BATCAVERNA – God Save The King

L’inno “God Save The Queen” cambia in “God Save the King” così anche l’iconica canzone punk dei Sex Pistols in una cover della band italiana Batcaverna.

 

Cambia l’inno nazionale inglese ed esce anche una cover del mitico brano icona dei Sex Pistols.

 

Con l’ascesa al trono di Re Carlo III anche il famoso inno nazionale “God Save the Queen”, Dio salvi la regina, come era stato per gli ultimi settanta anni di regno, è diventato “God Save the King”, Dio salvi il re.

Ma “God Save The Queen” è anche il titolo della iconica canzone inno dei Sex Pistols, gruppo punk inglese degli anni settanta, e che a quanto pare non è sfuggita al cambiamento.

A far ciò ci ha pensato un gruppo di italiani, una band, da poco sulla scena indie, i BATCAVERNA, che si muovono tra rockabilly, psychobilly, surf e trash, e definiti irriverenti, ironici, poetici e demenziali. Con un video girato in barca nelle acque del Lago di Villa Borghese in Roma (i Sex Pistols eseguirono live il brano a bordo di un barcone sul Tamigi), il brano cover “God Save the King”, è una canzone dal ritmo incalzante ed una sonorità meno arrabbiata, e più canzonesca.

E chissà cosa dirè John Lyndon (Johnny Rotten), che aveva già criticato, distaccandosene, ogni sfruttamento commerciale di “God Save The Queen” dopo la morte di Elisabetta II.

I BATCAVERNA sono stati definiti: “irriverenti, divertenti, poetici, demenziali, una fusione di punk, rockabilly, elettronica, blues, trash, in un mix grottesco e colorato”.

La loro musica nasce dalle influenze rock and roll/rockabilly più pure, precipitate – è il caso di dire – nello psychobilly, per i testi ed il sound alienante e psichedelico e con uno sguardo all’hillibilly per l’aspetto rustico e genuino.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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Una risposta

  1. Mario ha detto:

    Forte!

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