EGON – Lasciarsi cadere
La band sarda, attiva da otto anni, sigla il quarto album della carriera proseguendo il cammino sonoro che spazia in un torbido mondo dalle tinte oscure che odora di anime malate e tormentate. Shoegaze, post punk e dark wave sono le impronte più riconoscibili con echi di Marlene Kuntz, Diaframma (“Del tutto identici ai tuoi”), Theatre of Hate, un pizzico di Afterhours ma che sa anche entrare nella canzone d’autore (vedi le atmosfere acustiche di “M87” e quelle malinconiche della conclusiva “Cadrà dolce la pioggia”). Un lavoro complesso e articolato, ricco di riferimenti poetici e culturali, denso, maturo, intenso. Ottimo.
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