LUCA DI MAIO – La normalità
Primo singolo estratto dall’album “Letiana” di Luca Di Maio, prodotto da Marco Parente.
CREDITS
_Regia e Montaggio//Luca Di Maio
_Riprese e Fotografia//Salvatore Micillo
_Attrice//Francesca Romana Bergamo
_Set//Teatro di Contrabbando (Napoli)
MUSICISTI:
_Federico “JolkiPalki” Camici//Basso
_Alessandro “Asso” Stefana//Steel Guitar
_Marco Parente//Batteria + Voci + Chitarre Elettriche
_Luca Di Maio//Voce + Chitarre Acustiche
CREDITS BRANO
_Musica e Parole//Luca Di Maio
_Produzione Artistica//Marco Parente
_Registrazione e Missaggio//Alessandro “Asso” Stefana @Perpetuum Mobile Studio
_Mastering//Giovanni Versari @La Maestà
“La Normalità” è il video che accompagna il nuovo singolo di Luca Di Maio, primo estratto dal disco di debutto “Letiana” in uscita il 18 marzo con la produzione di Marco Parente.
Il clip vede l’esordio dello stesso Luca alla regia, aiutato da Salvatore Micillo alle riprese e alla fotografia, e ha come unica protagonista l’attrice e doppiatrice napoletana Francesca Romana Bergamo, che si muove negli spazi scuri del Te.Co Teatro di Contrabbando di Napoli.
“La Normalità”, spiega Luca Di Maio, “è una canzone che parla della violenza di genere ritenuta ‘normale’, quella quotidiana cui assistiamo tutti inermi perché ne siamo assuefatti e, talvolta, artefici. È la violenza che mi spaventa di più: è semplice indignarsi per ‘i mostri’, lo è meno quando ci rendiamo conto che siamo tutti colpevoli in un modo o nell’altro”. Un problema che purtroppo è all’ordine del giorno delle cronache ma che Luca affronta lontano da ogni tipo di sensazionalismo, riportando lo stesso mood sobrio anche nella controparte visuale.
Il video de “La Normalità” difatti procede in modo volutamente statico e incentrato sulle reazioni di una ragazza – incredulità, fastidio, ridicolizzazione, amarezza – al discorso portato avanti dal protagonista della canzone. Un discorso in cui la violenza quotidiana – nel caso specifico, sulle donne – viene legittimata con la sua presunta “normalità”, perché “è così che va il mondo / è così che è sempre andato”, osteggiando qualsivoglia processo di emancipazione nella società.
A tutte queste persone che negano diritti e possibilità alle donne (ma si potrebbe trattare benissimo di immigrati, omosessuali, minoranze in generale) in nome della tradizione, del privilegio e della paura della diversità, il video risponde con una sprezzante risata.
Ma “La Normalità” non è l’unico brano a parlare di persone che per un motivo o per l’altro vivono una vita da oppressi. Il tema di “Letiana” sono, infatti, “gli ultimi”, argomento più volte trattato nella canzone d’autore italiana, ma raramente affrontato come accade in questo disco.
Luca Di Maio nelle nove canzoni di “Letiana” disegna una serie di ritratti emozionali, dove le storie stanno seminascoste dietro parole dense e precise e dove il suono – fortemente caratterizzato da un’elettricità soffusa e da improvvisi blocchi ritmici – diventa una possibilità di evocazione, allo stesso modo dei versi. “L’intenzione verso queste persone – nelle parole dello stesso Luca – è di raccontarle, descriverle, niente di più”, sigillandone le sorti con il nome Letiana, “una persona che diventa luogo, nome collettivo di tutti i diseredati e i reietti. Di quelli che guardano il mondo cadere e lo spingono passivamente verso l’eutanasia”.
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