TALK IS CHEAP – s/t
L’esordio della band pugliese è gradevolissimo, fresco, urgente, brilla di spontaneità e immediatezza. I sette brani viaggiano alla grande tra riff jingle jangle che riportano a Smiths e Real Estate, con un’impostazione vocale e armonica che guarda esplicitamente ai Cure del primo album “Three Imaginary Boys”. Un ambito genericamente “dream pop” ma che ha molte altre frecce al suo arco e rende il futuro della band molto roseo. Bravissimi.
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