GIALLO – Minerva

“Minerva”, il nuovo singolo di Giallo, già sulle piattaforme digitali dal 2 aprile.

Minerva è nata sulla chitarra. Con un riff quasi ipnotico. È un testo che è venuto alla luce quasi vomitato. Scritta nella primavera 2019, viene poi ripresa nel 2020, all’inizio della collaborazione con Federico Sapia e gli studi McHub. Il brano nasce introno alla figura di Minerva, come simbolo della musica, della cultura, e dell’arte. A questa si sono poi sovrapposti dei satelliti. Persone che hanno orbitato introno a Giallo nel suo secondo anno di università. Un ringraziamento particolare va a Federico Sapia, che è riuscito a esprimere le parole di Giallo in suoni, con una produzione musicale su misura. Poi un ringraziamento a Rossa, perché lei è un po’ Minerva.

 

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito: «Minerva è un ritorno alla vita, per me che penso di essere un orso. Di inverno vado in letargo. Con la testa. Mi rinchiudo dentro ai pensieri, stretto sotto le lenzuola che non vogliono mai farmi scappare. Minerva è stato il mio ritorno alla vita nella primavera del 2019. Penso di averla scritta tra febbraio e marzo. Ecco perché mi piacciono le primule, ecco perché mi piace il sole dopo il temporale, ecco che non esistono le mezze stagioni poiché non esistono i mezzi umori. Minerva è un casino. Un casino di cose che mi sono successe. Alcune fuori, molte dentro..».

 

Come per il video di Spettatori, il videoclip di Minerva è la rappresentazione cinematografica della canzone secondo la fantasia di Giallo. Il video è stato infatti scritto ed ideato da Giallo. Il progetto da seguito alla continuità che caratterizza l’intero EP. Per questo il video di Minerva si collega a quello di Spettatori, con uno stile cartoon. Molti amici hanno aiutato nella realizzazione del videoclip. Particolarmente, un ringraziamento va a Ravel, che è riuscito a trasformare le idee in realtà cinematografica. Poi a Laene, che è Minerva, ed ha gli occhi blu cobalto molto più belli di quanto possano esserlo nella fantasia. Poi Iside, perché da i consigli giusti.

Bio

Classe 1998, Giallo nasce a Brescia, portato dalla cicogna, che in realtà è l’aeroplano ad elica di Snoopy. Qui passa il tempo a dormire sul pianoforte Yamaha a mezza coda in salotto, bianco come la panna montata (unico gusto che gli piace). Dorme sdraiato sulla coperta. Non è quella di Linus, la sua coperta è il Garda. La porta con sé quando si trasferisce ad Ivrea (che non è Torino) dove cresce e vive tra i 7 ed i 18. Qui scopre la musica ed il gioco della palla. Principalmente il gioco della palla. La musica però, inizia a fare le sue radici, e Giallo non può farci assolutamente niente. Studia pianoforte per un anno, suona “Per Elisa”. Studia canto per un anno, canta “Strada Facendo”. Studia tromba per un anno, suona (e recita in maniera discutibile) “La Pantera Rosa”. Studia chitarra classica, prova a suonare Romanza. Studia batteria per un anno, non suona. Studia canto nuovamente, canta “Puisque C’est Ma Rose”. Studia il basso elettrico, suona “Another One Bites The Dust”. Diciamo che studia e suona, anche se di studiare musica non se ne parla proprio. Giallo non sa né leggere né scrivere. E da perfetto illetterato musicale arriva ai suoi 17, quando capisce che il gioco della palla non fa più per lui. Riprende in mano la chitarra ed inizia a scrivere testi, poesie, canzoni. Giallo si trasferisce a Londra nel 2017, dove studia all’università. L’amico Lorenzo lo spinge a scrivere e pubblicare la sua musica. Nel 2019, chiama sua madre dicendo: “Mamma tu non l’hai capito, voglio fare il cantante”. A gennaio 2021, Giallo inizia a lavorare per pubblicare il suo primo EP. Dopo l’uscita del primo singolo, Spettatori, a febbraio 2021, Giallo è pronto a pubblicare Minerva ad aprile. Perché quando nascono i fiori, nascono le canzoni.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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