DEBBIE HARRY – Face it
“Noi avevamo una maggiore sensibilità pop, ci piacevano le melodie e le canzoni semplici. Ma il contenuto dei nostri testi era sovversivo.
Ci sentivamo dei bohemiens e che i nostri concerti fossero delle performance artistiche d’avanguardia.
E quando mischi tutto questo con l’attitudine New Yorkese del Fai-da-te, ottieni il punk.
Nessuno lo chiamava ancora punk ai tempi.
Nessuno aveva una maglietta con scritto”punk”.
Ma io ero punk.
E lo sono ancora.”
E’ una gran bella autobiografia quella della voce dei BLONDIE.
Personaggio in giro da metà degli anni 60 che prima di diventare (molto faticosamente) una star del pop, si è laureata, trasferita a New York dove vede i primi concerti dei Velvet Underground, una giovane Janis Joplin agli esordi, si trova a Woodstock nell’agosto del 1969, frequenta l’underground artistico della città, viene stuprata, scippata, picchiata, stalkerizzata, filmata di nascosto per un porno clandestino, si affida all’eroina, vive di espedienti, suona per breve tempo con i Wind in the Willows e poi passa alle Stilettoes, lavora come “coniglietta” al Playboy Club e come cameriera al mitico locale Max’s dove incrocia Miles Davis o Andy Warhol di cui diventerà ottima amica.
Entra nel giro vizioso dei New York Dolls e poi, a 32 anni, in quello punk.
Diventa famosissima e perde tutto in poco tempo.
Riparte e riconquista il suo mondo.
Un lavoro pieno di racconti spesso crudi e spietati, altre volte solo piccanti (gli aneddoti del tour con Iggy e David Bowie…), sorprendenti (la sua passione per il wrestling), divertenti.
Debbie Harry descrive un mondo incredibile, ormai consunto e consegnato alla storia, con un pizzico di malinconia ma mai nostalgicamente anzi, spesso, risaltandone i tratti più drammatici e oscuri.
Libro godibilissimo con ampio corredo fotografico.
Debbie Harry
Face it
Harper Collins
Solo in inglese
20 sterline
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