Clint Eastwood e il rock dei bravi ragazzi
Clint Eastwood torna al cinema con una storia di musica e dedica il suo ultimo Film, Jersey Boys, a Frankie Valli, quel Francesco Stephen Castelluccio nato a Newark il 3 maggio 1934, famoso per essere stato il frontman dei Four Season. Per intenderci, quello che canta “Grease” la colonna sonora dell’omonimo film, campione di incassi nel 1978. La pellicola di Eastwood si ispira all’omonimo musical, in cartellone a Broadway per ben otto anni, e racconta la vita del cantante dal mitico falsetto e del suo gruppo che negli anni ’60 ebbe successo grazie a canzoni come “Sherry”, “Big Girls Don’t Cry”, “Walk Like a Man”, “Dawn”, “Rag Doll”, “Bye Bye Baby”, “Who Loves You”. Di origini italiane, Valli e gli altri tre membri del gruppo seguono il classico cliché da “immigrato italiano protagonista di un film”: adolescenza con frequentazioni pericolose, rischio di delinquere e rovinarsi la vita, per fortuna la musica diventa una valida via di uscita da un destino altrimenti segnato.
Eastwood, appassionato jazzista, in questo frangente, si è avvalso dell’aiuto del figlio Kyle percompletare la colonna sonora, integrando così le musiche di Bob Gaudio e i testi di Bob Crewe e ha affidato la parte del protagonista a John Lloyd Young, già vincitore del Tony Award per aver interpretato lo stesso ruolo a teatro. Al trentanovenne attore, il regista ha affiancato validi caratteristi e affidato magistrali performance comico/criminali a Cristopher Walken, esilarante nella parte di Gyp De Carlo, mafioso toccato nel profondo dalla voce di Valli.
Il resto è musica anni ’60, quel mare magnum di generi in entusiasmante fermento, in cui trovava posto anche quella fatta da ragazzi della porta accanto, belle facce e bei vestiti.
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