DOME LA MUERTE / PABLITO EL DRITO – Dalla parte del torto
Io al domani non ho mai pensato, ho sempre vissuto in un eterno presente, con una tensione diretta alla realizzazione dei miei sogni e alla ricerca di un senso di giustizia, equilibrio e bellezza che ho sviluppato nella mia adolescenza turbolenta e ribelle….
posso dire di avere vissuto le cose fino in fondo, senza compromessi, rifuggendo la notorietà, e non ho nulla da rimpiangere, anche se ora ne pago le conseguenze…
ogni iniziativa che va in direzione della sostenibilità e della giustizia sociale va sostenuta con anima e corpo per far si che questo mondo non sia un parco giochi per pochi ricchi sempre più ricchi, ma un luogo dove tutti quanti abbiano lo spazio per vivere con dignità, nel rispetto delle differenze, della libertà e dei desideri dei singoli.
Basterebbero queste parole che chiudono l’appassionante autobiografia di DOME LA MUERTE per innamorarsi di questo libro.
Una corsa ai 200 all’ora, senza freni, nella vita.
Quella che vale la pena di vivere, costi quel che costi.
Sono scelte difficili e definitive, da cui non si torna indietro.
Dome le ha fatte da metà degli anni 70, abbracciando l’etica ed estetica hippie, saltando nel punk e nell’hardcore, virando verso lo space hard rock, tornando al rock ‘n’ roll, senza dimenticare la techno, i rave, il Djing estremo.
In mezzo impegno politico, sociale, in prima linea, sempre, ovviamente, dalla parte del torto.
Non ci risparmia nulla: botte, droghe, sesso, disastri, cadute, risalite, aneddoti incredibili.
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