FIORENZA CALOGERO – Rumba dos meninos

La cantante Fiorenza Calogero presenta una versione originale del celebre brano di Raffaele Viviani, “La Rumba degli Scugnizzi”. Questa nuova interpretazione, nasce dal desiderio di creare un parallelismo tra gli scugnizzi napoletani e i bambini delle favelas alla periferia delle città brasiliane che vivono in condizioni ugualmente disagiate. 

Per la realizzazione di questa canzone, Fiorenza Calogero si è avvalsa della collaborazione di artisti di fama mondiale: la cantante brasiliana Rosalia De Souza ha tradotto il testo originale in brasiliano, conferendo particolare autenticità e profondità al brano (quello che i latinoamericani definisco “el sabor”), Jaques Morelenbaum, uno dei violoncellisti brasiliani più famosi, ha contribuito a impreziosire l’arrangiamento con il suo suono inconfondibile. 

Da questa magica e straordinaria collaborazione è nato un videoclip che racconta, attraverso un’esperienza unica di condivisione musicale, la gioia palpabile che avvolge i tre artisti mentre si esibiscono insieme, trasmettendo la loro sincera felicità nel creare armonia e connessione attraverso la musica. “Rumba dos Meninos” invita il pubblico a lasciarsi trasportare dall’intensità di questa fusione musicale che unisce le culture napoletana e brasiliana in un abbraccio artistico senza confini. 

Dopo i primi emozionanti live in Italia e all’estero, come quello all’ Anfiteatro Municipal di Castro Verde (Portogallo) per il Festival Sete Sóis Sete Luas e nella Chiesa di San Giovanni Battista di Casavatore (NA), continua il tour di Fiorenza Calogero per la presentazione dal vivo del suo nuovo album, “Vico Viviani”, pubblicato lo scorso 19 aprile, il settimo della sua discografia: un calendario che toccherà anche il Marocco e la Spagna, e vedrà l’artista accompagnata, alla chitarra battente e alla direzione musicale, da Marcello Vitale. 

Nata e cresciuta a Castellammare di Stabia, Fiorenza Calogero è una delle voci di Napoli. La sua trentennale attività la porta ad intraprendere un cammino nel canto melodico di tradizione orale, affondando le radici nei linguaggi e nelle suggestioni tipici della sua terra d’origine, tra attività teatrali, cinematografiche e soprattutto concertistiche. La versatilità della voce, l’approccio sanguigno alla scrittura e l’espressività scenica fanno di lei una delle più profonde interpreti della canzone tradizionale italiana.  

“VICO VIVIANI”, il nuovo lavoro discografico, costituisce il perfetto connubio tra la tradizione scritta e quella orale. Le melodie raffinate dei brani, sapientemente armonizzate, si fondono con ritmi e linguaggi tipici della musica di tradizione orale. L’album rappresenta anche il crocevia di due personalità artistiche provenienti da esperienze musicali diverse, quella di Fiorenza Calogero, legata alla Canzone Classica Napoletana, e Marcello Vitale, che ha radici nella world music e nella musica antica, e ha curato la direzione musicale e gli arrangiamenti. La rielaborazione dei brani, inoltre, ha generato un ulteriore, affascinante incontro tra strumenti musicali appartenenti allo scenario odierno e quelli legati alla tradizione, la tammorra e la chitarra battente in primis. 

La convinzione che le tematiche trattate da Raffaele Viviani siano ancora di estrema attualità ha spinto l’artista a utilizzare un linguaggio musicale contemporaneo, preservando al contempo il loro originale valore espressivo. Il sound assume una rilevanza particolare nell’esprimere temi ancora attuali, evocando la realtà descritta dal grande poeta contemporaneo: oggi gli “Zingari” non viaggiano in carovana, ma vivono in campi rom ai margini delle periferie e “Bammenella” non passeggia per Toledo ma attende i clienti vicino a un fuoco lungo la Domiziana. In “Si vide all’animale” la guerra viene rappresentata come un impulso innato dell’uomo a dominare il più debole.  

FIORENZA CALOGERO – BIOGRAFIA  

Fiorenza Calogero, cantante e attrice, nata a Castellammare di Stabia (Na) classe ‘78, è un’artista che si è saputa sottrarre ai tipici cliché dei comuni interpreti convenzionali. La sua arte abbraccia una profondità che supera le radici campane. 

 La sua carriera, partendo dalla Canzone Classica Napoletana fino alla world music e passando attraverso il teatro e il cinema, sembra essere una ricerca di etnografia che va oltre l’esperienza artistica. 

 Tra i suoi maestri ci sono personaggi che hanno fatto la storia del teatro e della musica contemporanea, Roberto De Simone in primo piano con cui ha debuttato all’età di 17 anni. 

Il legame tra il teatro e la musica tradizionale è stato la naturale evoluzione del suo percorso artistico. L’incontro con Marcello Vitale, suo compagno di vita e virtuoso della chitarra battente (un modello di chitarra tipicamente italiano), ha contribuito alla definizione di un sound personale e riconoscibile, aprendole le porte a collaborazioni con artisti del calibro di Enzo Avitabile, produttore del quarto disco di Fiorenza dal titolo “Nun Tardare Sole”, finalista al Premio Tenco 2016. 

Oltre alla musica, Fiorenza ha avuto esperienze significative nel mondo del cinema e della fiction televisiva, partecipando a film prestigiosi come “Passione” di John Turturro, presentato alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, “Enzo Avitabile Music Life” del premio Oscar Jonathan Demme, 

“Qui rido io” di Mario Martone con Toni Servillo e a serie tv come “Il commissario Ricciardi”, regia di Alessandro D’Alatri, di Maurizio De Giovanni (Rai1). 

È stata inoltre l’unica cantante al mondo ad aver tenuto un concerto all’interno della Grotta Azzurra dell’isola di Capri, per il Festival “Il Canto delle Sirene” diretto da Geppy Gleijeses. 

La sua carriera è costellata di partecipazioni ai più importanti Festival del mondo, per citarne alcuni Womad – Roma, La Notte della Taranta, Sete Sóis Sete Luas, Festival di Avignone, Columbus Day, e di collaborazioni con numerosi artisti di fama internazionale sia nell’ambito della musica che del teatro, tra cui Cristina Branco, Amal Murkus, Urna Chahar Tugchi, Pino De Vittorio, L’Arpeggiata di Christina Pluhar, Toumani Diabate, Misia, Vittorio Grigolo. 

 Nel corso della sua attività artistica ha conseguito due lauree, in Management e Organizzazione al DAMS di Bologna e in Musica, Scienza e Tecnologia del Suono al Conservatorio di Vibo Valentia, ed è stata ideatrice e direttore artistico di importanti festival culturali. 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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