PLUNK EXTEND – Verde
https://www.youtube.com/watch?v=J4yMSMeRFgM&feature=youtu.be
Il quarto videoclip dal concept album sui colori “Prisma” è un racconto dell’impermanenza della vita attraverso la nudità femminile e il nostro irrimediabile legame con le cose concrete e i loro attriti.
“Verde” è il nuovo video dei Plunk Extend, quarto estratto dal disco “Prisma” uscito a dicembre 2014.
Il clip è stato realizzato realizzato dai videomaker Michele Vairo, Francesca Manuele e Claudio Roveda (come tutte le opere visuali dell’ultimo lavoro della band milanese) e vede la partecipazione dell’attrice Marta Zito che è la protagonista di un viaggio simbolico ed evocativo dove il nudo femminile assume un significato vitalistico e primordiale.
Il video continua il percorso musico-visuale dei Plunk Extend, che hanno scelto di accompagnare tutte le cinque tracce del loro ultimo lavoro con una parte visuale.
“‘Verde’ – raccontano i Plunk Extend – non è una canzone sulla natura salvifica, ma sull’impermanenza naturale delle cose, sulla loro ciclicità. L’astratto, un mondo tipicamente umano e artificiale, è eterno, ma proprio per questo privo di vita, immobile, sterile. Il video racconta invece gli attriti del concreto: la difficoltà della nascita, la lotta continua per attraversare la vita, la realizzazione della morte come un passaggio obbligato dell’esistere, in questo mondo disordinato e bellissimo”.
“Verde” arriva dopo “Rosso”, “Nero” e “Bianco” ed è forse la traccia che si avvicina di più a quello spirito anni Settanta che attraversa l’intera opera, caratterizzata da un suono art-rock multicolor che ha un sentore “vintage” ma si muove nel presente mescolando indie-rock, pop, psichedelia, hip hop, cantautorato, prog e molto altro.
“Prisma” è un lavoro di soli cinque brani – ciascuno intitolato come un colore – che i Plunk Extend considerano come un disco a tutti gli effetti, nella forma di un concept album dove i colori sono una metafora per raccontare storie dal carattere esistenziale, accomunate da un desiderio di fuga e di rifiuto della realtà così come è.
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