ESCAPE TO THE ROOF – Black Bell

11 minuti di un viaggio emotivo tra chitarre distorte, bassi, batterie e un concerto per piano e orchestra.

Undici minuti, un’eternità per il mercato di oggi, la vera essenza per gli Escape to the roof; undici minuti in cui sono condensate chitarre distorte, hammond, bassi, batterie e un concerto per piano e orchestra di The Budapest Scoring Orchestra.

“Black Bell”, in uscita oggi per Volcano Records, è il nuovo brano che sancisce il ritorno della rockband siciliana, che si era fatta conoscere per le modalità con cui aveva proposto il suo primo lavoro omonimo in studio: il completo anonimato, senza alcuna foto, nomi e biografie inventati, narrazione surreale, per cercare di portare l’ascoltatore il più possibile sulla scrittura, sul messaggio, sulla composizione, sui testi, sulle emozioni attraverso un racconto surreale e unico nella sua complessità narrativa.

“Black Bell” è musica che irrompe dal nulla, è un viaggio emotivo e dinamico, relazione fra gli estremi, il “tutti orchestrale” e la vibrazione delicata di una singola nota, cellula primordiale genesi del tutto. Una narrazione idealizzata nel tempo e nello spazio tra ciò che è stato e ciò che sarà, riproduzioni visive, entrambe, proiettate da un unico nucleo: “alba di un giorno assolato di mezza estate. I raggi del sole nascente entrano di sbieco. Una poltrona, una valigia pronta, un letto disfatto da giorni. Foglie e fiori sparsi ovunque; il Poeta della Nazione greca, Ghiannis Ritsos, arringa la piazza con versi arcaici. La folla acclama. I tempi sono maturi. Ma nella stanza non c’è nessuno”, racconta G.C. Wells (voci, synth e chitarre), leader della band, formata da Jann Ritzkopf VII (sound design and synth); Zikiki Jim al basso; Luis Canemorto alla batteria, Joe Stugots alle chitarre e con Katalin Sarkady al piano. The Budapest Scoring Orchestra è Diretta da Zoltán Pad, e registrata daViktor Szabó.

Il brano, accompagnato dal videoclip (prodotto da SaganaS, disegnato e illustrato da Maria Cangemi, special thanks to Simone Cangemi), è prodotto da G.C.Wells. Mixato da Riccardo Piparo ai Cantieri 51 Studios di Palermo e masterizzato da Roberto Romano al OS3 Mastering Studios di Roma.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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