FOLCAST – Tutti i miei piani

“Tutti i miei piani”, terzo video estratto dall’omonimo EP di Folcast, con la regia di Giacomo Citro. Per raccontare il nuovo lavoro discografico, Folcast sceglie uno dei brani più rappresentativi: una dedica all’amore incommensurabile che nutre per sua figlia, sentimento profondo e travolgente capace di dare un nuovo significato alle esperienze quotidiane. 

“Tutti i miei piani”, pubblicato lo scorso 4 ottobre, è un EP autobiografico sul conflitto interiore tra solitudine e incontro, sulla nostra ambivalenza: l’espressione artistica dell’eterna lotta tra il desiderio di isolamento e il bisogno di connessione, tra fatica e conforto, sostenuta da eventi che possono trasformare radicalmente la nostra vita, come la nascita di un figlio. 

L’album verrà presentato con due appuntamenti eccezionali in full band, curati da OTR Live: il 5 dicembre al Biko di Milano e il 21 dicembre al Largo Venue di Roma. 

Folcast, talentuoso cantautore della nuova scena indie italiana e terzo classificato a Sanremo Giovani 2021, ha alle spalle un EP, due dischi e numerose partecipazioni a festival e manifestazioni, come Wired Next Fest, il Primo Maggio di Roma e La Repubblica delle idee, curata da Ernesto Assante. Dopo aver condiviso il palco con artisti come Daniele Silvestri, Carmen Consoli e Max Gazzè, il 7 giugno 2024 è tornato sulle scene con “1+1”, una ballad che racchiude le esperienze degli ultimi anni, seguita il 26 luglio da “Manifesto Egoista” feat. Carlo Amleto, i primi due singoli estratti da “Tutti i miei piani”, il nuovo disco di inediti prodotto da Tommaso Colliva. 

“Tutti i miei piani” è un lavoro di sette tracce che attraversa con grazia e profondità i mondi del pop, dell’R&B, del soul, del flow rap e del funk e parla con sincerità e vulnerabilità di come le relazioni e le esperienze possano modellarci e guidarci nella ricerca di un nostro posto nel mondo. 

Affronta temi come il potere delle parole, spesso in grado di infliggere ferite profonde se non pronunciate con attenzione, la bellezza della solitudine, punto di partenza per aprirsi all’altro e riflettere sul delicato equilibrio tra il desiderio di restare nelle nostre comfort zone e abbandonarsi all’incontro, le passioni capaci di sconvolgere e alterare la nostra percezione della realtà. Ma è anche una celebrazione degli amori che mettono ordine nelle nostre vite, un inno alle persone che ci incoraggiano a guardare al futuro con ottimismo e una riflessione sulla fluidità dei numeri e delle emozioni, dove anche un semplice calcolo può diventare simbolo di cambiamento e scoperta. 

È lo specchio di un approccio profondamente autentico alla vita: racconta il coraggio di sbagliare, la curiosità di meravigliarsi e la resilienza nell’affrontare le ferite. Folcast non si sofferma sul dolore. Al contrario, mostra come in ogni esperienza ci sia un’opportunità per riflettere e crescere, arricchendo non solo il suo cammino, ma anche il nostro. 

FOLCAST PARLA DI “TUTTI I MIEI PIANI” 

Se mi dovessi fermare a pensare al percorso, a tutto quello che mi ha portato fino a qui, mi dico che in fondo la maggior parte delle volte sono stato meglio quando sono stato solo, da solo. Ma poi ci ripenso e rimetto tutto in discussione: credo di star insieme agli altri, ma non sempre di star bene con me stesso. Se penso a quello che c’è dentro, immediatamente mi ritrovo fuori, in mezzo a tutto, a tutti. E combatto con questa continua precarietà. 

“Tutti i miei piani” è la mia resa.  

È il luogo dove mi prendo un po’ in giro. Mi chiedo se valga la pena avere una connessione con l’esterno, perché in fin dei conti è un processo complicato e faticoso. Poi mando all’aria tutto, faccio pulizia, e mi ricompongo lasciandomi travolgere dall’ineluttabilità̀ della condivisione.  

Questo disco parte da quello che nasce dalla pancia ma che, per forza di cose, deve uscire e confrontarsi con l’esterno. Parla di rapporti, relazioni, giudizio, nascita e ricostruzione. Parla di me, degli amici, dell’amore che salva e non lascia pezzi. Parla soprattutto di mia figlia e di come la sua nascita abbia sconvolto tutto per poi riposizionarlo nel migliore dei modi, riempiendo i vuoti, le crepe e le distanze. Mia figlia è la rivelazione che mi ha reso più forte, duro, tenace e sicuro di me. Lei mi ha restituito tutto intero e mi ha fatto conoscere un nuovo modo di stare insieme. 

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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