BRAT – L’estate eterna
Torna con un nuovo album (preceduto da un ep di quattro brani) il musicista e cantautore Federico Bratovich, in arte Brat. Un lavoro complesso,
prodotto da Flavio Ferri, già fondatore dei DeltaV e recentemente di Jean Paul Agambi Quartet, pubblicato tramite il collettivo SBAM (di cui sotto viene riportato il manifesto). Le canzoni che lo compongono raggruppano un insieme di note e idee, nuove o con, invece, decine di anni alle spalle. Il risultato è un disco comunque lineare, pur attingendo da elementi sonori apparentemente antitetici come folk, prog, canzone d’autore, alt rock, post punk. Perché a tenere il filo conduttore c’è la personalità distintiva di Brat e un sound allo stesso tempo scarno e ricco ma ben definito. “L’estate eterna” è un album ben fatto, pensato e sviluppato con cura. E si sente.
“S.B.A.M è Scambio di Bellezza Artistica Musicale oppure è una porta che ti sbatte in faccia. Siamo musicisti e artisti, uniti da un sistema di valori. La nostra visione è un mondo in cui la musica indipendente e l’arte prosperano, dove artisti e creatori possono esprimere pienamente la loro creatività e connettersi con il pubblico in modi autentici e significativi. Crediamo che ogni artista, qualsiasi sia la sua arte, debba avere la libertà di esplorare e esprimere la propria creatività senza compromessi e senza paura espressiva. Promuoviamo la collaborazione tra artisti, produttori, e professionisti del settore per creare un ambiente di crescita reciproca e sostegno. Ci impegniamo a creare un ambiente inclusivo e accessibile a tutti, supportare la sperimentazione e l’innovazione musicale, incoraggiando nuovi generi e forme di espressione. Crediamo che la musica abbia il potere di unire le persone, di ispirare cambiamenti. Siamo le parole che non abbiamo mai detto, le note strozzate troppe volte nei nostri pensieri, il vuoto lasciato per la nostra ricreazione, lo spazio libero per le vostre coscienze per la vostra rabbia, per la vostra speranza. Siamo l’arte negata, annegata nel fiume della quantificazione del consenso in ogni senso. Ogni volta che imbracciamo il nostro strumento non pensiamo ad altro: dire quello che non si può più dire, fare quello che non si può più fare. Ci basta una parola per raccogliere il senso comune della libertà e dell’uomo, il senso di appartenenza a qualche cosa di magnifico e unico che costantemente si cerca di dividere. Non cercateci dove pensate di poterci trovare ma nemmeno dove diciamo di essere, saremo già altrove ma non sprecheremo tempo per spiegare la nostra strada a chi non ne riconosce le basi. Siamo stanchi di un ‘pubblico privato’, onanista, incollato alla tastiera. SBAM riporta l’originalità come punto fondamentale in un mondo che schiaccia e tende ad omologare tutto. SBAM è una casa e una causa comune per chi non si riconosce negli stilemi di questa società governata dal profitto e dalla guerra. SBAM rifugge il fascismo perché è convinta che non sia un’opinione ma un abominio. Non necessitiamo di pollici alzati per sentirci migliori, ma di orecchie aperte si, attente, presenti. Semmai puntiamo a essere il pollice verso, quello mancante dal mondo social: l’obiezione, il rifiuto, la resistenza. Pretendiamo vitalità e serietà, promettiamo lo stesso impegno. Abbiamo cose da dire, cose da cantare, tensioni da esplodere, le certezze possono solo vacillare, ma le emozioni non sono negoziabili. Noi non siamo riducibili. Noi siamo realtà, corde che vibrano, potenti e rabbiose. Siamo vita che si propaga nell’aria, come il vento, come il tuono, come il suono”.
Uno degli obbiettivi è quello di arrivare a gestire tutto in proprio, edizioni comprese. Per il momento, dato che il percorso è lungo e non immediato, ci dà un bell’aiuto la Materiali Sonori, etichetta indipendente storica. Altri artisti SBAM escono per VRec.
SBAM: https://www.facebook.com/profile.php?id=61555819815910
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