DEVO NOD – Stop

“ANNO ZERO”, il nuovo disco di Devo Nod, dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “STOP”.
“Stop”, il secondo singolo in radio che lancia l’album solista del cantautore rock, è un brano che racconta la confusione mediatica della nostra epoca che ci sta portando a tante false piccole rivoluzioni.

L’artista commenta la nuova release: «“Stop” è un brano di forte protesta, ma non tanto contro il sistema come si fa sempre, ma contro di noi in quanto popolo inerte. Subiamo il sistema e non siamo più in grado di ribellarci, anche se sembriamo sempre in costante protesta e rivolta.  Nel ritornello dice “perché la rivoluzione non è l’unica soluzione”, infatti io credo che le rivoluzioni non siano abbastanza oramai, per me è troppo tardi, non siamo più i figli dei fiori degli anni “70”».

Il videoclip di “Stop” diretto dalla Blau Production è ambientato in una lavanderia a gettoni, dove una ragazza, l’attrice emergente Elisabetta Solin, entra per lavare la propria roba, ma una volta attivata la lavatrice scopre che all’interno di essa c’è DEVO NOD. L’idea del video è legata alle tematiche di protesta presenti nel testo del brano, una condanna per tutti noi incapaci di ribellarci al sistema, come se fossimo chiusi dentro una lavatrice e centrifugati di continuo senza essere in grado di uscirne.

 

“ANNO ZERO” è un disco che richiama sonorità Post-Grunge e Dark, con influenze che spaziano dagli Alice In Chains a Marilyn Manson, con dei richiami anche al metal melodico moderno e al rock americano (Pearl Jam). Un viaggio nella mente umana partendo dai drammi esistenziali simulati di “A Family Drama”, alla libertà sensoriale punk di “I Like”, alla tentata ribellione verso il sistema di “Stop”, alla voglia di isolamento di “Free River”. A seguire si scende più in profondità nella follia di Devo Nod, con i brani “Now I Feel It”, “Kill Me, Fuck” e “Gacy” che parlano di depressione e malattie mentali. Si rinasce con “Nightfire” e “The Road” dove sembra esserci una speranza come in tutte le storie, ma la speranza si chiude con “Let Me Die”, qui il mondo è finito, Devo è l’ultimo rimasto sulla terra e a quel punto è giusto che il disco si fermi.

Spiega l’artista a proposito del nuovo disco: «Anno Zero” per me significa rinascita, ripartenza. Ognuno la veda a modo proprio. Tutti i pezzi trattano argomenti di rinascita o cambiamento, ma non è un vero e proprio “concept album”. Durante la pandemia, ovvero quando ho concepito l’idea dell’album, mi sono immaginato che prima o poi sarebbe ripartito tutto, e così anche la mia carriera di musicista. Il sound è molto dark, con chitarroni metal e bellissimi assoli Hard-rock. Non mancano le ballad d’atmosfera come “Now I feel it” o “Nightfire” e “Let me die”. Penso che accontenterà un po’ tutti i palati, dal metallaro all’ascoltatore comune. Il fatto che io non possa essere collocato in un genere preciso sicuramente mi penalizza molto, ma io adoro questo aspetto”».

 

Biografia

Devo Nod è un artista di Venezia alla prima esperienza solista dopo una carriera negli anni 2000 come cantante dei Phonica (band che ha aperto i concerti di molti artisti internazionali, tra cui Jamiroquai, James Brown, Elisa, Le Vibrazioni, Piero Pelù, Francesco Renga, Stadio e molti altri) con la quale ha pubblicato 3 album con video in rotazione su emittenti nazionali come (ALL MUSIC su tutte all’epoca la più nota). Poi dal 2012 ha lavorato con le grunge band X-Ray Life e Pacino, realizzando in lingua inglese altri 2 album distribuiti in tutto il mondo.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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