Claudio Bonomi – Agorà Underground
Quella degli AGORA‘ è stata una meteora, per quanto luminosa e di ricco spessore artistico, nel caotico mondo del rock italiano dei primi anni 70.
Ai confini tra jazz rock e prog, un album registrato live al Montreux Jazz Festival come esordio, mille occasioni e opportunità, tanto seminato ma scarsa raccolta di frutti.
Spesso snobbati dalla critica, guardati con sospetto dal giro”politico” per non essersi mai esplicitamente schierati, vissero quegli anni turbolenti sempre in seconda fila.
Interessante la storia, raccontata nei minimi dettagli, che li porta dagli anni beat (Les Garcons, i Cancelli Aperti) ai 70 (OZ Master Magnus Ltd, un album in odore beatlesiano) per poi sfumare nei più edonisti 80, fino a una recente reunion.
Libro veloce e pieno di rimandi a nomi, situazioni, eventi (parteciparono al concerto al Parco Lambro poi documentato sull’omonimo disco ad esempio), considerazioni.
“Pur condividendo le istanze di libertà e di uguaglianza che esprimevano i movimenti, non avevamo nessuna velleità rivoluzionaria, né tantomeno ci sentivamo di associare il nome degli Agorà a iniziative di matrice politica.
Semmai più che di sinistra ci sentivamo dei libertari, dei radicali o ancora più precisamente degli anarchici.”
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