Bobby Gillespie – Tenement Kid
Un perfetto romanzo di formazione se non fosse “solo” l’autobiografia di un musicista che ha marchiato a fuoco la stagione Ottanta/Novanta.
Un perfetto romanzo di formazione se non fosse “solo” l’autobiografia di un musicista che ha marchiato a fuoco la stagione Ottanta/Novanta.
Stefano Scrima ci ha abituati a ottimi e interessanti saggi sulla musica, vista da varie angolazioni, con approfondimenti sempre centrati e stimolanti.
Il lungo e intricato percorso di Carlo Babando all’interno della “black music” e della cultura afroamericana ci porta in un nuovo viaggio che passa da Robert Johnson a Sun Ra, ai Public Enemy, Gil Scott Heron, Travis Scott, Beyoncè, Angela Davis.
Con maniacale (doverosa e benvenuta) precisione elenca, date, dati, nomi, concerti, interpella protagonisti, fan, spettatori, scova dichiarazioni, interviste, foto, flyer.
Affascinante graphic novel, molto bene illustrata (in bianco e nero da Paolo Massagli) e sceneggiata (da Francesco Massaccesi) in cui si intrecciano i ricordi di alcuni soldati feriti in un ospedale del Vietnam in guerra e la vita di JANIS JOPLIN.
Si parla di “Nebraska” l’album inciso in solitudine nel 1982, dopo il successo di “The river” e poco prima della consacrazione di “Born in the Usa”.
Si parla di 20 artisti, da Amy Winehouse a Brian Wilson, Syd Barrett, GG Allin, Ozzy Osbourne, David Bowie, Roger Waters, Lou Reed etc.
Un breve (quanto colto, approfondito e illuminante) saggio su come l’introduzione (rivoluzionaria) del walkman negli anni Ottanta sia stato il simbolo del passaggio da un concetto di fruizione musicale (culturale e sociale) condivisa e collettiva a una modalità individualistica e consumistica.
L’esordio del Consorzio Suonatori Indipendenti – CSI, l’album “Ko de Mondo” del 1994, sviscerato in tutte le sue particolarità, dalla formazione del gruppo alla realizzazione durate un mese e mezzo in Bretagna.
Peter Meaden è stato lo scopritore e manager dei primi WHO (e High Numbers, per i quali scrisse i testi del primo – e unico con quel nome – singlo “I’m the face” / “Zoot Suit”) e tra i protagonisti della scena MOD degli anni Sessanta.
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