FRANCESCO LUZ – Ago di bilancia
Ago di bilancia è la cronaca istintiva di un momento di crisi profonda. Una sorta di sfogo incontrollato che il nostro inconscio prova a tradurre in parole per esserne meno intimorito quando si avverte la spaventosa quanto certa sensazione di aver perso ogni tipo di controllo sul proprio destino. Per questo gli elementi del nostro passato sfilano in parata nelle nostre menti, come ultimi baluardi di una qualche sicurezza, fino a risolversi in un semplice, fortissimo grido d’aiuto: l’ossigeno sopra la superficie dell’acqua in cui ci sembra di annegare.
Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito: «Con questa canzone volevo gridare disperatamente il bisogno di libertà, nella sua accezione più ampia, alla quale ognuno di noi aspira. Libertà dai preconcetti, dalle costrizioni, dalle paure».
Il video ufficiale del brano, diretto da Damiano Brogna, attraverso l’allegoria del palco e della recita affronta in maniera ironica i temi del brano, creando un cortocircuito tra le azioni comuni e da copione delle nostre vite e le danze e la voglia di vita che coltiviamo dall’altra. Gioca sapendo che c’è un mondo casalingo e banale noto a tutti e allo stesso tempo esiste anche un mondo più eccezionale, vivo e personale, che è un sogno. E che vivono allo stesso medesimo tempo.
Biografia
Francesco Luz, musicista romano classe 1982, dopo 15 anni di concerti in Italia e nel mondo con diverse band, pubblica il suo primo album, “Extraordinary Men” nel 2019. Dall’album, cantato in inglese, vengono estratti 3 singoli accompagnati da 3 Video clip diretti da Ari Takahashi che ricevono vari riconoscimenti in diversi film festival in tutto il mondo (“Outstanding Achievement Award” al Berlin Flash Film Festival, “Best Music Video, Honorable Mention” al Los Angeles Independent Shorts Awards, miglior video musicale al New York Film Awards e al London Independent Film Awards).
Artista indipendente al 100% canta, scrive, suona, arrangia e produce le sue canzoni con l’aiuto ai testi di Luigi Abramo, giornalista e scrittore. Anche questo singolo viene proposto in lingua italiana come il precedente “Surf” a testimoniare il cambio di direzione artistica e linguistica rispetto al primo album di sonorità più rock ed interamente in inglese.
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