ANGELO TRABACE – Abbash
La vertigine incontrollabile che trema e fa tremare quando si abbandona la quiete per scavare dentro se stessi.
Abbash è il nuovo brano e video di Angelo Trabace, secondo estratto e titletrack del prossimo disco del pianista, autore e compositore, in uscita in primavera per Cassis Records con distribuzione Artist First.
Dopo il precedente Animali Confusi, il nuovo singolo, prodotto da Angelo Trabace e Matteo Cantaluppi, dà il titolo all’album in arrivo introducendone il significato più intimo: “Abbash”, termine dialettale che significa “Giù”, evoca la discesa nelle profondità nascoste delle radici, materiali e immateriali, con il loro movimento caotico e (apparentemente) invisibile.
Musica e immagini sono strettamente connesse nel brano che inizia con una ninna nanna al Fender Rhodes, solo in apparenza rassicurante, per poi deflagrare – come in una improvvisa smarginatura, rottura dal reale – in un vortice di visioni, viaggi onirici, dispersione che affonda nelle viscere della terra. Attraverso un gioco di flashback e libere associazioni, la musica diventa un’esperienza accecante, trasformando la percezione del presente in una danza ipnotica e imprevedibile. Le immagini naturalistiche sono state girate nella valle del fiume Bradano (che viene citato nel testo), in Basilicata, mentre in chiusura si affollano le riprese di un’opera in pietra, la stessa che appare in copertina del singolo, dello scultore Vito Maiullari di Altamura.
Girato da Alessandro e Pietro Trabace, fratelli di Angelo e suoi fedeli compagni di viaggio in musica, nel video compare anche, al sassofono, Giuseppe Trabace, padre del pianista che suona anche nel disco di prossima uscita.
Il testo è concepito come un haiku nel dialetto di Irsina (paese in provincia di Matera di cui Angelo è originario) che si ripete:
Abbash o’ Vratn’
Cresc’ sottaterr’
‘A radka dolc’
Giù al fiume Bradano
Cresce sottoterra
La radice dolce
Il riferimento geografico resta, però, solo uno spunto da cui partire per quell’abbash che richiama, più in generale, un senso di gravità che conduce verso l’essenza delle cose, in una dimensione più metafisica che riconducibile ad un territorio preciso.
Angelo Trabace collabora da anni col mondo della canzone italiana come compositore, arrangiatore e musicista per Colapesce e Dimartino, Francesco Bianconi, Vasco Brondi calcando palchi prestigiosi in Italia e all’estero. Parallelamente porta avanti il suo progetto artistico che lo ha visto esordire con l’album Sbarco (2021, Sugar Music Publishing), così come i suoi lavori di scrittura e interpretazione di spettacoli teatrali originali, oltre a un imminente esordio nel mondo delle colonne sonore, sempre alla ricerca di nuovi orizzonti nei quali sperimentare e giocare.
BIOGRAFIA
Pianista, autore e compositore, Angelo Trabace si diploma giovanissimo in pianoforte al Conservatorio “E.R.Duni” di Matera per poi proseguire gli studi a Bologna, dove si laurea in Lettere Moderne. Nel 2021 pubblica per Sugar Music Publishing Sbarco, il suo primo album, distribuito da Believe Music Italia. Collabora come compositore, arrangiatore e musicista con Colapesce Dimartino, Francesco Bianconi, Vasco Brondi con all’attivo oltre trecento concerti in Italia e all’estero. Ha ideato, scritto e interpretato diversi spettacoli originali, tra cui Io non so più chi suono. Crisi d’identità al piano-bar (2017), happening ironico tra musica classica, improvvisazioni e monologhi, e Sognare Fellini: Visioni e amarcord sonori di Nino Rota (2022), presentato in occasione del centenario dalla nascita del regista nella storica cornice del Cinema Fulgor di Rimini e all’interno della rassegna Dolcevita-sur-Seine a Parigi. Cura, inoltre, la X Edizione di Meraviglioso Modugno a Polignano a Mare (BA) in veste di conduttore e arrangiatore. Nel 2022, insieme al fratello Alessandro Trabace e a Sebastiano De Gennaro, dà vita al progetto di musica sperimentale Metameccanici. Nel cartellone della Milano Music Week 2024, esegue in anteprima italiana le composizioni per pianoforte solo della pianista etiope Emahoy Tsegué-Maryam Guèbrou presso la Casa degli Artisti. Sta lavorando alla colonna sonora del lungometraggio Orfeo, opera prima del regista Virgilio Villoresi. Dopo Animali Confusi, Abbash è il secondo singolo che anticipa e dà il titolo al suo nuovo album in uscita per Cassis Records.
CREDITI
Angelo Trabace: piano, voce, fender rhodes, synth, bass synth
Alessandro Trabace: violino elettrico
Giuseppe Trabace: sassofono
Matteo Cantaluppi: chitarra elettrica, basso, batteria, synth, programmatori, ambienti sonori, percussioni
Prodotto da Angelo Trabace & Matteo Cantaluppi
Registrato da Matteo Cantaluppi & Pietro Bonaiti al Mono Studio, Milano
Altre registrazioni a cura di Angelo & Alessandro Trabace presso Trabace Home Studio, Bologna
Mixato da Matteo Cantaluppi al Mono Studio, Milano
Masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà
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