ma non disdegna influenze grunge, crossover  e alternative rock. Un album maturo.

FRANCESCO CAMATTINI – A costo di non tornare

Il cantautore parmigiano ha una lunga carriera discografica alle spalle, ricca di collaborazioni e riconoscimenti. Il nuovo album nasce dalla volontà di “dare voce a chi  contribuisce alla costruzione di una Pace concreta tra uomini ma anche tra uomini e la natura,  agli umili e agli oppressi, alle madri dei figli scomparsi perché torturati dallo Stato e che aspettano ancora giustizia per la violenza subita”. Tematiche bene espresse attraverso brani dal taglio poetico, coraggioso, rigoroso e solenne, intervallati da brevi interludi lirici. Arrangiamenti minimali e asciutti per un lavoro personale e originale.

LUCA CAPERNA – Arrivi e partenze

Il cantautore laziale, pur ancora molto giovane, ha all’attivo sette album e numerosi singoli. Il nuovo lavoro ne raccoglie le principali tappe con dodici brani riarrangiati per l’occasione. Un cantautorato semplice e diretto, in costante chiave semi acustica, che riporta al miglior Claudio Baglioni. Un’ottima occasione per scoprire Un cantautore che può fare ancora molta strada.

CASUAL BOOTS – s/t

Massimo Scoposki torna, dopo una serie di esperienze tra gruppi e progetti solisti con una nuova creatura dalle tinte power pop e dall’incedere melodico e compositivo che riporta subito alla mente gli Smiths (ma anche gruppi meno conosciuti come Altered Images o Orange Juice e del giro Postcard Records). I brani sono molto intensi, ben composti, divertenti e (malinconicamente) solari. Ottimo.

CLO.SER – Eroi fragili

Secondo lavoro per il cantautore veneto, un ep di cinque brani all’insegna di un pop rock dalle tinte country. Ci sono echi di Ivan Graziani, del Celentano più cantautorale, un pizzico di Rino Gaetano, retaggi West Coast, ottimi testi per una produzione minimale e diretta. Un ottimo disco.

COBALTO+ – Something beautiful

Splendido ritorno per i veterani cremonesi Cobalto con un album perfettamente calibrato, prodotto e splendidamente registrato. Atmosfere che affondano nella new wave elettronica di sapore anni Ottanta ma sapientemente riarrangiate e declinate in chiave attuale e moderna. Melodie e incedere decadenti, retaggi Ultravox, un gusto darkwave raffinato ed elegante (che odora di Roxy Music). Consigliato.

CONDIO – Better to die in Texas

Il musicista lombardo, che vanta una lunga esperienza alle spalle, ci prende a braccetto per un viaggio nell’America profonda del country, del blues, della tradizione a stelle e strisce. Quindici brani, caratterizzati da una voce in perfetto equilibrio tra Elvis e Bobby Solo (grande cultore ed esecutore di country and western), da ottimi arrangiamenti, fedeli al gusto del genere. Gli appassionati apprezzeranno.

CUORI SELVAGGI – Manna

Attiva fin dagli anni Novanta, la band siciliana torna con un ep di quattro brani in cui si cimenta ecletticamente con varie correnti musicali, dal rock al folk, fino ad elementi di ispirazione reggae e jazz, incluso anche un brano in dialetto. La base compositiva fa diretto riferimento alla canzone d’autore su cui si sviluppano i riferimenti di cui sopra. Una premessa interessante per un auspicabile album che esprima al meglio la loro creatività.

C+C=MAXIGROSS – Cosmic res

Prosegue l’affascinante e intrigante percorso del collettivo veronese con un nuovo lavoro in cui il loro personalissimo folk psichedelico si tinge sempre di più di elettronica in un mix originale e immediatamente distintivo che si avvicina a un mix tra Flaming Lips, Beck, Julian Cope e Animal Collective. Dedicato alla memoria dell’amico e produttore Miles Coop Seaton (ex membro degli Akron Family) tragicamente scomparso, “Cosmic res” assimila anche numerose influenze dalla canzone d’autore italiana (il Lucio Battisti degli anni Settanta, in particolare). Eccellente.

DEUT – From the other Hemisphere

La principale peculiarità che emerge da questo primo album è la maturità artistica e compositiva che lo rende di spessore internazionale, in virtù di una varietà di stili originale ed eclettica. Si passa dal folk al brit pop rock in odore di Smiths a situazioni acustico intimiste. Ottime le canzoni, sempre ben calibrate e omogenee a un lavoro mai banale e sempre di alto livello.

ESCAPE TO THE ROOF – s/t

Non è dato sapere chi si nasconda dietro la formazione della band che ha volutamente scelto l’anonimato. Poco male perché la musica parla a chiare lettere e con la dovuta potenza sonora. I dieci brani si muovono all’interno di un rock dalle forti tinte hard che riporta agli anni Settanta ma anche all’heavy metal di stampo Iron Maiden e a forme più classiche (di gusto Led Zeppelin). Il tutto eseguito con elevata tecnica, a cui si uniscono eleganza e raffinatezza e composizioni di gran classe.

GERARDO FRISINA – Joyful sound

La lunga carriera discografica di Frisina si arricchisce di un nuovo gioiello nu jazz in cui convergono come d’abitudine jazz, funk, latin soul, ritmiche e influenze afro cubane, groove elettronici, dance, elementi percussivi tribali e il consueto raffinatissimo gusto per gli arrangiamenti. Musica per intenditori dal palato sofisticato.

GIU’ – Ragazza rossetto fragola

Ep d’esordio con quattro brani, vere e proprie dediche d’amore, giocate molto  bene in chiave melodica, con testi semplici e diretti e un substrato sonoro che lo avvicina talvolta a Ligabue. Una buona partenza, foriera di ottimi sviluppi futuri.

GRANSODA – s/t

Puro e semplice punk rock, immediato, urgente, che guarda al ’77 ma anche a Social Distortion, Descendents, Rancid. Sette brani senza fronzoli, pulsanti e potenti. Non serve altro.

THE HARD BEAT – Da morto si, da vivo mai

Torna la storica band marchigiana, attiva dal 1989 e con una lunga serie di concerti, cassette, album alle spalle, con cinque brani in bilico tra punk rock di stampo ’77 e caustico sarcasmo. Canzoni dirette e minimali, semplici e abrasive. Gli amanti del genere non resteranno delusi.

KARMA VOYAGE – Lights in forgotten places

Esordio di grande potenza espressiva per la band veneziana che si muove tra dark wave, psichedelia, un approccio shoegaze, un retaggio Velvet Underground (a cui corrisponde una vocalità debitrice alla lezione di Nico) e tanta personalità. Se i riferimenti sono infatti circostanziati, la miscela che ne esce, agghindata da un tratto austero e solenne, è decisamente originale e intrigante. Ottimo.

ITALIAN GROOVE COLLECTIVE – s/t

55 musicisti conosciuti, tutti professionisti noti come solisti o come solidi membri delle band dei big della musica Italiana, uniti per un album a base di un raffinato soul funk dalle tinte jazz, prevalentemente strumentale. Portamento elegante, approccio molto easy e fruibile, un perfetto sottofondo, godibilissimo (con cover di “Fever” originale e sensuale).

MAGRATHEA – Momentum

Debutto fresco e pulsante per la band bresciana. Sei brani che si muovono agilmente tra post rock, shoegaze e un’anima pop di estrazione psichedelica (tra Opal e alcuni retaggi pinkfloydiani, vedi “Into Magrathea”). I brani sono compositivamente ben costruiti e abilmente gestiti. Ancora qualche angolo acerbo da smussare ma la band è in piena forma e potrà dare solo grandi soddisfazioni.

MARRANO – Carne e ossa

Al terzo album la band romagnola conferma la sua verve abrasiva ed elettrica, coadiuvati dalla produzione artistica di Divi de I Ministri. I nove brani sono arrembanti, potenti, debitori al grunge più duro ma con una vena melodica basata su linee vocali che si innestano alla perfezione nella struttura dei brani e li avvicinano talvolta ai primi Verdena. Band e disco maturi, lavoro di ottima qualità.

EVASIO MURARO – Non rientro

La carriera del cantautore lombardo (dai Settore Out al Premio Tenco del 2000) è lunga, piena di collaborazioni ed esperienze artistiche di ogni tipo. Il nuovo album lo coglie all’apice della creatività che si esplicita attraverso brani che, senza limiti stilistici, passano da episodi cantautorali (chitarra acustica e voce) a momenti più pop, fino a complesse trame rock/post wave (“Stazioni” potrebbe stare tranquillamente su un album dei Verdena) e a svariate altre atmosfere sonore. Un lavoro maturo, consapevole, sincero, di grande spessore compositivo.

LORY MURATTI – Torno a dirvi tutto

Lory Muratti è un artista a 360 gradi che abbraccia discipline come musica, scrittura, video- arte. Il progetto più recente accomuna un album al suo romanzo omonimo. Un lavoro rigoroso, dal passo solenne e austero. Otto brani che attingono compositivamente dalla canzone d’autore per svilupparsi in direzioni che accostano afflati rock con una vena che guarda in modo più evidente alla new wave anni 80. Il disco è legato da un filo conduttore che accomuna le canzoni, i cui testi non hanno paura di affrontare tematiche scomode come suicidio ed elaborazione del dolore. Un lavoro ambizioso e importante, da ascoltare con estrema attenzione.

NANCY – Ep

La band modenese, all’esordio con un ep di cinque brani, conserva il retaggio delle prime esperienze punk, pur esprimendosi con sonorità che guardano a un cantautorato rock oscuro e malato che non disdegna atmosfere grunge (vedi “Stasera”). L’approccio è urgente, diretto, minimale, aspro. Un’ottima partenza.

NEW ORLEANS FUNKY TOWN – Jazz revisited 2.0

La band romana si fa riconoscere immediatamente già dal nome, più che indicativo della proposta sonora. Il nuovo album ne è una prova più che gustosa tra rifacimenti di classici jazz e affini in chiave soul, funk (vedi la splendida versione di “Summertime”), New Orleans jazz. Bellissima voce, arrangiamenti freschi e attuali, divertenti, pieni di groove, suonati con grande tecnica e affiatamento. Disco gradevolissimo.

QUARANTENA – Scrivo il niente

Quarto album per la band del cuneense e nuovo centro, grazie a un sound compatto, duro, figlio del miglior punk rock a tinte hardcore melodico anni Novanta (dai Bad Religion ai nostri Punkreas) ma che assorbe anche tonalità più malinconiche ed elaborate (soprattutto ritmicamente). Dieci brani, ventiquattro minuti, numeri perfetti.

SUSANNA REPPUCCI – La ginestra

Un buon lavoro di classica impronta cantautorale ma in cui convergono elementi funk (“Un po’ mia”), pop, rap e spoken word (vedi “Una storia vera). I sei brani sono arrangiati con molta cura, raffinati e perfettamente elaborati a livello compositivo. Interessante e ben fatto.

IL SISTEMA DI MEL – Dimmi che va tutto bene

Terzo album per la band bresciana, ormai al decimo anno di attività. I sette brani hanno un incedere costantemente aspro, attingendo da emo e post hardcore, con porzioni adeguate di post rock. In controluce un’anima cantautorale (che ben si esplicita in “Pigiama”) e melodica che rende il lavoro personale e maturo. Ottimo.

STANIS – Living ha consequences

Settimo anno di attività e secondo album, sempre all’insegna di un punk rock velocissimo, ai confini con l’hardcore melodico di stampo Bad Religion, Pennywise e NOFX. I sette brani sono suonati alla perfezione, tiratissimi, travolgenti. Molto bravi, freschi e convincenti.

STARVING PETS – No shake no feels

Progetto solista di Andrea Sassano, ex voce e leader della band Farmer Sea. Sei brani prevalentemente acustici, dalle atmosfere sospese e rarefatte, liquide e oblique (con cenni di Velvet Underground e Bon Iver). Un lavoro di ottimo livello, piuttosto personale e originale.

TENEDLE – Demetra

Ottavo album dell’artista fiorentino di casa in Olanda. Un lavoro introspettivo che viaggia tra influenze che attingono da un’anima new wave che riporta ai Japan di David Sylvian e agli Ultravox di Midge Ure, il tutto bene espresso attraverso un mix di musica elettronica e canzone d’autore. I tredici brani hanno un taglio decadente e malinconicamente romantico, spesso con un incedere epico e solenne. Molto buono.

THEUNSKIN – Behind the Highest Peak

Al secondo album la band milanese prosegue il suo viaggio, questa volta attrraverso un concept, nei meandri dell’introspezione, con un album dalle tinte autunnali, drammatiche e malinconiche. Sound austero, dalle movenze dark post wave di sapore 80 (tra Psychedelic Furs, un pizzico di Cure, primi U2) ma con un approccio attuale e moderno. Le canzoni sono sempre ottimamente strutturate e bene arrangiate. Un lavoro di grande cura ed efficacia.

WASABI – Verde

Il trio femminile romano all’esordio discografico. L’ep “Verde” ha cinque brani e mette in risalto un’ispirazione composita che prende spunto da varie componenti e influenze. A un’attitudine punk si affianca l’amore per sonorità sintetiche, new wave e power pop che le avvicina a tratti alle Wet Leg. Un’ottima partenza, fresca e personale.

ZANGHI – Notes from my garden

Silvano Zanghi è bassista e contrabbassista ma anche autore e compositore. L’album, in cui ha firmato tutti i brani, si avvale di un lungo stuolo di collaboratori che mettono perfettamente a frutto il mood che spazia tra jazz, funk, soul e canzone d’autore, esaltando le canzoni con tecnica ed espressività. Un lavoro fruibile e variegato, di ottima fattura.

SINGOLI (a cura di Giacomo Debé) :

ALCHEMICA – Nella notte un fiore

Gli AlchemicA sono una band formatasi nel 2004, scegliendo il proprio nome dal riferimento alla trasformazione alchemica secondo il concetto di Jung, ovvero la trasformazione interiore che nel caso della band è quella dei propri sentimenti in musica. Idea che cercano di portare avanti anche nell’ultimo singolo “Una Notte Un Fiore”, che anticipa il concept album “Se il sole muore”, in prossima uscita. Pezzo profondo, suonato elegantemente e saggiamente dall’esperta band, che ha come elemento centrale il concetto filosofico che anche nelle situazioni più dure e quando sembra che non ci sia speranza, l’amore vince, la vita si rigenera donando al cammino una prospettiva diversa, e come un fiore nella notte che spunta fuori, la vita rinasce dalle condizioni più aride e difficili.

ANTARTICA – Più piccolo

Gli Antartica, band vicentina attiva da ormai più di tre anni nel panorama indie italiano, torna con il suo ultimo singolo “Più piccolo”. E’ un pezzo forte, con influenze rock, che ci parla di una storia d’amore che non sarà mai capace di avere un lieto fine, che non potrà mai raccordarsi se non per farsi del male. L’aspetto che forse più mi ha colpito di questo brano è la sincerità, quasi una sorta di emozione, che traspare dal “vibrato” della voce del gruppo Francesco Cappellari, che rende ancora più decisa la spinta emotiva che vogliono far passare all’ascoltatore. Nota dolce la partecipazione nella seconda strofa di Schiuma, giovane cantautrice che personalmente mi ricorda molto Ariete ai suoi inizi, ad aggiungere femminilità al pezzo e una sorta di dualismo con la prima strofa. Bravissimi!

LUNA ASH – Come loro

Fin dal primo ascolto, Luna Ash mi è sembrata differente per l’attitudine che si distacca dai colleghi e coetanei, che sembra avvicinarsi di più a mood overseas (da J.Cole e Chris Brown con anche un pizzico di Frank Ocean, artisti che evidentemente ascolta e da cui è influenzata nella sua musica). “Come loro” è l’ultimo singolo della giovane cantautrice veronese, e le sue sonorità esplicitamente Rhythm and Blues “balzano subito all’orecchio” perché risultano il fit perfetto per la sua vocalità. Nel testo la ragazza ci parla del mondo dei giovani, di come lo conosca fino a fondo ma anche da quanto spesso si distacchi: sentendosi “diversa” dalla massa, ha dovuto imparare a nuotare per restare a galla, per non venire travolta dai giudizi o dalle parole di chi non l’ha mai capita veramente; tutto questo pensando di essere sbagliata, o paranoica, perché la sua voce interiore era spesso diversa dal pensiero di chi la circondava. Una grande produzione per un’artista che sicuramente ritroveremo nel panorama indie o R&B italiano.

BOW – Conosci il nome

La voglia di svoltare la vita con la musica è il sogno di tanti ragazzi che decidono di buttarsi in questo mondo. Bow è uno di loro, e con il nuovo singolo “Conosci il nome” cerca di portare la voce della sua zona a tutta Italia. Nel testo traspare sia voglia di svoltare, economicamente ma anche a livello personale, sia di differenziarsi da una scena che forse parla sempre e troppo delle stesse cose, e che spesso non dice il vero nelle canzoni. La trap è sicuramente il genere di riferimento, va aggiunto però che caratterizzante del brano è l’elemento chill che lo rende rilassante e che a mio parere riesce facilmente a mettere di buon umore chi ascolta. Proprio come dice nel testo, Bow punta a passare dallo scrivere pezzi sugli autobus a farlo in un Rover, in una macchina di lusso che certifichi l’impegno che ha tutta l’intenzione di metterci: le potenzialità le ha, le idee pure, non ci resta che stare a vedere!

BRESH – Guasto d’amore

Quando ai suoi esordi nel 2016 con “Gaston” e nell’anno successivo con “Il bar dei miei” e “Astronauti” ascoltai per la prima volta Bresh, sentii nella sua voce “quel qualcosa in più” che mi faceva pensare che fosse speciale rispetto agli altri. Passano gli anni e Andrea continua a fare uscire brani pazzeschi, in particolare per metriche e per la sua grande capacità di scrivere, ma il grande pubblico ancora non lo conosce. E’ finalmente il 2020 però, e l’artista genovese decide di alzare il livello, decide che è arrivato il momento dell’album che gli cambierà la carriera: esce infatti “Che io mi aiuti”, e piano piano comincia a riscuotere il grande successo che tanto ha desiderato e che arriverà a raggiungere negli anni a venire con l’uscita dei nuovi singoli e di un secondo album, “Oro Blu”. “Guasto d’amore” sembra essere la chiusura di un cerchio, è il pezzo che lo consacra e che probabilmente ricorderemo per tanto tempo. E’ un inno d’amore alla sua squadra del cuore, il Genoa, con i tifosi che lo hanno già adottato come coro (già fin dai primi spoiler del brano l’anno scorso), ad una città che lui adora e che vuole rappresentare, alla gente come lui che ha fatto tanta gavetta e che finalmente ha una voce per farsi sentire da tutti, e un po’ anche per sé stesso, perché se lo merita dannatamente, e ogni tanto quando lo sforzo è così grande la ricompensa lo è altrettanto. Pezzo emozionante ogni volta che lo ascolto, per uno dei migliori cantautori moderni e che fa della passione, del sentimento e di una immensa sincerità i suoi cavalli di battaglia. Ho finito le parole!

MARCO CANEPA – Nefertiti

Nefertiti è stata una regina egizia della XVIII dinastia, conosciuta per la sua grande bellezza che si avvicinava quasi alla perfezione, da cui prende spunto il giovane cantautore Marco Canepa per il suo ultimo singolo. “Nefertiti” è una dichiarazione di puro amore che nutre il cantante verso la donna amata e questo brano vuole condividere la ricerca della sincerità, partendo da un rapporto unilaterale per poi, nel ritornello, sfociare in un amore folle, tanto da fuggire dal passato e vivere il presente. Sonorità pop-dance che rendono la canzone estremamente radiofonica e che sono manifesto della bravura dell’artista nel trovare la formula giusta per rendere orecchiabile una melodia, che risulta nemmeno troppo complessa ma chiara e facilmente memorizzabile.

LUCA CASALI – L’estate sospesa

Con il suo nuovo singolo “L’estate sospesa” il cantautore riminese Luca Casali ci porta (almeno con la mente) in estate, la stagione più felice e tranquilla e che manca già a tutti appena termina. Con uno stile allegro e sbarazzino l’artista scrive un testo che per quanto trasmetta le emozioni di gioia per l’arrivo della calda stagione sembra in alcuni tratti in contrasto con la felicità generale del brano e più in linea con il titolo, in quanto sembra che il tempo si fermi e che l’estate vivace e festaiola osservata all’orizzonte sia solo un miraggio in un momento in cui tutti siamo fermi, sospesi nell’incertezza della contemporaneità. Buoni spunti di scrittura, buona produzione musicale che sembra muoversi fra indie e pop-folk. In generale da riascoltare sicuramente.

LILI CASELEY – Al Pacino

Originaria di Camden, Lili Caseley è una cantante e cantautrice che crea pop pieno di sentimento sull’amore, esperienze passate e presenti. Le sue canzoni sono influenzate dalla sua eredità portoghese e francese e prendono influenza dai suoi poeti e pop star preferiti. Inoltre, nel 2022 ha recitato come attrice in un lungometraggio pakistano, “Carma“. Nel suo ultimo singolo “Al Pacino”, la cantante abbina la sua voce delicata ed elegante all’atmosfera indie che si crea attorno al brano intero in modo eccellente, citando alcuni nomi fra i più famosi di Hollywood e della storia, partendo proprio da Al Pacino, passando per James Bond e Michelangelo per arrivare anche fino a Pablo Escobar, rimarcando quindi anche un po’ il suo amore per il cinema come già detto inizialmente. Artista che fa di pop e orecchiabilità i suoi cavalli di battaglia, sembra essere pronta al grande salto in una scena piena di talento come quella UK ma in cui mira a distinguersi. One to watch!

LEO DEC – Nuvole in stanza

Nato ad Ascoli Piceno, classe ‘98, Leonardo De Cesare, in arte LeoDec, si avvicina giovanissimo alla musica come dj e produttore, suonando live in svariati locali e arrivando a collaborare alla produzione di artisti riconosciuti nella scena rap/trap italiana come Laioung e Jack The Smoker. Il ragazzo non vuole però fermarsi, vuole esprimersi in tutto e per tutto con la sua arte. “Nuvole in stanza” è il primo singolo del suo nuovo progetto, un album in cui curerà tutti i testi, gli aspetti grafici e ovviamente le produzioni. L’album si presume che sarà interamente cantato da amici e colleghi concittadini, proprio come Pencil, rapper classe 2002 a cui è stato dato l’onore di inaugurare vocalmente questo progetto. Il brano si muove fra rap e trap in una sorta di viaggio interiore, in cui il ragazzo racconta la bellezza ed il senso di leggerezza che si percepiscono nel comporre musica. Un ottimo debutto in attesa dell’album in uscita in primavera 2023!

DELVENTO – Sanremo

Tante influenze brit in questa pop ballad del cantautore e produttore siciliano Delvento. “Sanremo” è un brano con ritmi incalzanti, bridge e ritornello danno una spinta ulteriore alle strofe che ci raccontano una storia d’amore passeggera, una di quelle tanto intense quanto brevi. L’ambientazione che contorna il racconto di Delvento è proprio la città dei fiori, della musica e in questo caso di emozioni decisamente più amare di quelle che ci suscita il pensiero di questo luogo, dalla malinconia di una storia che appare chiaramente finita, al tentativo di “cancellare anche l’ultima nota” che resta della persona che ha amato. Il titolo del brano è azzeccato con questo progetto, che risulta valido e pronto anche, chissà se proprio a Sanremo, al salto di qualità.

MARTINA DIFONTE – Un bacio e goodbye

Una delle domande più attuali è di sicuro come rispondere ai commenti d’odio, agli hating comments, ormai sempre più frequenti in un mondo social che spesso fa della non-educazione la sua caratteristica? C’è chi risponde con altrettanta ignoranza, c’è chi se la prende e ci rimane male perché ferito dalle brutte parole usate contro di lui, e poi c’è chi fa come Martina Difonte, giovane artista emergente italiana, che se ne frega apertamente e come dice nel suo ultimo singolo “Un bacio e goodbye” vuole rispondere con ironia a chi la insulta gratuitamente. Un brano di facile memorizzazione, che rimane in testa per l’orecchiabilità pop e per la fluidità di scrittura, in cui si trattano comunque temi contemporanei, quali ad esempio anche l’amore per sé stessi quasi come scudo e motivazione verso chi ci odia senza nemmeno averci mai visti. Inno alla positività!

DUNBO – Vagabondo

“Io, vagabondo che son io…”,un ritornello storico e che tutti conoscono come quello dei Nomadi viene ripreso con un lavoro di “attualizzazione” ma allo stesso tempo di rispetto per un classico. Questo è ciò che ha messo in pratica Dunbo, giovane rapper emergente della scena ligure, nel suo ultimo singolo intitolato per l’appunto “Vagabondo”. Il brano, come sembra suggerire il titolo, è un inno alla libertà in cui l’artista si esprime tra dubbi e esperienze di vita, dalla paura di crescere e perdere amici fino alle paranoie nel farsi ascoltare e capire dagli altri, quesiti comuni nei suoi coetanei a cui lui però vuole rispondere con quella leggerezza e serenità con cui riesce ad analizzare meglio tutto ciò che lo circonda. Le influenze locali si sentono eccome, con un flow distante dal classico e che sembra sempre muoversi di più verso indie e trap new wave, con effetti di sperimentazione che si ritrovano anche nella produzione che va ad alternare il ritmo tranquillo delle strofe all’apertura totale del ritornello che subentra maestosamente nel corso del brano. Bravo e finalmente differente.

DYBBUK – Anche oggi

La rivisitazione del genere rap è un processo che molti artisti italiani stanno iniziando a portare con risultati molto variegati e differenti sia per testi e metriche sia per produzioni musicali. Se ormai però sembra che la trap sia forse l’evoluzione del rap che è più in voga tra gli emergenti rapper italiani, il giovane classe 2001 Dybbuk sta cercando di escludersi da questo filone. Nel suo ultimo pezzo “Anche Oggi”, in featuring con Erlax, rimane in linea con ciò che già ci ha mostrato, un rap aggressivo sia per lessico utilizzato che per tecniche vocali, accompagnato da una produzione quasi totalmente rock, addirittura metal, che spinge ulteriormente sulle parole forti del ragazzo, che ci parla di suicidio (forse più psicologico che fisico) e di un’irrefrenabile voglia di “spaccare tutto”. Il risultato di tutto ciò è quindi un brano che sembra una formula matematica: rap + rock = non un genere definibile quanto più un’evoluzione di entrambi, che sembrano completarsi a vicenda alla perfezione. Mi piace e mi ricorda artisti americani già affermati come Trippie Redd e Playboi Carti (negli ultimi lavori) o Machine Gun Kelly, nella speranza che possiamo vederne sempre di più anche nel nostro panorama musicale.

YNG DYSON feat. Lortex – Love story

Yng Dyson, giovane artista di Milano di appena 17 anni, collabora con Lortex nel nuovo singolo “Love Story”, registrato quando quest’ultimo era ancora un artista libero, senza etichetta. Il pezzo parla di una storia d’amore tormentata, che va avanti fra mille problemi e che assomiglia alle montagne russe per quanto sale e scende di continuo. Un buon brano trap melodico, ritornello catchy e la strofa di Lortex che alza il livello con la sua penna già conosciuta e una voce riconoscibile che in carriera lo ha già portato a raggiungere un disco di platino e uno d’oro. Bell’accoppiata!

ERIO – Avere fede

Erio, l’artista livornese che stupì tutti per la sua genialità e per la sua voce elegante nella stagione di X Factor 2021 (in cui raggiunse fra l’altro addirittura la semifinale), torna a farci assaggiare il suo talento nel nuovo singolo “Avere fede” in uscita il 28 febbraio. Il brano è una ballata sui generis, una canzone d’amore dal gusto retró con un sound design contemporaneo che ports l’ascoltatore ad immaginarsi ed immedesimarsi completamente nelle parole del testo. Fondamentale nello spazio sonoro è la voce di Erio, quasi sussurrata, che canta di quella che sembra essere una classica storia d’amore senza fortuna, per poi giungere ad una riflessione ironica sul concetto di fede, che rende protagonista di un gioco di parole proprio nel titolo. Prima di tante novità in arrivo dall’artista livornese, che infatti è pronto a stupirci ancora con l’uscita del suo nuovo EP “Fede” in uscita gli ultimi giorni dell’imminente mese di Marzo.

FRAME – Almeno un bacio

Frame, giovane artista di Torino, esce con il nuovo singolo “Almeno un bacio”. Il brano si presenta come un pezzo d’amore paradossale e in perenne contrasto: da un lato malinconico in quanto pare impossibile che si realizzi, poi si trasforma facendo uscire emozioni di felicità come le farfalle nello stomaco e il cuore che si ferma quando vede l’amata, per concludere con la richiesta costante di un bacio, su cui l’artista sembra riflettere chiedendo a sé stesso “ma non eri la tipa sbagliata?”. Questa struttura del brano vuole mettere in risalto una caratteristica che accomuna spesso gli amori giovanili, la confusione, l’incertezza sui propri sentimenti che sembrano cambiare radicalmente da un giorno all’altro senza mai sapere cosa si voglia veramente. Il pezzo ha sonorità dance-elettronica che mixate con il flow pop-trap di Frame producono un risultato orecchiabile e molto ballabile. Lavorando sempre di più su sé stesso potremmo vederlo in alto in questo genere in Italia.

G-LOVER – Cuore in tempesta

Il giovane artista torinese G-Lover esce con il suo nuovo singolo “Cuore in Tempesta” in cui ci mostra tutte le sue caratteristiche, anche quelle più nascoste. Timing perfetto per l’uscita del pezzo in concomitanza con la settimana di San Valentino per un brano che ci parla di amore e della confusione che crea dentro di noi, fra belle situazioni e battito accelerato dalle emozioni e dalla passione alle lacrime per le delusioni e i ricordi. Trap e chill-pop che sembra rasentare anche l’R&B si mixano per formare un quadro definito di un’artista che si va a proporre come un emergente molto valido e con potenziale commerciale molto alto.

HARAKIRI – Libertà

Harakiri, rapper classe 1994 che inizia dal 2011 la carriera da autodidatta nel rap in compagnia di amici ma che solo nel 2021 decide di intraprendere la carriera da solista, esce con il nuovo singolo “Libertà”, cercando di farsi portavoce di una generazione che non si ferma alle apparenze come può sembrare, ma cerca di riflettere e facendo ciò spesso soffre e sbaglia. “Harakiri” è lo storytelling di una dipendenza, quella da droghe, che sempre più spesso ormai affligge i ragazzi d’oggi, mostrandoci sia tutte le sfaccettature negative ma anche come si possa “vedere la luce in fondo al tunnel” anche nelle situazioni più al limite, per ritrovare noi stessi e ciò che siamo davvero. Buon lavoro sulla base e sulle metriche.

HERMES – Occhi magenta

Il giovane cantante classe 2000 Christian Cotugno, in arte Hermes, esce con il suo nuovo pezzo “Occhi magenta”, già inserito in varie playlist editoriali di Spotify. Un brano indie con ritmi incalzanti e allegri che rendono godibilissimo l’ascolto fin dalla prima nota. Hermes cerca di trattare il tema dell’innamoramento come un rave in cui rimbomba musica techno, a simboleggiare la confusione che creano questi “occhi magenta”, che mettono “in tempesta” il cuore del ragazzo. Una voce riconoscibile e adeguata alle sonorità del singolo, che lo mette in risalto rispetto ai coetanei perché mostra, oltre al talento in sé, tutta la sua sincerità, che non è facile da rendere in un brano e sintomo di una grande maturità. Bravo!

KALASH247 – Oh mà

Baddredine Zahaf in arte Kalash247, è un ragazzo classe 1997 di origine marocchine che all’età di 5 anni si trasferisce a Torino nel quartiere popolare “le torri”. Kalash si avvicina alla musica molto giovane e pubblica il suo primo singolo ufficiale “Lacoste” nel 2021, totalizzando ad oggi circa 4 milioni di stream sulle le piattaforme, facendosi così notare da artisti di alto calibro tra i quali ad esempio Rhove. Il suo ultimo singolo “Oh má”, rappresenta una perfetta situazione di comfort zone dell’artista, una produzione prettamente trap con sonorità “da ballare” ma che riescono anche a valorizzare i temi trattati dal brano, che va a rappresentare una dedica dell’artista alla madre che nonostante gli errori fatti dal figlio continua ad appoggiarlo e ad avere fiducia in lui. Nella traccia Kalash247 esprime inoltre il desiderio di dare una chance nella musica a suo fratello minore anche lui cantante. Speranza e costanza per un’artista della nuova scuola che non avrà problemi a farsi le ossa e migliorarsi, magari misurandosi anche con realtà musicalmente differenti.

LASAD – Toxic

“Toxic” è il nuovo singolo del collettivo La Sad estratto dalla deluxe dell’album “Sto nella Sad”, progetto che ha rilanciato il movimento del nuovo emo-punk italiano. Il pezzo in questione ha già raggiunto la prima posizione nella Viral 50 Italia di Spotify, è entrato nella Viral 50 Global e Top 50 Italy ed è stata presentata live al programma di Rai2 “Stasera C’è Cattelan”. Si tratta di un brano che si trova in linea con i loro ultimi lavori e che sembra spostare sempre di più il trio formato da Theø, Plant e Fiks verso una nuova dimensione più personale, mettendo a nudo pensieri introspettivi e stati d’animo che rappresentano una maturazione ma anche una continuazione delle tematiche affrontate in precedenza, quali la lotta interiore dell’anima, la difficoltà nel trovare il proprio posto nel mondo e le delusioni d’amore. Lo stile è prettamente punk che ovviamente è andato a mescolarsi con tutte le influenze contemporanee che arrivano dal mondo della trap e dell’elettronica. Proposta interessante e che cerca di allargare i propri orizzonti anche al resto d’Europa: La Sad suonerà infatti live il 14 e 16 marzo rispettivamente a Londra e Barcellona, sicuramente sempre con il loro stile folle e la loro energia ineguagliabile.

NICO LASARTE – Oceans

L’ascolto incessante della vecchia scuola rap italiana, da Fabri Fibra ai Club Dogo, da Marracash a Bassi Maestro e così via, ha ispirato tantissimi ragazzi nello stile con cui si sta sul beat. Tra questi giovani c’è anche Nico Lasarte, nuovo emergente della scena che con il suo ultimo singolo “Oceans” compie un vero e proprio storytelling come “ai vecchi tempi”, partendo dalla sua vita, passando per i problemi e per le varie occasioni, arrivando al tema dell’amore che si presenta nel ritornello, che sa maledettamente ferire nell’età adolescenziale, ma che forse viene anche usato come metafora per parlare della musica. Fa veramente scalpore la sua penna, con una maturità lessicale seconda a pochi e con una scelta delle parole impeccabile dato che già al primo ascolto i concetti sono chiarissimi e colpiscono fortemente l’ascoltatore. Rispetto per il classico con un tocco di innovazione (portata dalla trap) vanno a creare un prodotto abbastanza fresco e ben eseguito.

LEOMECONI – La notte più bella

Dopo aver partecipato a soli 16 anni ad X Factor, il giovane bolognese leomeconi intraprende una carriera molto promettente pubblicando il suo secondo album, decidendo però poi di prendersi una pausa nel 2022, anno in cui comunque accompagna l’artista di Amici Rea nel suo tour live e poi Paolo Meneguzzi come chitarrista. Il 2023 è l’anno del ritorno per proseguire il suo progetto musicale, e il nuovo singolo “La notte più bella” ci dimostra ancora le sue qualità ma anche la nuova direzione che vuole prendere la sua produzione musicale. Il pezzo è uscito su YouTube con un video semplice registrato con smartphone, la location è una grigia giornata di mare, situazione che sembra riprendere perfettamente l’idea del brano che racconta come nonostante il buio e l’amarezza della vita ci inseguano tutti i giorni, c’è anche però la consapevolezza che insieme a chi amiamo si è più forti di qualsiasi temporale si possa abbattere su di noi. Talento!

LPDB, SpiaSpy & Manuel Plaza e Manifredde – Bologna Brooklyn

Bologna è la città dei giovani e che racchiude tutta la loro voglia di farsi sentire, un luogo che accoglie e sa accogliere tutti coloro che hanno qualcosa da dire e tanta voglia di fare. E’ il caso anche dei ragazzi che hanno partecipato a questo brano, LPDB, SpiaSpy & Manuel Plaza e Manifredde, che in “Bologna Brooklyn” ci fanno ascoltare un buon rap mixato con tante influenze R&B in particolare nella produzione musicale con sax e batteria. La voglia di viaggiare per scappare dalla routine e probabilmente per poter imparare da un ambiente che è completamente diverso dal nostro è ciò che ci passa ascoltando le parole dei ragazzi, che forse stanchi di un panorama musicale spesso stagnante vorrebbero poter conoscere e sperimentare anche in tutto ciò che qui non è ancora arrivato (o mai arriverà).

MAIDA – Dimmi dimmi

Il brano d’esordio del 2023 di Maida, cantante e polistrumentista classe 1982, sembra seguire un filone di successi iniziato lo scorso Marzo alla vittoria della Finale Regionale Calabria della 35ma edizione di Sanremo Rock con cui si è qualificato per la finale Nazionale all’Ariston. Il titolo del pezzo è “Dimmi Dimmi”, si tratta di un crossover fra vari generi, si spazia fra i ritmi club dance alle chitarre rock e anche per metriche e flow più vicini al rap, per un prodotto forte ed estremamente radiofonico che racconta di un uomo che lancia il suo grido d’allarme: “Chi è Vincenzo?”,
interrogando sé stesso, il mondo che lo circonda, Dio, le donne che ha amato, la propria coscienza e persino la vita stessa. Se dovessi definirlo con un termine userei l’inglese: strong!

MARTIRIO – Tequila

Martirio, rapper classe 1998 dalla provincia di Modena, segue la linea tracciata dai suoi lavori precedenti con il suo ultimo brano “Tequila”. Si tratta di una ballata che vuole farci immedesimare (nel mio caso riuscendoci in pieno) in una notte messicana fatta di divertimento, svago e tanto alcool. Strofe rap che incastrano slang della nuova generazione con metriche più appartenenti alla scuola classica del genere fanno da presentazione ad un ritornello che mira a far ballare grazie alle sonorità elettroniche-dance e alla voce latina delicata di Ariadna che sembra abbellire il tutto grazie al suo tocco femminile. Se “Felpa Bianca”, il primo singolo ufficiale del rapper pubblicato nel 2019, fu scelto come soundtrack dalla serie messicana Netflix “Todo vada a estar bien”, viene facile immaginarsi questo brano in una radio messicana o in qualche pubblicità di tequila. Prodotto forte e prettamente commerciale, e spesso non va inteso come un’offesa (men che meno in questo caso) ma come un complimento perché ne certifica la validità e l’approvazione generale.

MC FLAVA – Sai che c’é

Passare da un coro di voci bianche a progetti heavy metal, per poi arrivare a provare a buttarsi in una carriera nell’hip hop non è cosa da tutti. E’ il percorso artistico intrapreso da Flavio Rezza, in arte Mc Flava, che sembra aver trovato la sua comfort zone proprio nell’ultimo lato di sé che ha deciso di mostrare, il rap. Nell’ultimo singolo “Sai che c’è”, le metriche sono ben strutturate anche in base al tema trattato dal brano, un ritmo serrato che rende l’idea che vuole passare l’artista di quanto sia difficile fidarsi fino in fondo di una persona, anche se è quella che amiamo davvero, perché spesso è difficile dire certe cose e quando non si riesce a trovare il coraggio per farlo ciò che regna è il silenzio, l’attesa che i problemi si risolvano da soli. Produzione interessante, molto old school, con incastri chiusi sia con terminologie lessicali più “corrette” (tipiche del rap del 2000) alternato a termini slang che sembrano dare un’ondata di freschezza al brano, che complessivamente ho ritenuto piacevole e sicuramente da riascoltare!

MILOW & SKIP MARLEY – Until the sun comes up

Personalmente, voglio subito sbilanciarmi: si tratta di una delle scoperte più belle che sto facendo dall’inizio dell’anno. Evidentemente parto avvantaggiato perché è forse un mondo in cui mi ritrovo di più, pop melodico mixato con una buona dose di modern reggae, una sorta di rap con grandissimi influenze di un genere di cui Bob Marley è stato e sempre sarà IL caposaldo. E guarda caso il mondo è piccolo e ci sono tantissimi corsi e ricorsi storici, e “Until the Sun Comes Up” porta anche la firma di Skip Marley, il giovane nipote di “Tuff Gong” che ha esordito nel 2021 con un EP subito nominato ai Grammy Awards, che accompagna il collega e amico Milow, cantautore e musicista belga la cui carriera iniziò ben prima e che mostra tutta la sua maturità in un pezzo che si rivela fin da subito una HIT assoluta. Orecchiabilità alta, produzione stellare e uno stile elegante che aggiunge quella raffinatezza in più al brano che ha già riscosso molto successo ed è stato inserito nelle Today’s Hits di Spotify sia in Germania che in Belgio. Tutto azzeccato e di alto livello, niente da dire se non Chapeau (in particolare a Skip perché in una situazione simile alla sua è molto facile infangarsi la carriera ed il nome e rischiare di infangare anche quello di suo zio, ma lui sta facendo un ottimo lavoro che sicuramente porterà soddisfazioni e ricompense).

MODNA – Non si impara dalle guerre

L’ultimo singolo del cantautore lucano Modna, la cui carriera inizia addirittura già nel 2010 con la vittoria del programma “Stasera è la tua sera” su Rai 1 e passa poi per la costante uscita di brani, riconoscimenti in giro per l’Italia e live di apertura a concerti di artisti importanti (Marco Carta, The Kolors e musicisti di Claudio Baglioni e Nek), si intitola “Non si impara dalle guerre” e porta con sé un vento di riflessione che mi ha colpito particolarmente. E’ un brano che ci parla del momento in cui si perde la complicità con la persona che si ha amato (o si ama ancora), la tristezza che lascia e la mancanza di motivazioni nel fare qualsiasi cosa in tutti i momenti della giornata e che inesorabilmente ci lacera dentro, fino in fondo. La produzione, quasi “maestosa” per i toni che assume con la delicatezza del piano e gli strumenti melodici che aprono all’emozionalità del finale, è a cura di Christian Lapolla che ha già seguito altri progetti dell’artista e che ha influito direttamente anche nella scrittura del brano. Lo ritengo un ottimo lavoro sotto tutti i punti di vista, sicuramente un’arma a doppio taglio per chi ha appena subito un trauma d’amore, anche se si sa: quando si è tristi l’unico modo per stare meglio (paradossalmente) è ascoltare canzoni tristi.

NARCOLESSIA – 17 Benadryl

Narcolessia porta tutte le preoccupazioni e le paranoie dei suoi 20 anni di età nel suo nuovo singolo “17 benadryl”, con il quale punta a fare un passo in avanti verso il mainstream. Il brano tratta il tema della condizioni dei ventenni di oggi e dell’uso di farmaci, sempre più frequente e che forse dovrebbe far riflettere tutti. L’artista propone un manifesto della voce dei giovani, che sentendosi sempre deboli ed esposti all’essere feriti o delusi si rifugiano in rimedi che non dovrebbero neanche essere presi in considerazione ma che purtroppo esistono, e la colpa di sicuro non la si può attribuire solamente a loro. Hyperpop come main style del pezzo, con influenze indie rock che completano la bella voce del ragazzo per arrivare ad un prodotto tanto moderno quanto forte ed originale.

NFF – Introspezioni

“Introspezioni” è il primo lavoro ufficiale del collettivo NFF, attivo dal 2021 e formato da Federico Favaro alla batteria, Nicola Falsone al basso e l’autore Francesco Scalcon come voce e chitarra. Si tratta di un EP completo, che ci mostra varie sfumature della band senza soffermarsi su un solo aspetto. Come suggerisce il titolo, i ragazzi scavano nelle loro esperienze per riflettere e creare immagini vere e proprie che poi trascrivono e rendono sotto forma di musica. Un processo lungo e molto studiato, di cui si nota la serietà artistica e la grande sapienza nel conoscere e suonare gli strumenti, che rendono la produzione musicale interessante e certamente ben eseguita. Tratti distintivi sono sicuramente anche ironia, che ritroviamo in quasi tutti i brani ma il più lampante è “Chissene”, e un po’ di sana follia, caratteristica del genere prettamente rock che ci portano i ragazzi e che possiamo ritrovare ad esempio in “Urlo primordiale” o “Spirito e Carne”. Le influenze pop sono evidenti, nonostante come primo lavoro risulti molto underground, una gemma nascosta per gli amanti del genere. Buon esordio, ci aspettiamo tanto anche in futuro!

NOSARA – Quello che non dico

Nosara è il nuovo progetto di Sara Bernardinucci e Cristina Talanca, nato ufficialmente da ormai un paio d’anni e che ha già trovato uno slancio grazie a prestigiosi passaggi radiofonici e l’apertura di un live di Morgan. Nell’ultimo singolo “Quello che non dico” il duo al femminile propone un prodotto molto indie, un testo che racconta di un amore che con il passare del tempo ha ferito, di cui si ricordano solo i momenti salienti in negativo che hanno cancellato i ricordi felici perché oscurati da una delusione di fondo che viene resa perfettamente anche in tutta la durata del brano. Produzione eccellente e un lavoro di fino sulle linee melodiche vanno a perfezionare il tutto, un ottimo spot alla musica italiana che non vuole fermarsi al “pressapoco” e che vuole ambire in alto.

OH D! – Tu spacchi i sassi con le parole

Fra i tanti artisti del panorama musicale italiano che si stanno buttando nel genere pop-indie elettronico, il nuovo progetto Oh, D! (D che sta per Daniele, il nome reale dell’artista) sta uscendo piano piano come uno dei più interessanti ma ancora sconosciuti al pubblico. Grande lavoro sulle produzioni e una cura lessicale impressionante per quanto riguarda i testi, caratteristiche che ritroviamo direttamente anche nell’ultimo singolo “Tu spacchi i sassi con le parole”, in cui alterna critiche sociali ad immagini che rappresentano perfettamente i suoi stati d’animo. Capacità espressiva e talento per un artista che può stupirci.

LEO PARI – Giorni no

Leo Pari, artista che abbiamo già saputo conoscere come uno dei più duttili e di esperienza del panorama underground italiano, con grandi collaborazioni e lavori alle spalle soprattutto da autore, esce con il suo ultimo singolo, che anticipa l’album di cui l’uscita è prevista per gli inizi del mese di Marzo. “Giorni No” è un pezzo profondo e che ci racconta, riportando le parole utilizzate dall’artista per presentarlo, quei giorni in cui è tutto difficile, l’umore è nero senza un motivo in particolare e tutto sembra avere poco senso. Produzione prettamente indie parecchio interessante con un’apertura totale nel ritornello, effetto che va a valorizzare il testo del brano rendendolo ancora più diretto al cuore e ai sentimenti dell’ascoltatore. Sempre “sul pezzo”!

STEFANO PESAPANE – Bella come il sole

Numero 1 della indie chart olandese di Reverbnation con l’album “Miles Away”, Stefano Pesapane torna sulla scena con un nuovo brano, anche questa volta in uscita per la newyorkese Bentley Records: “Bella come il sole” è il terzo brano di una sorta di trilogia, legata ad una storia d’amore, iniziata con “Quando non ci sei” e proseguita con il brano “Un solo respiro”. A farla da padrone sono una tromba, vera protagonista del brano, insieme a una profonda voce che, in spoken word, accompagna l’ascoltatore all’interno di quella che è questa peculiare storia d’amore a distanza, fatta di voglia e di mistero. Nonostante sia nato a fine anni ’60, Stefano riesce a rimanere al passo con i tempi, grazie anche ai suoi precedenti studi e alla sua permanenza in Olanda che gli avrà sicuramente dato tantissimo, in quanto il prodotto risulta super contemporaneo e vicino a lavori di rapper americani di grande caratura. Prodotto giovanile ma molto maturo ed inquadrato!

EMANUELE PRESTA – Ti dico

Emanuele Presta è un cantautore salentino classe 1994 che ha deciso di stanziarsi a Bologna per approfondire la sua passione per la musica che ha fin da bambino. Il suo nuovo singolo “Ti auguro” è la prova che questo lavoro sta portando i suoi frutti: è un brano maturo, scritto decisamente bene sia lessicalmente che musicalmente. Emanuele ci porta nel suo mondo esprimendoci tutto ciò che gli passa per la testa, e avendo scritto questo pezzo in un momento di quarantena causa la positività al covid ci appaiono tutti i suoi pensieri come un flusso disordinato che però non sembra potersi fermare. Il ragazzo ha tanto talento e questo è fuori discussione, ma oltre a questo ha anche evidenti capacità di ascolto in quanto sembra riuscire a mixare varie influenze traendone fuori un prodotto unico.

RED SUNSET RIVERSIDE – Invisibile

Red Sunset Riverside è una band italiana nata a Vicenza nel 2016 da quattro musicisti legati dalla passione per la musica rock, che hanno deciso di unirsi in un progetto molto interessante. Mi hanno colpito fin dal primo ascolto per la schiettezza e per le parole dirette che li contraddistinguono nella scrittura, elementi fondamentali per i loro pezzi che spesso portano elementi di satira o critica sociale. E’ infatti anche il caso del loro ultimo singolo “Invisibile” (la cui idea iniziale è partita dalla serie di Netflix “The Social Dilemma”), una riflessione sull’uso spesso eccessivo dello smartphone e su ciò che questo provoca nel nostro precario potere decisionale, rendendoci quasi invisibili, lontani dalla realtà e ancorati in un mondo a metà fra finzione e realtà. Sia chiaro però, niente polemica, solo una sana riflessione rock su un argomento decisamente attuale!

ROBS – 14

Quando nel 2020 Roberta de Martino decide di affacciarsi nel panorama musicale con il suo progetto che chiama Røbs, lo fa per esigenza. L’esigenza di comunicare la sua visione della vita, di raccontare ciò che ha dentro. Le fondamenta sono buone, inizia infatti a cantare già in tenera età e studia flauto traverso, che le fa capire ancora di più tutto il suo amore per la musica. A volte però, non basta essere bravi, ci vuole quel “tocco” in più, e lei ci sta dimostrando che non è come gli altri. Con il suo nuovo singolo, “14”, l’artista partenopea ci fa scoprire il suo lato più intimo, in un brano che tocca un argomento delicato, la morte, non come paura di essa ma come un ricordo di chi non c’è più e del dolore eterno che ci lascia dentro l’essere costretti a vedere andare per sempre le persone che amiamo. Le sue parole sono sincere e vissute direttamente in prima persona, fa riferimento infatti alla perdita del suo ex fidanzato in un incidente stradale, emozionandosi e facendo emozionare (sì lo ammetto è scesa più di una lacrima), con grande potenza e una forte capacità di arrivare all’ascoltatore fuori dal comune. Non solo parole ma anche una voce delicata, leggera, che non smetteresti mai di sentire. Sinceramente emozionato, e non capita così spesso.

ROMEO & DRILL – E poi chissà

Romeo & Drill è il nome del giovane duo romano del momento nell’ambito degli emergenti italiani, che nell’anno appena trascorso hanno partecipato alla finale di Sanremo Giovani con il pezzo “Giorni di scuola” e hanno suonato live numerose volte con anche una partecipazione al concerto di Halloween a Cinecittà World. Il primo singolo del loro 2023, “E poi chissà”, è una ballad pop che racconta delle confusioni tipiche dell’adolescenza, in cui oltre a non capire le persone che ci stanno vicine o che amiamo, facciamo fatica in particolare a capire noi stessi, facendo cose di cui neanche noi riusciamo a trovare un senso. Due artisti con grande attitudine al pop (con influenze indie) che risultano molto orecchiabili e radiofonici e da cui ci aspettiamo un salto di qualità magari riuscendo a sperimentare anche con altri generi, o cercando di rimanere nel loro ma che possano farsi influenzare da tutto ciò che che vedranno e ascolteranno negli anni a venire. Bravi e con ancora tanto potenziale.

CLAUDIA SACCO – Testa bassa

Claudia Sacco, giovanissima cantautrice classe 2006, inizia a prendere lezioni di canto a 4 anni, lezioni di pianoforte a 12 anni e ora che ha 16 anni ha concluso il terzo anno di Liceo Musicale. Un ottimo curriculum per una ragazza che potremmo definire prodigio per la tenera età in cui ha iniziato il suo percorso nel mondo della musica. Il suo ultimo singolo “Testa bassa”, in cui svela la sua enorme maturazione, non solo vocale quanto più musicale in generale, a distanza di 3 anni dal debutto. Questo brano parte dalla difficoltà di dire a qualcuno che prova attrazione nei propri confronti i motivi per cui si è sicuri che non potrebbe mai funzionare, con l’amore messo al centro delle sue tematiche ricorrenti che ci fa sempre ricordare la spensieratezza ma anche le paranoie sentimentali che ci si fanno in età adolescenziale come la sua. Voce elegante e fine, ha tutte le carte in regola per avverare i sogni musicali della “lei bambina”.

SAMURAI JAY – Colpa mia (Gelosa)

Dopo le collaborazioni con artisti del calibro di Guè, Rkomi, Geolier, Elettra Lamborghini e la pubblicazione dell’ep “Respira”, Samurai Jay torna nel game e ci mostra sempre di più quanto sia maturato dal suo esordio. Il suo ultimo singolo “Colpa Mia (Gelosa)” è un pezzo con sonorità internazionali, il groove degli anni ’90 rivisitato e modernizzato dalle influenze della trap, con il tocco del ragazzo della provincia di Napoli e dei produttori che hanno collaborato con lui, Dani e Mr. Monkey. Nonostante la qualità e saggezza artistica continui a crescere, Samurai ha la stessa identica attitudine del debutto, con cultura del lavoro ma sempre con sorriso e cercando di portare sempre qualcosa di unico e personale. Good Vibes!

PATRIZIO SANTO – Seduta nella curva nord

Il calcio, si sa, è forse ciò che accomuna di più tutti gli italiani ma che allo stesso tempo ha il potere di dividerli o farli discutere. Patrizio Santo, cantautore abruzzese classe 1994, prende come contesto uno stadio di calcio per scrivere “Seduta nella curva nord”, in cui parla di un amore giovane ma potente contornato dalla luci della città e dalla folla dello stadio, dove i due ragazzi si baciano per la prima volta fra la confusione dei tifosi. Curiosità: l’artista dice che durante il loro primo bacio segnava Marco Verratti, centrocampista di classe mondiale esploso al Pescara durante la Serie B 2011/2012 a testimonianza delle sue origini e probabilmente immagine della sua adolescenza. La canzone è ben scritta e l’idea non risulta scontata nonostante siano temi già affrontati e visti in tante salse, con un arrangiamento indie ma che riesce a rimanere ad un livello di orecchiabilità più vicino al pop. Bravo e appassionato.

SEENA – 4stipendi

Classe ‘98, Seena si trasferisce a Milano a 20 anni per seguire il sogno della musica e, segnato da un’infanzia turbolenta tra spaccio e piccoli crimini, per riscattarsi a livello personale. Il suo ultimo singolo “4Stipendi” ci mostra una maturità artistica che piano piano sta uscendo e si sta riflettendo sui suoi lavori, con sonorità inizialmente trap che vanno ad intrecciarsi con strumenti più vicini all’R&B o al Soul. Testo che vuole ripercorrere il passato e il presente del ragazzo parlandoci di sé e di quello che fa o ha fatto. Buono spunto narrativo per un brano che risulta “adulto” e con un fascino malinconico molto interessante.

SOFISMA – Quei momenti persi

Le note di chitarra suonate da Matteo Sassi creano una melodia chill-pop che viene accompagnata dalla voce, marcatamente indie, e dalla tastiera del fratello Nicolò Sassi nel nuovo brano “Quei momenti persi” di questo duo che possiamo definire una rarità, in quanto non capita così spesso di vedere nella scena un duo formato da fratelli, men che meno di così giovane età. Una produzione musicale che risulta molto rilassante e soft in un pezzo che punta a far riflettere sulla mancanza di una vita al di fuori delle quattro mura di casa, al di fuori di una routine di vita sempre uguale, in cui personalmente posso dire di essermi ritrovato in particolare nel periodo appena successivo alla pandemia di Covid-19, in cui sembrava essersi perso il senso di scoperta e si era limitati ad una visione chiusa che ci aveva lasciato la pandemia. Complessivamente un ottimo prodotto elettronico che ci fa trarre spunti di riflessione interessanti dalla musica di due ragazzi molto giovani ma già molto inquadrati.

SPRECACENERE – Inutile

Dal 10 febbraio sarà disponibile in Radio e in streaming in tutti i digital store il nuovo singolo di Sprecacenere, giovane artista classe nato a Chieti nel 2001, che vuole entrare a fare parte della next gen che comporrà l’élite del genere indie negli anni a venire. “Inutile” è un flusso di ricordi che sono stati percorsi durante una relazione finita male. Carichi di nostalgia si ripensa a tutti i momenti passati insieme, quasi a rimpiangerli, fin quando non si arriva al momento in cui si dice “è tutto inutile”. Continua la serie positiva per l’artista abruzzese dopo essere stato in alta rotazione con “Mercoledì” e dopo l’ottimo riscontro radiofonico ottenuto con “Cosa dirti”, che ora sembra aver aggiunto uno step al suo percorso con questo brano che sembra coronare una crescita che ormai non può più rimanere inosservata. Nome da ricordare per gli appassionati del genere!

WILD GI – Scuolavoro

Wild Gi’ si presenta al pubblico mostrando sempre sincerità e uno stile unico, cosa che fa anche nell’ultimo singolo “Scuolavoro”, gioco di parole che apre ad un brano molto divertente e ritmato. La scrittura si incastra perfettamente con un flow marcatamente old school, la produzione risulta adatta all’idea del pezzo. Non possiamo definirlo freestyle perché non siamo in grado di sapere se ha improvvisato sulla base o se invece ha scritto le strofe in precedenza, sta di fatto che ci risulta un brano spontaneo e quasi uscito di getto, un lavoro che mi ha ricordato un maestro del genere come Gemitaiz, mentre vocalmente lo ritrovo più affine ad un altro collega, Quentin40. Una sola parola per riassumere: RAP.

 

VIDEO:

AIRAM – L’illusione, AKES – 30, ANNA E L’APPARTAMENTO – Vuoi ballare ancora un po’?, ANTEA – Wicked time, ASTERIA – Afterparty, BAD PRITT – February 6th and 7th, BOB BALERA – L’astronave, BEBAWINIGI – In the hall of the mountain king, BOULEVARD – Buona dose, FRANCESCO CAMATTINI – Capitana, VINCENZO CAPUA – Nella mia pelle, DIEGO ROJAS CHAIGNEAU – Lubbriaco, COBALTO+ – Shine remix, COBALTO+ – Something beautiful, STEFANO COLLI – Mi innamoro al buio, GIULIA D’ALESSANDRO – Ghiaccio, DELLA VEGA – Guerra, ELETTROTAPE – Cold winter, ELISEO – Mille litigi, ELLE – Night of us, ENDI e DAVIDE DE MARINIS – Piove a dirotto, EXTRALISCIO – La macchina ride, FARGE – Vieni a Napoli con me, LUIGI FARINACCIO – Gocce d’emozione, ANDREA GIOE’ – Nel cammino delle mie minchiate, HOFMANN ORCHESTRA – Perché amo il mio lavoro, KIKO AND THE BLUE REFUGEES – Doktoe Doom, THE KLOSER – Non gioco più, IL BARONE LAMBERTO – Ho fatto pace, IL RE TARANTOLA – I bulletti della scuola…, LA COLLERA – Che cosa sai di me, LACE – My lost goodbye, LEO MECONI – La notte più bella, LIBEREMENTI – Voglio cantare a Sanremo, LONG GONE – Lost in confusion, GIACOMO LURIDIANA – Gagarin, LUTMAN – Bombe e droni, MATILDE G – Hypocrite, MARCHIO BOSSA – Ia sked for you, GIORDANA MAUGERI – Blu, MAURA – Nel mio bosco, MORETTI – Un giorno ancora, ERIC MORMILE – Quanta luce, MOSAICO – Splendido splendente, LORY MURATTI – Gli invisibili, DANIELE NICOLO’ – Mario è partito, GAETANO NICOSIA – Nessuno è Stato, NICTAGENA – Plutone, NUOVA SINTONIA – Rhum & Garage Passion, PAINKILLERS – Perso nei guai, ANDREA PACINI – Cappellaio matto, LUCIANO PANAMA – Famous Blue Raincoat, FABRIZIO PIEPOLI – Stella d’ori, SIMONETTA PIRI – Elegante, PLATONICO – Non fai per me, PROTTO – Troppo a nord, ANDREA RA – Monte Sashta, RADIOKAOS – Come un cane, RATING/URLI – Bestie caute, ROBS – 14,  ROCCO – Pororoca, ROCCO ROSIGNOLI – Scende la notte,  SAITTA – Matrioska, GIANNI SALAMONE – La mia verticalità, SANLEVIGO – Effimere conquiste, EMANUELE SCATAGLINI – Animus et Anima, SEBAH – Do your best, SOLFITI – Birra piccola,  SPERMIAGRUMI – I am the diavolo, STUCK ON PLANET EARTH – Semi Stable, SUE – Vengo dal sud, ISOTTA TOM – Genio, GAE CVINCI – All the times, WHATITDO ARCHIVE GROUP – Palace of a thousand sound

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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