Aprile 2023. Il riassunto del mese
Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.
Nel mese di aprile 2023 abbiamo recensito 36 ALBUM, 36 SINGOLI e presentato 76 VIDEO.
Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito 161 ALBUM, 171 SINGOLI e presentato 321 VIDEO.
ALBUM
BAD PRITT – Debris
Sette date per altrettanti brani nel nuovo lavoro del compositore Luca Marchetto. Atmosfere sospese, tese, allo stesso tempo liquide e dilatate. Pianoforte e interventi elettronici usati con estrema discrezione in un album che si sposta tra classicismo, ambient e un guto post wave che fu caro a David Sylvian e Ryuchi Sakamoto. Interessante e originale.
BLACK SNAKE MOAN – Fire / What you see
Black Snake Moan è un progetto di ricerca sonora, che affonda le proprie radici nelle atmosfere blues e rock psichedelico in chiave di One Man Band, intorno alla figura di Marco Contestabile. Il nuovo singolo è un gioiello di grande classe ed eleganza, che segue due album e un precedente 45 giri. Sound di matrice mid 60’s, chitarre Byrdsiane e atmosfere di gusto Love di Arthur Lee. Come sempre, pura eccellenza.
BLUESEX – Sex Blues
L’esordio della band salentina si caratterizza per un approccio particolarmente eclettico, all’insegna di un pop rock efficace, compositivamente azzeccato, ben prodotto e diretto. Si va da intense ballate a brani spediti che a tratti non disdegnano cenni ai Maneskin (“Uccidimi ora”) fino ad arrivare a un esplicito omaggio allo stile di Rino Gaetano (“Fuori dai coglioni”), “Moka” che guarda al groove di “Passenger” di Iggy Pop e la conclusiva cover di “Pensa” di Fabrizio Moro. Una partenza più che buona.
EMIDIO CLEMENTI / CORRADO NUCCINI – Motel Chronicles
Omaggio all’omonimo libro di Sam Shepard da parte di Emidio Clementi (Massimo Volume) e Corrado Nuccini (Giardini di Mirò), accompagnati in questo viaggio letterario dalle esecuzioni musicali di Emanuele Reverberi, tromba e violino, Stefano Pilia, basso e chitarra, Fabio Rondanini, batteria, Laura Agnusdei, sax, Francesca Baccolini al contrabbasso, J. Clancy e Zois ai cori. Un lavoro rigoroso e solenne, tra sonorità cupe e oscure di sapore ambient, teatrale, avvolgente, fumoso. Un unicum nel panorama italiano
CONTROL TOYS – Sopa opera
Coraggiosa e ambiziosa opera rock che apre la carriera della band toscana. Sound roccioso e travolgente che mischia hard, elettronica, attitudine punk, noise, metal, industrial, a cui si aggiunge una vena pop alleggerisce le atmosfere più crude, rendendo l’ascolto meno ostico. Partenza interessante.
DAN – Eighteen days
II progetto solista di Danilo Loop Di Nicola, già chitarrista e cantante in passato di Bebe Rebozo e The Incredolous Eyes ora con i Buzz Factory.
Tre ep alle spalle, tra elettronica e sperimentazione, ci portano al primo album, con nove brani uniti da un concept e caratterizzati da una suggestiva impronta prevalentemente acustica che riporta a Nick Drake ma anche al recente Paul Weller di “True meanings” (vedi ad esempio l’accoppiata “Sweet Primrose” e “Emigrant”). Ottimo lavoro, da scoprire e ascoltare con attenzione.
ELLI DE MON – Pagan Blues
Prosegue la lunga carriera di Elli De Mon, ancora una volta all’insegna del deep blues più torrido ma allo stesso contaminato dalle più svariate influenze, dalla psichedelia, all’approccio punk alla Jon Spencer Blues Explosion fino a un mood caro alle prime prove di PJ Harvey. I brani sono aspri, sinuosi, talvolta perfino malefici e costantemente “pericolosi” , l’esperienza compositiva e la profonda conoscenza della materia rende i ldisco ancora una volta personale, originale, perfettamente distintivo.
DENTE – Hotel Souvenir
Torna dopo tre anni una delle più brillanti firme del nuovo cantautorato italiano. La consueta vena compositiva, che incrocia malinconia e ironia, è ancora una volta il tratto dominante di un ottimo lavoro che conferma lo spessore artistico dell’autore. Divertente e riuscita Il mondo con gli occhi (in odore di Lucio Dalla) con le voci di Fulminacci, Giorgio Poi, Colapesce, VV, Ditonellapiaga e Dimartino, sorprendente il groove disco di Discoteca solitudine, per un album convincente e destinato a probabile successo, grazie a una grande immediatezza e fruibilità.
DOUBLE SYD – My lonely sun
Il duo Ravaglia/Liverani ci porta nei solchi cari ai primi Pink Floyd e alla psichedelia dilatata, lisergica e avvolgente che caratterizzò il finire del magico decennio dei Sixties in Inghilterra. Gli ingredienti ci sono tutti e al posto giusto, sia a livello sonoro che da un punto di vista compositivo. Un album di assoluto livello, ricco di intuizioni e stimoli
ESPERANTO – Voices
Secondo album per il jazz ensemble composto da Luca Falomi (chitarre), Riccardo Barbera (contrabbasso, basso elettrico), Rodolfo Cervetto (batteria e percussioni). Un lavoro eclettico a cui prestano “voci”, aiuto e contributi alcuni valenti ospiti e che si dipana tra atmosfere latine, funk, fusion, umori bossa e tanto altro. Esecuzione impeccabile e raffinatissima per un album elegante di primissima qualità.
ROBERTO FEDRIGA – La mia malattia
A nove anni dall’esordio, il cantautore lombardo torna con il secondo capitolo della sua carriera discografica. Un lavoro estremamente intimista che guarda al cantautorato di Nick Drake, al primo Alan Sorrenti e a Tim Buckley. Atmosfere sospese e soffuse, spesso giocate su una costante tensione sonora e arrangiamenti sobri e minimali. Un disco di grande intensità e qualità.
FUNKY LEMONADE – Per ridere
Ottimo lavoro a base di un funk moderno ed elaborato (suonato in maniera impeccabile e grande maestrìa) che si spinge in direzioni poco canoniche per il genere, rendendo l’album originale e personale (vedi il classico sound cinematico di “Mesopotamio” o i brani con la voce di Spinozo che portano la direzione verso un indie pop molto fruibile e easy). Disco divertente e potente, godibile e fresco.
GARBO – Nel vuoto
Garbo conferma, con un eccellente nuovo lavoro, l’innata capacità di procedere in una carriera lunghissima con le radici sempre ben piantate nelle origini, sapendosi contemporaneamente rinnovare, sperimentando, osando, guardando avanti. Le matrici sono quelle che gli hanno plasmato la personalità artistica, da Bowie ai primi Ultravox!, John Foxx, Roxy Music, Brian Eno, Lou Reed, Japan ma lo sguardo è, come sempre, prospettico, capace di assimilare nuovi suoni, di agire a largo respiro, mantenendo la voglia di sfidarsi (vedi i brani sperimentali di sapore ambient) ma con la sapiente capacità di utilizzare una costante vena pop cantautorale che rende il lavoro allo stesso tempo austero e autorevole ma fruibile e godibile. Un disco semplicemente bello.
GORILLA PULP – Masks off
Terzo album per la band viterbese che si appresta a festeggiare il decimo anno di attività, ribadendo l’amore per il fuzz sound di matrice Settanta che li ha sempre caratterizzati. Dai Thin Lizzy e Led Zeppelin allo stoner, per arrivare agli Hellacopters e Wolfmother. Suonano bene, confezionano riff di primissima qualità, hanno piena padronanza della materia: un album perfetto.
GLI INSETTI NELL’AMBRA – SB32-2072
Al duo formato da Lapo Boschi (basso, voce, chitarra) e Chris Bronkos (chitarra), già protagonista di precedenti lavori, si è aggiunta Hijiri Shimamoto (batteria) a completare una band molto particolare e dal sound inusuale. I riferimenti principali si possono pescare alla fine degli anni Settanta, tra no wave, primi Talking Heads, Gang of Four, i nostri Gaznevada, la prima new wave sperimentale italiana (tra Stupid Set, Confusional Quartet, X Rated). Ritmiche spezzate e scarne, brani spigolosi, avanguardia (anche nei testi, talvolta caratterizzati da riferimenti futuristi). Un disco originale e personalissimo.
JELLY & JEM – O’ swing
Il nuovo album del quintetto composto da Ivano Tota alla voce e alle percussioni, Marco Paganucci al pianoforte, Roberto Toschi alla batteria, Raffaele Guandalini al contrabbasso e Matteo Scarcella al sassofono e al flauto traverso, contiene undici storiche canzoni italiane rivisitate in chiave swing. Classici di prima grandezza come “Azzurro”, “Tu vuò fa l’americano”, “Mambo italiano” ripresi con freschezza e la giusta vivacità, ben accoppiata ad eleganti arrangiamenti. Molto gradevole.
KOKADAME – Uomo stile
Terzo episodio della deragliante carriera della band piacentina. Il nuovo ep li coglie, come sempre, alle prese con un sound crudo, duro, tra punk rock e hard di sapore 70, tra Ac/Dc e Rose Tattoo. Anche i testi seguono la consueta linea dissacrante. Da annotare il brano conclusivo, condiviso con i conterranei Fattore Rurale, un’aspra ballata, intimista e riflessiva.
LA COLLERA – Dove inizia la notte
Ottimo esordio per la band milanese, attiva da oltre un lustro. Undici brani che incrociano un energico pop rock con elementi post wave, sublimati nel brano “Che cosa sai di me” con la partecipazione di Pierpaolo Capovilla, un torrido blues dalle tinte aspre. La band si muove a suo agio e con eclettismo in contesti musicalmente e artisticamente vari, con ottimi arrangiamenti e interessante capacità compositiva. Partenza incoraggiante.
MAGASIN DU CAFE’ – Shardana
Un’opera che narra di un viaggio sulle tracce del popolo Shardana, tribù di naviganti che dai mari del nord approdarono in Sardegna per poi proseguire verso l’Africa. Musicalmente il progetto, in gran parte strumentale, abbraccia un riuscito mix di world music, folk, rock, con un approccio solenne, a tratti quasi classico e sinfonico, confluendo in quello che potrebbe essere ben descritto come una sorta di new prog. Disco originale e molto personale.
MALCLANGO – Sparagazzarre
La band romana, formata da membri di Juggernaut, INFERNO Sci-Fi Grind’n’Roll e Donkey Breeder, approda al secondo album. Una batteria e due bassi, tanta creatività e imprevedibili soluzioni sonore, insert elettronici, tribalismi di gusto math rock (la title track), ritmica quasi caraibica in “Minestrone Tric & Trac”, noise, un gusto compositivo che riporta, a tratti, agli anni 80 dei toscani I Refuse It. Ottimo, originalissimo.
MARONGIU & I SPORCACCIONI – Welcome to Bisiacaria
Attiva dal 2004, la band Goriziana, dopo tre album prodotti da Don Antonio, si affida questa volta a un’altra eccellenza e pilastro della scena rock italiana, Joe Perrino. Un disco registrato pressoché in diretta per catturare meglio la spontaneità del sound di una band che attinge da rock di sapore hard di gusto 70 e punk. Il tutto condito da testi dissacranti e da una vena spregiudicata. Un disco potente e senza compromessi.
MATRIOSKA SOCIAL CLUB – s/t
Il duo salentino picchia duro con un sound travolgente che mischia un’attitudine punk con hard rock, stoner, garage. Non di rado si approcciano alla lezione del Teatro degli Orrori (non a caso in un brano è ospite Pierpaolo Capovilla) e al cantautorato sulfureo di Giorgio Canali. Non disdegnando momenti più blues. Un lavoro pulsante, aspro, a tratti feroce, ricco di spunti creativi e di pregevole fattura tecnica.
MOONMINE – Free.pop
MOONMINE è Lorenzo Ciavola, artista indipendente. Cantante, musicista, cantautore, produttore. Il suo primo album è un sorprendente ed eclettico lavoro che si segnala per la varietà di stile e di stili, attraversando lo scibile della musica pop, dal folk, al funk, soul, perfino tracce gospel, elettronica (mai invasiva) rock, jazz, cantando in italiano e inglese. Impronta molto personale, arrangiamenti e strutture compositive ricercate e complesse, respiro internazionale per un lavoro riuscitissimo.
OBSEXED – s/t
La noise post-punk band bolognese formata da Marco Scarabel e Angelo “Gelo” Casarrubia all’esordio con un ep di quattro brani dall’incedere apocalittico in cui si incrociano antichi retaggi alla Sisters of Mercy, i Cure di “Pornography” con le visioni industrial dei Nine Inch Nail. Approccio duro e senza compromessi, gli amanti del genere apprezzeranno.
PASE – Mondonovo
Da un’idea di Andrea Fusario, ex bassista e fondatore dei Virginiana Miller, un album e un progetto molto suggestivo, che si dipana in un concept ambientato “in un futuro post-apocalittico, senza mezzi tecnologici, senza corrente elettrica, la luce di una candela può far funzionare una lanterna magica. Un viandante narra ai superstiti storie per salvare il senso dell’umanità.” Il sound abbraccia istanze new wave ma guarda costantemente ad elementi cari alla tradizione della canzone d’autore italiana. Ottimi arrangiamenti, composizioni sempre curate e dal portamento abitualmente soft e suadente per un album di buon spessore.
ANDREA RA – Urlo eretico
Una produzione particolarissima se non unica nel panorama italiano. Andrea Ra compone e suona tutto, con l’eccezione della batteria in cui si distingue per magnificenza tecnica il figlio James Rio. Un concept di “denuncia sulle tante responsabilità politiche e sociali che sono alla base di guerre, discriminazioni, conflitti e iniquità finanziarie tra gli uomini” in cui musicalmente abbraccia una vasta gamma di sonorità, dall’industrial, all’hard rock, metal, rock, prog, Tool. Il tutto con un’attitudine estrema, dura, feroce e una notevole ed eclettica creatività.
RADIO SABIR – Cunti e Mavarii pi megghiu campari
Potentissimo esordio per il collettivo siciliano (filiazione dei mai dimenticati Niggaradio) con un album in cui confluiscono elettronica, folk, tribalismo, forti influenze mediterranee e mediorientali, sonorità filtrate da lunghe frequentazioni con musiche lontane e allo stesso tempo vicinissime. Sostanzialmente un nuovo blues. Collabora Cesare Basile che di queste cose se ne intende. Eccellente.
RAINBOW BRIDGE – Drive
Torna la band pugliese con un ambizioso doppio album che omaggia i suoi classici riferimenti a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta. Otto lunghissimi brani (dai sei ai quattordici minuti) che ci portano in un torrido rock blues di ispirazione Hendrixiana ma di cui si trovavano tracce anche nelle improvvisazioni di “Live at Leeds” degli Who, nei Free, Faces, Led Zeppelin, nel gusto di una jam session live in studio, fino ad esondare a tratti nello stoner. La band suona bene e sa il fatto suo, a perfetto agio con la complessa materia che maneggia e confeziona un album che entusiasmerà i cultori del genere.
REGIONE TRUCCO – Mi sono perso
Il secondo album della band piemontese, nato, dopo una lunga preparazione, a sei di distanza dall’esordio ci mostra una band in ottima forma, alle prese con un pop rock solare (pur, non raramente, venato di malinconia), ritmato, facilmente fruibile e dal grande potenziale commerciale. Registrazione e arrangiamenti curatissimi, canzoni ben suonate e compositivamente di spessore, per un progetto pronto a fare il grande salto.
ROPSTEN – Alamogordo
Due ep e un album alle spalle per la band veneta che con il nuovo lavoro giunge a una maturità stilistica con un sound che unisce il kraut rock dei Neu! (vedi “Blue sky rangers”), elettronica, un mood psichedelico, post rock, alt rock. Interessante e intrigante.
ELLEN RIVER – The life
Ambizioso secondo episodio, dopo “Lost souls” del 2018, per la cantautrice emiliana che affronta senza timore la prova di un doppio album, che raggiunge l’ora e 20 minuti di lunghezza, per ventisette brani. Il percorso artistico si dipana nei sentieri della musica “americana” tra folk, country, blues, soul, sapido rock alla Stones, soprattutto nella vena più pop alla Sheryl Crow (vedi ad esempio “Nobody answers”), intense ballate semi acustiche. L’aspetto saliente è la mancanza di cedimenti, pur in un’offerta così ampia. Una prova di maturità e grande spessore compositivo e interpretativo.
ANDREA ROCK and the REBEL POETS – True stories
Sette nuovi brani all’insegna del consueto mix di sapido rock e influenze Irish che riportano a Pogues e Dropkick Murphys con tanto di sincero omaggio alla voce dei Cranberries, Dolores O’Riordan. Il tutto suonato con onesta sincerità, trasporto e partecipazione. Una garanzia di qualità.
LE SCIMMIE – Adriatic desert
A sette anni di distanza dal precedente ‘Colostrum’, la band abruzzese di Angelo ‘Xunah’ Mirolli e Marco D’Aulerio approda al terzo album. Otto brani strumentali, debitori alla lezione stoner di Kyuss e Karma To Burn, in cui una ritmica possente costruisce fondamenta in acciaio per una serie di cavalcate di distorsione satura. Grande prova di forza sonora per un’eccellenza nostrana del genere.
SICK TAMBURO – Non credere a nessuno
La poetica compositiva (e la voce) di Gian Maria Accusani sono inconfondibili e un marchio di fabbrica unico nel panorama italiano, in cui spicca tra i migliori autori. I Sick Tamburo firmano il sesto album della carriera, tra intense ballate rock, la consueta attitudine e il tipico portamento punk pop, filtrato attraverso una sapiente attinenza con la canzone d’autore. Un album dolente, medicina indispensabile a superare il lutto per la scomparsa della bassista della band, Elisabetta Imelio. Album di altissima caratura, canzoni sempre efficaci, freschezza e potenza.
ANGELO SICURELLA – Cigni
Un lavoro complesso, qualitativamente di altissimo livello, in cui il compositore siciliano riesce a fondere alla perfezione cantautorato, elettronica, un gusto ambient/sperimentale e una vena visionario/psichedelica (vedi “Orbita”) o di sapore brit pop (“Emi”). Album interessante, dalle numerose stimolanti suggestioni.
THE TURIN HORSE – Unsavory impurities
Il chitarrista/cantante Enrico Tauraso, ex-Dead Elephant, e il batterista Alain Lapaglia, ex-Morkobot mettono a ferro e fuoco orecchie e nervi con un sound abrasivo che pesca dal noise sludge, dal post hardcore, dagli ultimi Black Flag/prima Rollins Band, sperimentazione, agganci stoner. Potente e devastante come si conviene.
SINGOLI (a cura di Giacomo Debé)
ASTERIA – Profumo
Dopo essere stata selezionata da Spotify per la terza edizione di Radar Italia, il programma globale nato per supportare i talenti emergenti, Asteria esce con il suo nuovo singolo “Profumo”. Nuovamente è subito in risalto la sua notevole vocalità, di un’eleganza veramente unica, e che oltre alla precisione in tutte le note riesce a risultare autentica e ad emozionare davvero. Pezzo forte, strutturato bene e in modo nemmeno troppo classico, nonostante sia radiofonico e quasi “Sanremese” per l’orecchiabilità, il che certifica la sua bravura e maturità. Ci aspettiamo sempre di più da un talento cristallino come lei che sicuramente con il percorso giusto può essere una delle future stelle della musica italiana.
BORI feat Ethos – Passatempo
A distanza di un mese da “Liceo”, il suo brano di debutto, Bori torna con il suo ultimo singolo “Passatempo”, in collaborazione con il collega e amico Ethos. Sonorità curate dal delicato tocco del producer Harley, che svariano da passaggi prevalentemente pop in particolare nel ritornello che si presenta come un’esplosione melodica, alle strofe più rap e ritmate che alzano il livello del pezzo. Tema principale è l’amore e di come a volte nelle relazioni si disperda piano piano quella magia iniziale, che le porta quasi a diventare un passatempo, un modo per sentirsi meno soli. Pezzo giovanile ma allo stesso tempo maturo e pronto.
BRESH – Altamente mia
Continua il successo incontrollabile di Bresh, il “neo-cantautore” genovese che continua a sfornare una hit dopo l’altra e che dopo “Dimmi che” in collaborazione con Neima Ezza, esce con l’ultimo singolo “Altamente mia”. Come al solito accompagnato dall’amico e produttore di una vita Shune, che si supera di nuovo con aggiunta di sonorità rock alle più classiche melodie indie, Andrea ci dimostra ancora quanto riesca ad arrivare alle emozioni dell’ascoltatore in modo diretto, con un testo che come suggerisce il titolo allude ad una storia d’amore quasi infinita, in cui entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro in modo quasi incessante (interessante la citazione nel ritornello del caffè a colazione che sembra riferirsi a “Caffè”, brano uscito nell’estate del 2021). Ennesimo pezzo di un puzzle che va a costruire sempre di più l’ampissimo repertorio a disposizione dell’artista genovese, sintomo di una maturità e della gavetta che per anni ha dovuto fare e che lo ha portato dove si trova ora. Meritatissimo!
CHLOE – In pieces
Come ogni settimana, appuntamento con le novità internazionali. Ad attirare l’attenzione questa settimana è Chlöe, nome d’arte di Chloe Bayley, artista classe 1998 di Atlanta che dopo una carriera da attrice in adolescenza e da cantante in duo con la sorella Halle, con cui ha ottenuto vari riconoscimenti, esce con il suo primo album da solista “In Pieces”. Dopo il premio di miglior artista R&B del 2022 agli MTV Europe Music Awards, ci si attendeva tanto da questo progetto, e lei ha mantenuto pienamente le aspettative con un album completo, in cui risalta la sua vocalità unica in brani sia più urban sia più ricercati, ma mai lasciati al caso in quanto tutti curati nel minimo dettaglio per quanto riguarda testi e struttura. Lavoro di produzione in studio eccellente, a cui ha partecipato attivamente anche Metro Boomin, per un album “no skip” (= dove non si salta neanche un brano) che ha avuto il piacere di ospitare grandi artisti del calibro di Future in “Cheatback” e Chris Brown in “How Does It Feel”, a certificarne la qualità e l’apprezzamento della scena americana (aveva anche già collaborato con Gunna nel suo ultimo album “DS4EVER”). Consigliatissima per tutti i momenti della giornata, ha una capacità di mettere di buon umore anche con pezzi più intensi emotivamente e non è cosa da tutti. Instant classic!
AXEL COOPER feat. Astol – Segreto
L’ultimo singolo di Axel Cooper “Segreto” si propone, nonostante l’uscita ad aprile, ad essere uno dei brani più estivi dell’anno. Sonorità prettamente Latin-Pop tipiche dell’artista che ha già avuto riconoscimenti e collaborazioni importanti (vedasi quella con Boro Boro), che in questo brano si fa accompagnare dall’amico e collega Astol (già 2 dischi d’oro) e dalla sua voce inconfondibile che arricchisce il pezzo di unicità e talento. E se le relazioni estive e selvagge di cui i due parlano nel pezzo sono appunto un segreto, non si può nascondere più invece la loro voglia di mostrarsi e farsi sentire sempre di più con questo tormentone che è una vera e propria ventata di freschezza. Commerciale ma curato.
DANARI – Impulso
Essere predestinati è una caratteristica di cui pochi possono godere, ed il giovane Danari, rapper di Padova, fa sicuramente parte di questa categoria. L’ultimo singolo “Impulso” ci dimostra, oltre al suo talento vocale che è oggettivo, una grande capacità di scrittura in un brano in cui l’artista riflette su sé stesso e sul suo impegno che mette per raggiungere i suoi sogni musicali. Interessante la struttura del pezzo, che risulta matura e non convenzionale soprattutto per le metriche “a modo suo”. C’è tanto da lavorare sulla produzione e sulla capacità che avrà di essere duttile e non definibile in un’unica versione, le premesse però sono ottime e fanno presagire che se avrà la determinazione e le spalle adatte riuscirà a mantenere le promesse!
DREX – C’è la musica
Drex è un giovane rapper classe 2002 da Desenzano del Garda che si approccia alla musica nel 2017, dapprima facendo freestyle con amici, e già dal 2018 scrivendo i primi testi e pubblicando i primi progetti. Il suo ultimo singolo “C’è la Musica”, in collaborazione con l’amico e collega Lorenzo Zucchetti, riprende il sample della famosissima “Heat Waves” (andata virale ovunque negli ultimi due anni) remixandola in chiave drill, un processo già visto e che sta sempre più prendendo piede all’interno della trap italiana. Testo decisamente autocelebrativo e motivazionale, che parla dell’essere sé stessi anche in un momento in cui spesso le vere star sono proprio quelle che si mostrano per cose che non fanno e per quello che in realtà non sono. Sicuramente in risalto il lessico e la scrittura in un pezzo che potrebbe risultare frutto di tante ispirazioni ma che va a distinguersi proprio per la potenza delle parole. Bravissimi.
DUEMILA – Sottosopra
Direttamente dalla Svizzera Italiana, i DUEMILA sono due ragazzi di 23 anni (classe 2000 appunto) che si stanno facendo notare per la qualità dei loro prodotti. L’ultimo singolo “Sottosopra” è un lavoro molto interessante, di stampo rap in particolare per il testo, che ci racconta in rima e incastri di un amore controverso, di quelli che fanno stare male ma di cui non possiamo fare a meno, ma che sicuramente nella produzione è stato influenzato da tanti altri generi, dall’indie all’elettronica passando anche per un pizzico di club. Giovani, inquadrati e orecchiabili, ottimo spot di presentazione per le nuove leve che puntano in alto.
DYLAN – rasoi/Rigor Mortis
Lo abbiamo tutti conosciuto come Dark Pyrex, membro della Dark Polo Gang, la prima e vera “trapband” in Italia che ha scombussolato completamente le logiche del mercato rap italiano. Era il momento però per lui di cambiare qualcosa nel suo percorso, di tornare alle origini: la scelta del nuovo nome Dylan, il suo nome di battesimo, deriva dalla decisione di cercare di accorciare il più possibile la figura di artista e di persona, mostrandosi sempre di più per quello che è davvero. Tutto ciò si riversa anche sulla produzione musicale e i nuovi due singoli “Rasoi” e “Rigor Mortis” ne sono la prova. Il primo è un brano estremamente introspettivo, in uno stile totalmente nuovo per lui e in cui sembra fittare alla perfezione. Il secondo pezzo è invece più vicino al suo stile classico, rappata su base drill in cui l’unica differenziazione è ancora nel lavoro sulla scrittura, con un lessico specializzato e veramente discostante da quello che siamo stati abituati a sentire dalla DPG. Evoluzione e maturazione totale, esperimento direi riuscito e che aspetta di avere nuovi capitoli.
FRANCESCO FAGGI – Chill
Francesco Faggi è, come si suol dire, un tuttofare musicale, in quanto cantautore, compositore, arrangiatore (esperienza nel 2021 a Sanremo con la sorella Elena nella categoria Nuove Proposte) e produttore. Un artista incredibilmente versatile, con una completezza tale che ogni dettaglio risulta curatissimo e personale. Il suo singolo “Chill” ne è la perfetta dimostrazione, in cui il ragazzo si fa influenzare dall’indie e dall’R&B per creare e cantare un brano che fin da subito risulta azzeccatissimo con il titolo, che trasmette energie positive e una sorta di relax mentale che non è da tutti, dato anche dalla sua vocalità delicata e leggera, che sembra essere un tutt’uno con la melodia. Interessante per staccare dal caos quotidiano!
FRASCA – Felpa bianca
L’ultimo singolo di Frasca, giovanissimo cantautore molisano, si intitola “Felpa Bianca” e sancisce il ragazzo come uno dei più promettenti del panorama indie italiano. Sonorità estive e dal tono sbarazzino accompagnate dalla sua voce leggera e malinconica (ricorda molto un maestro del genere come FRANCO126) ci parlano di una storia d’amore adolescenziale che è finita e su cui il protagonista riflette ponendosi delle domande ma anche cercando di sdrammatizzare ridendoci su. Nel complesso, proposta molto interessante scandita da una produzione adatta e curata.
FURY – Fulmine
Fury è un’artista classe 2003 che direttamente dalla Sardegna sta cercando di farso sentire da tutta Italia. Il suo ultimo singolo “Fulmine” ci mostra tutta la sua qualità nel flow e nelle linee melodiche, studiate ed eseguite alla perfezione con l’affiancamento del suo producer. Grande prospetto anche liricamente parlando, in un brano autocelebrativo dai toni forse un po’ classici e “scontati”, indice della sua giovane età e del fatto che abbia poca esperienza. Questo non fa altro però che alimentare le aspettative su di lui dal momento in cui la carta d’identità è tutta dalla sua parte e che il potenziale di maturazione c’è, ed è anche immenso.
FURY – Venti
Il giovane Fury vuole assolutamente cavalcare l’onda e continua a droppare nuova musica, e passato pochissimo tempo da “Fulmine” decide di uscire con l’ultimo singolo “Venti”. In occasione del suo ventesimo compleanno, coglie l’occasione per riflettere sui suoi desideri, spiegando come non interessino regali costosi o il denaro, ma la voglia solamente di essere felice, di innamorarsi, di far star bene la propria famiglia e soprattutto di star bene con sé stesso. Trap come filo conduttore in un brano che ha però influenze pop in particolare nel ritornello, in cui l’artista riesce ad azzeccare alla perfezione le linee melodiche tirando fuori fra l’altro un’interessante vocalità che non avevamo ancora avuto il piacere di sentire in queste corde. Complimenti e… auguri!
GABBBRIELLLL – Il peso dell’odio
Nuovo singolo per gabbbriellll, il ragazzo proveniente dal Trentino che sta stupendo tutti per la sua bravura nonostante la sua giovanissima età. “Il peso dell’odio” è un brano profondo, che proprio come dice l’artista si presenta come una vera e propria lettera di sfogo nella quale ha fatto uscire tutti i brutti pensieri e le paranoie che in questo periodo lo stavano tormentando. Ottima scrittura, con immagini forti ed evocative che cercano sempre di far immaginare il suo mondo di emozioni a chi lo ascolta.
G-LOVER – Persa nell’Immensità
In un paese in cui (per fortuna) lo stimolo musicale è fortissimo e permette a chiunque di potersi esprimere tramite le proprie canzoni, conseguenza è la difficoltà a volte nel farsi riconoscere e distinguersi. G-Lover, emergente con vari pezzi all’attivo già dal 2021, vuole uscire prepotentemente come uno dei più interessanti con l’ultimo singolo “Persa nell’Immensità”. Beat che strizza l’occhio alla trap USA, su cui l’artista utilizza tutte le sue capacità metriche nelle strofe e azzecca totalmente le linee melodiche nel ritornello che al secondo ascolto è sicuramente già entrato in testa. Nonostante sia un pezzo d’amore e quindi abbia inevitabilmente un sottofondo malinconico, riesce a trasmettere vibrazioni positive ed un senso di libertà, forse dato proprio dall’armonioso connubio fra base e voce. Approvato (e aggiunto alla playlist)!
GIAMBA – Con te
Giamba, nome d’arte di Gian Bautista Cano, giovane promessa classe 2006 che con la sua freschezza sta cercando di farsi spazio nel panorama musicale italiano. L’artista di origini argentine presenta il suo ultimo singolo “Con Te”, una pop-ballad incredibilmente cathcy su cui è impossibile non alzarsi e ballare. Sonorità mediterranee che arricchiscono di good vibes un pezzo che tratta temi prettamente giovanili, come è giusto che sia per un ragazzo della sua età, quali amore e divertimento come forma di libertà, che però non deve distoglierci dalla sua delicatissima voce, che con tratti fini ed eleganti da’ un tocco di raffinatezza in più a questo orecchiabile brano. Inconfondibile leggerezza e spensieratezza per un’artista che ha tutto il tempo e le capacità per migliorare e continuare a stupirci sempre di più.
HOPS – Solo un periodo
L’instabilità emotiva e soprattutto sentimentale è sicuro la caratteristica più comune e “normale” fra gli adolescenti e i neo-adulti, in particolare in un momento storico in cui sembrano essersi persi molti valori delle relazioni umane, che si sono velocizzate ma allo stesso tempo sembrano aver perso di autenticità. Di tutto questo ci parla Hops, giovane rapper siracusano classe 1999, che nel suo ultimo singolo “Solo un periodo” ci apre le porte del suo mondo mettendo in rima la sua condizione emotiva in un brano in cui tutti ci possiamo immedesimare, parlandoci del suo “periodo no” e di come la musica sia l’unico sfogo per sentirsi meglio, la massima forma di espressione personale. Bravo ed emotivo!
IAKO – Proiettili
Un amore come una rincorsa senza fiato: questo è il nuovo singolo di iako, cantautore e produttore veneziano che si è fatto conoscere dal pubblico grazie alla partecipazione all’ultima edizione di X Factor. Con la sua sempre precisa e delicata voce, l’artista ci presenta un nuovo lato di sé in cui abbandona tutte le maschere e le paure per mostrarsi in tutto e per tutto, in un pezzo che ci parla di rapporti ed incomprensioni, spiegando come a volte i tentativi di mantenere in vita qualcosa di bello non riescano, forse per destino o semplicemente perché non ci sono le basi e le motivazioni che sono necessarie. Uscita attesissima e che speriamo venga seguita da altri brani sulla stessa linea!
MEDHO LAINE – Laine. la Haine!
Medho Laine è uno dei rapper più promettenti del momento e il suo ultimo singolo “Laine, La Haine” ne è la prova. Artista che sicuramente ha ascoltato tanto rap italiano, con barre e incastri tipicamente in stile freestyle, il flow ha influenze spiccatamente USA, che in abbinamento alle tematiche trap trattate dal ragazzo ricorda lavori di tanti big della scena, molto simile a Lil Baby tanto per scomodare un nome grosso. Beat interessante e per quanto semplice risulta uovo per il nostro panorama musicale, che con la ripetizione frenetica della stessa nota crea un effetto quasi di “corsa” del ragazzo sulla base. Bravo ed internazionale!
LEODEC feat Lele – Feeling
Continua la maturazione del primo progetto di LeoDec, produttore ascolano che si appresta a fare uscire il suo album ufficiale racchiudendo vari artisti della scena ascolana. Nell’ultimo pezzo “Feeling” collabora con una persona speciale per lui, suo fratello Lele, già autore di tre singoli nel 2022 che hanno ottenuto buone recensioni. Si tratta di un brano con un beat essenziale, delicato, che matcha perfettamente con il flow di Lele, che rappa in uno stile tutto suo, parlandoci di quanto sia bello poter farsi sentire da tutti e soprattutto poterlo fare con accanto la persona alla quale si sarà per sempre legati come è un fratello. Affari di famiglia!
LOBBUTEN – Vice city
Lobbuten è lo pseudonimo di Daniel Lo Bue, rapper italiano classe 2005 da Limbiate, ed il suo talento sta continuando uscire piano piano, pezzo per pezzo. Il suo ultimo singolo “Vice City” è un brano di stampo trap sperimentale profondo ed emotivo, che intreccia le emozioni del ragazzo alla critica sociale verso comportamenti scorretti ma che a volte sembrano l’unica via di uscita nei momenti “no”, il tutto a dimostrare quanto sia già maturo lessicalmente e quanto vissuto sofferto abbia già da urlare al mondo intero. Nonostante questo, ciò che ne esce è una sana rabbia e voglia di rivalsa che rende ancora più autentico il cantato del ragazzo. Vera e propria testimonianza che l’hip-hop è così popolare proprio perché è la più libera forma di espressione musicale e che da voce a chi una voce non la hai mai avuta. Talento cristallino che ha ancora tanto da farci vedere.
MARUEGO – 7ela
Partiamo da una traduzione: “7ela”, il titolo del nuovo pezzo di Maruego, va ad essere un sinonimo di confusione, in un termine più dialettale potremmo renderlo con caciara. E di situazione confuse parla proprio il brano, in cui l’artista ci racconta di un viaggio di qualche anno fa con alcuni amici in Marocco: dopo aver conosciuto alcune ragazze, decidono di portarle a casa con loro e di trascorrere la vacanza assieme, senza sapere però che al momento dei saluti loro si sarebbero accaparrate tutti i soldi dei ragazzi rubandoli dalle loro valigie. Un’esperienza di vita tanto inaspettata quanto ingenua, che però ha formato il loro carattere. Ennesima conferma della ricerca sempre più profonda dell’artista di maturare artisticamente in una veste più pop, con una produzione ricercata e un flow diretto, in cui la vocazione per la trap si intreccia con sonorità arabeggianti che fanno da sfondo ormai a tutti i suoi progetti, in cui è sempre pronto a sperimentare nuovi mondi sonori sui quali esaltare le sue punch line.
LIL MASTI – Salto
Singolo d’esordio per Lil Masti, ragazzo nato in Brasile in una zona povera e malfamata, e che arrivato in Italia ha assimilato tutto il suo vissuto per sfogarlo in musica. “Salto” sta proprio ad esprimere la sua voglia di superare tutti gli ostacoli che la vita ha sempre messo davanti a lui, per arrivare ad essere felice e libero. Per farlo sceglie la trap ed un beat aperto ma veloce, che mette in luce le sue qualità nel rappato e nella scelte delle parole che arrivano come un macigno addosso a chi lo ascolta. Seppure la produzione generale non sia memorabile o estremamente originale, risulta perfetta per lui e per quello che vuole portare nella scena italiana. Bel debutto.
MELODY – Ora che fai?
Nuovo singolo per il classe 2001 Melody, ragazzo italo-spagnolo da sempre affascinato dal mondo della musica urban e successivamente anche dall’hip-hop. Dopo “Borderline”, la sua prima uscita ufficiale, arriva “Ora che fai?”, un pezzo love che ci racconta di un amore tossico, del tradimento e della delusione data dalla persona amata, che causano una forte insicurezza ed una perdita di fiducia nelle persone. Le sonorità del brano riescono a valorizzare alla perfezione la sua interessante ed elegante vocalità. Continua così!
PESO LORDO – Grattacieli
La nuova wave della trap in Italia sta portando novità molto interessanti, tra cui il riutilizzo di sample famosi remixati e resi in chiave hip-hop o drill. Si accoda anche Peso Lordo, artista classe ’99 italo-ucraino, che sulle note di “In The Name Of Love” ci mostra tutte le sue qualità nel rappato. Scrittura molto interessante e diretta, inequivocabile. Vocalità potente e adatta al testo, in una love song in cui l’artista ammette la mancanza di una persona, in un amore che corrode ma è anche l’unica salvezza ed unico desiderio. “Grattacieli” è un pezzo completo, che si fa apprezzare sia dagli amanti del rap melodico ed emotivo, sia dai cultori del più classico hip-hop. Bravissimo!
PIAZZABOLOGNA feat Asteria – Jack e lacrime
piazzabologna è un collettivo di ragazzi che comprende cantanti, musicisti e disegnatori provenienti da varie zone d’Italia e che si sono ritrovati nella passione per la musica e per l’arte. L’ultimo singolo “Jack e Lacrime” ci fa viaggiare nel loro fantastico mondo musicale che riunisce tanti generi in un brano solo, da una produzione più elettronica passando per un testo più vicino all’indie e una struttura del brano che fa ricordare quella di tante hit pop. Accompagnati dalla soave voce della promettente Asteria, giocano sul titolo “Jack e Lacrime” per trattare il tema dell’amore e della delusione che può portarci e che possiamo allentare solamente con tristezza o svagandoci per cercare di dimenticare. Grande lavoro!
QUARA – Il sole scioglie
Michele, in arte Quara, è un artista di 41 anni dalla provincia di Cagliari che ha vissuto pienamente l’epoca d’oro del rap in Italia e anche internazionalmente parlando, con la fine degli anni ’90 che lo ha consacrato come il genere più popolare e in cui chiunque si può esprimere liberamente e con uno stile proprio. Il suo ultimo singolo “Il sole scioglie” è un omaggio a quel periodo, con metriche old school e un beat aperto che permette al rapper sardo di spaziare e sperimentare a modo suo, in un testo interessante e pieno di good vibes che racconta di come si possa uscire migliorati e positivi da qualsiasi situazione negativa e in cui tutto ci sembra nero, trovando sempre un motivo per andare avanti affondando quelle paranoie che ci tarpano le ali. Veramente bravo, aggiunto subito alla playlist e consigliato a tutti i cultori del genere (anche a quelli più integralisti!).
R3LLO – Non sarà così per sempre
Il giovane R3LLO, artista classe 2005 con già qualche singolo all’attivo, decise di mostrarsi ancora qualcosa in più di sé stesso in un pezzo introspettivo e che riesce a farci capire ancora un po’ di più chi è come persona oltre all’artista. Rap come ispirazione e come via da seguire, ripreso però in un suo stile cupo per tonalità ma potente di parola. Bella sfida con sé stesso nel cantato che non ha timore di sfoggiare mostrando una certa personalità, in un brano che parla del farsi coraggio, in cui esorta sé stesso a prendere in mano la sua vita confidando che presto il suo malessere non farà più parte di lui. Liricista nato!
RAE SREMMURD – SREMM4LIFE
Quando nel 2015 sul web spopolava la Mannequin Challenge (la sfida a stare fermi in posizioni e location insolite), forse in non molti di voi conoscevano la canzone che ne faceva da sottofondo e che è esplosa completamente in USA: si tratta di “Black Beatles”, la più grande hit dei Rae Sremmurd.
Chi sono i Rae Sremmurd? Sono un duo rap dal Mississippi formato da Swae Lee e il fratello Slim Jxmmy, e che dal 2015 al 2022 ha pubblicato 3 album (Sremmlife, Sremmlife2, Sr3mm) con i quali ha raggiunto popolarità e riconoscimenti incredibili nel mercato discografico internazionale. Dopo anni in cui hanno deciso di alternare al loro inevitabile rapporto anche carriere da solisti (con Swae Lee che è diventato uno dei rapper più importanti della scena con numeri pazzeschi come ad esempio gli oltre due miliardi di streaming per “Sunflower” in collaborazione con Post Malone). Inizia però il 2023 e i due decidono di riunirsi per il quarto capitolo della loro antologia musicale, “SREMM4LIFE”, a cinque anni di distanza dall’ultimo disco. Già dal titolo si intuisce come sia un lavoro nostalgico, che vuole ricordare e riprendere il genere di pezzi che hanno sempre portato e che forse nessuno è riuscito a replicare negli anni in cui sono stati assenti. Album completissimo, che accontenta tutti con pezzi trap come “Royal Flush”, “YMCA”, “Torpedo” che sono pane per i denti affamati dei veri fan dal 2015, con hit più mainstream come possono essere “Something I’m Not” o “Not So Bad”, brano attesissimo a causa dello spoiler che Swae Lee fece uscire mesi fa sulle note della famosa “Thank You” di Dido. Per concludere, i fratelli Brown aggiungono ad un già importante album anche pezzi più ibridi e sperimentali che li caratterizzano a pieno e che mostrano la loro vera natura artistica, come “Tanisha”, “Sexy”, “Activate”, che li definiscono come un fenomeno non solo hip-hop o R&B ma musicale in tutto e per tutto. Altro punto di forza sono le poche e studiate collaborazioni dell’album, con i soli Future e Young Thug, a dimostrare come in un’epoca in cui chiunque guarda solo ai featuring esiste ancora qualcuno che conta sulle proprie forze e sulla sinergia con altri artisti per stima e non per il vile denaro. Personalmente parlando lavoro da 10 e lode che si candida senza problemi al premio di “Album of the Year”, anche se nella mia classifica forse lo è già!
REDOX – Solo un uomo
Come si può immaginare il genere rap del futuro? Redox non ci pensa due volte e invece che immaginarselo e basta, ci si catapulta direttamente. L’ultimo singolo “Solo un Uomo”, dove collabora con l’amico e collega Simmi, ci presenta un sample in inglese di carattere R&B e soul nel ritornello, che introduce perfettamente le strofe dei due ragazzi di carattere invece hip-hop, con metriche molto interessanti e che sembrano sempre guardare con occhio di riguardo a prodotti più di stampo americano. Personalmente, un’unione di generi che apprezzo molto e che mi è sempre piaciuto ascoltare e che finalmente sembra poter prendere spazio e visibilità anche nel Bel Paese.
ROMEO & DRILL – Io non lo so
Il duo romano Romeo & Drill, che si è fatto apprezzare ad Area Sanremo per la grande energia portata sul palco, torna con il nuovo singolo “Io non lo so”. Temi adolescenziali, con l’amore sempre al centro di tutte le emozioni, da quelle più positive a quelle più negative, accompagnate dal loro solito pizzico di malinconia. Produzione interessante ma piatta, viene valorizzata totalmente da i due ragazzi che con vocalità inconfondibili e una capacità di scrivere e arrivare all’ascoltatore decisamente notevole si emozionano e fanno emozionare, risultando perfetti per questo chill beat. Due grandi promesse che speriamo vengano mantenute con il tempo!
SAMURAI JAY – Fammi capire
A un mese dall’uscita di “Colpa Mia (Gelosa)” il rapper disco d’oro Samurai Jay ritorna subito con un nuovo singolo dalle sonorità estive. “Fammi Capire” è un pezzo che ci mostra come l’artista abbia lavorato al pezzo facendosi influenzare da tanti generi e da tanta sperimentazioni. Ritornello che tocca tasti più vicini al pop, strofe rap che mi hanno ricordato qualcosa di Blanco (come vocalità) e anche di Olly (come struttura), il tutto su un beat avanguardistico che riprende caratteristiche tipiche della jersey drill e quindi internazionalmente pronto. Inoltre, il ragazzo ha mostrato un’evidente crescita anche nella scrittura rispetto all’esordio dove magari non dava così tanto peso a cosa diceva ma piuttosto a come lo diceva. Ottimo lavoro!
TANCREDI – Se mi lasci domani
“Se mi lasci domani” è l’ultimo singolo di Tancredi e arriva dopo un periodo di silenzio in cui l’artista si è dedicato a lavorare sullo stile della sua scrittura. Il brano immortala la fine di una storia d’amore, lo fa ripercorrendo le fasi che scandiscono l’evoluzione di un rapporto di coppia, sempre nel suo stile raffinato e studiato nel minimo dettaglio, ma pur sempre spontaneo e autentico. Indie come stile di vita, il ragazzo ci mostra un’evoluzione lessicale sempre più matura che lo può differenziare da tanti altri artisti che per incapacità o per scelta peccano in questo ambito, rendendolo ancora più unico nel suo genere. Grande lavoro e grande percorso per un ragazzo che, in tutta onestà, non mi aspettavo potesse crescere con questa rapidità, nonostante il grande successo della sua partecipazione ad Amici.
ANGELO ARK TANGORRA – Profondo blues
Arcangelo Ark Tangorra è un cantautore rock nato alla fine degli anni ’60 e che nel corso della sua carriera ha saputo farsi riconoscere per il suo talento e che ha ottenuto svariatissimi premi, suonando inoltre davanti a folle immense (45.000 persone al SuperKaraoke di Fiorello). La sua produzione non si è mai fermata, inaugurando anche il 2023 con un nuovo brano dal titolo “Profondo Blues”, che per quanto unico e discostante dalle mode contemporanee risulta incredibilmente moderno, in una produzione che unisce tratti più classici del rock a sfumature R&B che perfezionano la potenza e chiarezza del brano. Maturità artistica raggiunta a pieno e che non aspetta altro che essere trasmessa in musica.
YOUNG DICE – OMG
Young Dice, artista classe ’99 dalla provincia di Milano, esce con il suo nuovo singolo “OMG” e si conferma un prospetto interessante della musica italiana. Un ragazzo che non si può definire in un genere in quanto ama e sperimenta varie influenze per formare uno stile tutto suo, per un brano che passa dalle strofe prettamente hip-hop al ritornello che è chiaramente di stampo pop. Da notare le interessanti metriche utilizzate nelle strofe, con incastri interessanti e poco convenzionali. Bel prodotto!
VIDEO
AIRAM – Semplicemente una speranza, ALBA – No, ALAN – Nero, ALGIZ – Blue, ARTUR – Quanto vale per me, BIVIO – Cadere più in alto, BLACK SNAKE MOAN – Fire, BONNY JACK – Uncle Jack, BORO BORO – Delincuente, ANDREA CANIATO – Ultimo round, LE CAPRE A SONAGLI – Funeral Rave party, CASTA – All alone, GIUSEPPE CIRILLO – Nightmare, CONTROL TOYS – Genesi biturbo, GIUSEPPE CUCE’ – Dimmi cosa vuoi, BEPPE DE FRANCESCO – Almeno un’altra vita, ELISABETTA DEL FERRO – Amico non respiro, DINING ROOMS – Education of a scoundrel, DNHATE – Via di qua, DOUBLE SYD – Wednesday morning, ELETTROGRUPPOGENO – Genetica, EVANICOLE – Porno, LA FAIDA – Welcome, DAVIDEFARE – E domani, JONATHAN CILIA FARO – Bella Ciao, FILIPPO FERRANTE – Fessure, FUORICENTRO – Non è tutto finito, MARCO GESUALDI – Ho piantato un albero, GIAMPIX – Rosa senza spina, GOLD MASS – Reverb, GORILLA PULP – Don’t jump the fence, IN.VISIBLE – Dark room, FRANCESCO LETTIERI – Diventare, LIV CHARCOT – Satana, CLAUDIO ORFEI – My wonderland, HUGOMORALES – New York, LE JARDIN DES BRUITS – E così sia, KORISHANTI – Il sogno di Greta, LITTLE TAVER and his CRAZY ALLIGATORS – By bye Dubai, LOMAS – Un mondo diverso, MAGASIN DU CAFE’ – Son of the sea, LUCA MAGGIORE – Tattoo, TONI MALCO – I pensieri di un uomo, MAREA – Le regole del gioco, MONIA – Come vimini, MOX – Dentro la mia stanza, DEBORA MUNGAI – Respiri, MUTONIA – Baby, NADA – Nada Yoga, THE OLD SKULL – Limbo, OODAL – Noia, LISA OREFICE – Vicinissimo, PAPIRO – Inimaginable, ILARIA PILAR PATASSINI – Niagara, ROBERTO PENNISI – Voglia di tornare, PENTESILEA – Pulizie di primavera, R3LLO – Non sarà così per sempre, GERO RIGGIO – Crescere, GIANNI SALAMONE – Sinestesìa, GIOVANNI SANTESE – Algoritmo, PATRIZIO SANTO – Se credi nei miracoli, LE SCIMMIE – Acid lime, IL SENATO – Mr. Reed, LINA SIMONS – Guardami ora. SNEI AP – Cupido, SPOOKYMAN – Crawling wails, STUDIO ILLEGALE – Maledetta canzone, ANDREA TARQUINI – Un mondo diverso, STIV TIRELLA – Felina, TOO LEFT 2 BE RIGHT – Candies, TOPECO – I know you, TRIBUNALE OBHAL – Distorto, OLIVIA TRUMMER e NICOLA ANGELUCCI – Dialogue’s delight, GIOVANNI USAI – Brividi lividi, VANIGGIO – Fatti per vivere, MIZIO VILARDI – Sei ottavi
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