ANALOGIC – I am an intellectual

Dopo il successo del loro primo album “EVA”, gli Analogic presentano il nuovo singolo “I Am an Intellectual”, estratto dal medesimo disco pubblicato da Luminol Records. Il brano si distingue per la sua ironica e pungente riflessione sui limiti della conoscenza e sull’arroganza intellettuale, continuando il percorso tematico dell’album, che esplora la condizione umana in un mondo decadente.

“I Am an Intellectual” offre uno spaccato critico e autoironico, rafforzando il messaggio di autenticità e introspezione che, insieme allo stile trasversale fondato su sonorità che spaziano tra vari generi musicali, attraversa tutto l’album.

“I Am an Intellectual” è un brano provocatorio che si addentra nei paradossi dell’intellettualismo, alternando momenti di profondità filosofica a un’ironia tagliente. Il testo gioca sull’eccesso di citazioni e aforismi, riflettendo la superficialità che spesso accompagna una pretesa superiorità culturale.

Versi come “io vivo di saccenza in un mondo di demenza” e “la mia laurea mi eleva, so a memoria tutto Dante” sono un chiaro esempio del messaggio del brano: una critica feroce all’ego accademico e all’ignoranza che spesso si cela dietro di esso, che in gran parte tradisce gli stessi contenuti promossi dall’ambiente.

Musicalmente, “I Am an Intellectual” è un viaggio sonoro che combina un groove funk con elementi di synth ed elettronica, creando un’atmosfera dinamica e coinvolgente che invita tanto a riflettere quanto a muoversi a ritmo di musica. Il brano si pone come un perfetto manifesto della filosofia musicale degli Analogic: l’esplorazione di territori sonori inaspettati, sempre con un tocco di ironia e critica sociale.

Con “I Am an Intellectual”, gli Analogic confermano la loro capacità di combinare musica innovativa e testi taglienti, continuando a distinguersi per la loro originalità e il loro rifiuto di essere classificati in un unico genere.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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