MATEMUSIK BAND – Come te

“Come Te” brano realizzato dai ragazzi e le ragazze di MaTeMù, lo Spazio Giovani e Scuola d’Arti creato e gestito dal CIES Onlus dal 2010, in collaborazione con il Municipio Roma I, un luogo di incontro e produzione artistica e culturale, dove giovani di tutte le culture e provenienze possono esprimere la propria creatività e trovare sostegno, in uno spazio di inclusione che è una fucina di idee e iniziative.

 

Il brano, oltre a esprimere la creatività e l’impegno dei ragazzi che frequentano lo spazio, ha anche un secondo obiettivo, quello di riuscire a reperire le risorse necessarie per produrre il disco di esordio della MaTeMusik band. “Aiutateci a realizzare un sogno”, dice Claudio Bruno, il bassista della band. L’uscita del singolo “Come Te”, infatti, lancia anche una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso che ha come obiettivo quello di riuscire a realizzare il primo disco della MaTeMusik band & crew, che prenderà proprio il nome del singolo: “Come Te”.

Scoprite di più sulla campagna visitando il link:  https://www.cies.it/come-te-crowdfunding

 

Ad accompagnare e arricchire l’uscita del brano il videoclip realizzato da Andrea Segre che così racconta i giorni di riprese: “Da MaTeMù le idee escono anche se non vuoi. Con le parole, con i corpi, con gli sguardi, con le vite. Ho semplicemente avuto l’onore di poterle ascoltare e farmi trascinare in una danza collettiva tra silenzio e follia, tra pensiero e libertà, tra solitudine e gruppo. Così è nato questo video clip, questo nostro video clip. Le scene sono state girate a Roma, tra il Circo Massimo, Colle Oppio, Torpignattara e il Parco degli Acquedotti.”

 

Link al videoclip del brano “Come te”: https://www.youtube.com/watch?v=YyWSQB32_uQ

 

“COME TE” – IL BRANO

Il tema principale di “Come te” è quello del rapporto che ognuno di noi ha con la propria parte irrazionale fatta di luci e ombre, che ci spaventa ma allo stesso tempo ci consola perché ci fa sentire vivi. Il testo del brano è costruito come un dialogo tra due persone, due ragazzi: uno dei due, di fronte all’imbarazzo dell’altro nel rivelare la sua parte più intima, lo rassicura dicendogli “succede anche a me”,“come te” io provo gli stessi sentimenti ed emozioni. Un dialogo intimo, in un momento di quotidianità che poi diventa un’apertura vitale, energica e solidale.

Dal punto di vista musicale, nell’armonia e nel tipo di andamento ritmico, il brano vuole essere un richiamo alla Black Music in generale. La sua natura è determinata dal fatto che nasce come finale del concerto/spettacolo “Bestiaccia” in cui aveva una funzione di “grande coro finale”, quasi un Gospel un inno alla comunità, una sorta di festa in cui ci si ritrova tutti uniti, come esseri umani, nel bene e nel male, con le nostre Bestiacce dentro con cui fare i conti.

 

MaTeMù – IL PROGETTO EDUCATIVO

 

MaTeMù si trova nel quartiere Esquilino (Via Vittorio Amedeo II, 14 a due passi dalla fermata Metro A – Manzoni) ed è un punto di riferimento sul territorio e un creatore di comunità.

Esiste dal 2010 con lo scopo di  combattere le disparità di accesso alla cultura e all’arte, che sono diritti di tutte/i, bisogni primari, non lussi. Offre 11 corsi artistici di alta qualità (musica, teatro, hip hop, arti grafiche), affiancati da una scuola di italiano, il supporto psicologico, l’orientamento alla formazione e al lavoro, spazi per allenarsi, provare, incontrarsi aperti a tutti i cittadini.

 

Ogni giorno MaTeMù accoglie circa 50 ragazze/i, con più di seimila utenti attivi nell’arco dei dieci anni di vita dello spazio.

 

È completamente gratuito, organizza attività rivolte a adolescenti e giovani, ma è anche un luogo dove associazioni, singoli abitanti, cittadini attivi, o artisti, possono trovare un punto di riferimento per incontrarsi e lavorare con e per i giovani o per la città.

La mattina è aperto alle Residenze Urbane: spazi aperti agli artisti per realizzare prove o riunioni, in cambio di una “restituzione” ai ragazzi e ai cittadini: una prova aperta, uno spettacolo, un workshop gratuito.

 

Lo spazio rilancia il concetto di comunità e fronteggia la povertà educativa attraverso una proposta di alto livello rivolta a tutti i giovani, portata avanti con il metodo della pedagogia del desiderio e dell’arteducazione, e affiancata da servizi di più immediata necessità, in un contesto di incontro significativo fra coetanei e di confronto con adulti significativi.

 

Da MaTeMù sono nati una compagnia teatrale e un gruppo musicale (la MateMusiK band & crew), che si sono esibiti in diversi locali e teatri romani e italiani, e che hanno al proprio attivo ormai otto anni di spettacoli e concerti. Ogni anno MaTeMù realizza diverse esibizioni in locali romani, e almeno un concerto e/o uno spettacolo teatrale in un importante spazio della capitale.

 

CREDITI BRANO

Testo: Ludovica Manzo, Laura Migliorato, Fatou Sokhna, Monique Yuma

Musica: Ludovica Manzo

Arrangiamenti: Ludovica Manzo, Iacopo Teolis, Carlo Conti, Cristiano

Urbani, Andrea Pantaleone, Pietro Lussu

Voce: Fatou Sokhna

Cori: Claudia Inghingoli e Laura Migliorato

Chitarre: Lorenzo Cecchini, Muzio Mecchia

Chitarra solista: Massimiliano Biondi

Basso elettrico: Claudio Bruno Collantes

Batteria: David Wilson

Synth: Miriam Fornari

Tromba: Ludovico Franco

Sax alto/ Sax tenore: Guglielmo Cetro

Trombone: Iacopo Teolis

Sax baritono: Lorenzo Bartocchioni

 

Registrazioni, missaggio e mastering: Luca D’Aversa presso L’Albero Recording Studio (Roma)

 

CREDITI VIDEOCLIP

Supervisione regia: Andrea Segre

Fotografia: Matteo Calore

Riprese: Clara Anicito

Montaggio: Matteo Calore e Clara Anicito

Amministrazione: Sandro Ginestri

Produzione esecutiva: a cura di Zalab Associazione Culturale

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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