GIONATHAN & JOHNSON RIGHEIRA – Ho sempre odiato gli anni 80

NOBILI OTTOCENTESCHI, SPADE LASER E LA MACCHINA DEL TEMPO: E SE GLI ANNI OTTANTA AVESSERO GIÀ STUFATO 100 ANNI PRIMA DI ARRIVARE?
Lanciano la provocazione Johnson Righeira e Gionathan, nel divertente e irriverente videoclip in uscita il 5 settembre del loro singolo “Ho sempre odiato gli anni ‘80”

Alla guida della DeLorean di “Ritorno al Futuro” c’è Johnson Righeira, nei panni stravaganti dello scienziato pazzo doc Brown. Accanto a lui Gionathan, in formato Marty McFly, con tanto di videocamera e giubbotto rosso a mezze maniche. Nel salone di una villa ottocentesca, la tenuta Kutu, due nobili decaduti osservano gli improvvisati viaggiatori nel tempo da un’anacronistica televisione. Scuotono la testa infastiditi e ironizzano su ciò che vedono. Si trovano nel 1883 e per loro qualcosa non torna…

Johnson, uno dei “fratelli” di quel duo che da 40 anni continua a far ballare l’Italia con “Vamos a la playa” e una serie di tormentoni, si è rimesso in gioco con quell’ironia tipica degli anni d’oro dei Righeira. Lo ha fatto questa estate lanciando insieme all’artista torinese Gionathan il singolo “Ho sempre odiato gli anni ‘80”, nel quale si prende in giro e gioca sul periodo storico che lo ha reso famoso.
Ora i due cantanti hanno deciso di spingere questo nuovo successo con un videoclip che “viaggia” sulla stessa lunghezza d’onda della canzone: simboli iconici anni ‘80, sarcasmo, leggerezza e un pizzico di irriverenza.
Il videoclip è ideato e realizzato da Gionathan stesso, insieme a Luca Varesano, ed è stato girato a Villa Rey a Santena, città del conte Camillo Cavour. Mostra due nobili decaduti che prima giocano a biliardo e poi si siedono su un divano, dove trovano un telecomando e una tivù a tubo catodico.
Lo schermo s’accende e mostra le “imprese” di due personaggi che richiamano i protagonisti di una delle trilogie pop degli anni ‘80: Ritorno al Futuro. I due si trovano prima sulla macchina del tempo, la DeLorean, poi all’esterno, nelle immediate vicinanze dell’auto fantascientifica. Ad un certo punto, improvvisano un duello con spade laser, in stile Star Wars.

Di tanto in tanto l’immagine stacca sui due nobili seduti sul loro divano che fanno cenni di disapprovazione, oppure riproducono i gesti dei due viaggiatori nel tempo prendendoli in giro; poi sembrano quasi annoiati e infastiditi. Il videoclip termina con i due nobili praticamente in lacrime per questi anni ‘80 che hanno già stufato 100 anni prima di comparire sulla scena della storia. E così, se ne vanno ognuno per la sua strada uscendo mestamente dalla villa, rendendosi forse conto di non essere poi tanto diversi da quei due sullo schermo.
Particolare interessante del video è l’uso dell’intelligenza artificiale per ricreare Gionathan da bambino e Johnson da giovane, con entrambe le figure che cantano alcune strofe del nuovo brano.

HO SEMPRE ODIATO GLI ANNI ‘80
La canzone nasce da un’idea di Gionathan De Stradis, in arte Gionathan, insieme a Samuel De Luca e Phoenix Haven.
«Devo tutto a quel periodo storico e musicale, ma è diventato quasi una persecuzione – se la ride Johnson Righeira, al secolo Stefano Righi – È ovvio che da 40 anni il pubblico mi chiede di cantare “Vamos a la playa”, “L’estate sta finendo”, “No tengo dinero”. Poi è arrivato Gionathan, che mi ha contattato proponendomi questo pezzo: appena l’ho sentito, ho ritrovato tutto quell’umorismo tipico delle cose Righeiriane. Così ho accettato di cantarlo, per prendermi un po’ in giro. Nel ritornello mi riferisco agli Ottanta quasi scocciato, esclamando più volte “Ma basta!”».

Il testo è ricco di richiami a un’epoca la cui spensieratezza, oggi, in tanti sembrano rimpiangere. Si citano la celebre trilogia di “Ritorno al Futuro”, il mitico giaccone bomber, il computer Amiga, il programma tivù Drive In, il wrestler Hulk Hogan, il TuttoCittà, la cantante Madonna, l’ex presidente della Repubblica Cossiga. In copertina campeggia il Cubo di Rubik, il rompicapo che in quegli anni appassionò milioni di persone nel mondo.

«La famiglia di Johnson era cliente di mio nonno, che aveva una macelleria in centro a Torino – racconta Gionathan – Conobbi Righeira qualche anno fa in un festival ad Ivrea: io cantavo con la mia band e lui era uno dei giudici. Si avvicinò per farci i complimenti e quando gli ricordai di mio nonno Pino, lui ne fu molto felice». Qualche mese fa Gionathan scrive “Ho sempre odiato gli anni ‘80” e pensa di farla cantare proprio a Johnson: «Sarebbe stato troppo divertente: ringrazio che abbia accettato».
Conclude Righeira: «Adesso un sacco di giovani si ispirano agli anni Ottanta, anche se non erano neanche nati. Questa canzone mi è piaciuta perché è come se dicessi loro: “calmi, ci pensa ancora un “boomer” come me a fare gli anni Ottanta, dato che li ho vissuti”. Naturalmente, lo dico con ironia. Ben venga che quell’epoca sia ancora fonte di ispirazione. Evidentemente tanto male non era».

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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