GIOVE – A.T.M.O
ATMO canzone
Ho scritto questo pezzo per descrivere la morbidezza che si prova quando ci si rende conto di stare muovendo i primi passi dentro una profonda crisi personale, e, secondo me, più che nel testo ci sono riuscito nella musica. Ho volutamente evitato di ricorrere ad armonie “Radiohead” o “Cure”,mi piaceva l’idea di far coesistere un rock a tratti anche furibondo, con momenti molto dolci, molto arpeggiati. Il tema del ritornello, che è anche il tema del finale, regge l’impianto armonico con una certa delicatezza a mio parere. Solo lo special prima del finale si presenta come un momento a sé, senza apparenti legami col resto. Il testo è un esempio classico di come a me piace scrivere testi, cioè pescando tanto dal mio vissuto quanto dal mio inconscio, spesso mischiando i due piani tanto da rendere difficile capire cosa è reale e cosa no. Il finale lo considero la parte migliore del brano a livello di lirica, che ci esorta ad analizzare la sofferenza di chi sa di avere potenzialità infinite, ma infinite ragnatele avvolte attorno, e può riguardare qualcuno che abbiamo al nostro fianco o qualcuno che è dentro di noi
cito “ ma poi ti guardo, non hai scarpe eppure cammini ed è tutto così armonioso, vedo la tua grazia, è iridescente nell’oscurità, hai la discendenza dell’oro del fiume in te ma in qualche modo continui a soffrire”
ATMO video
Il video, volutamente anni 90, nel pieno del nostro spirito analogico e “artigianale” non fa ricorso all’uso di nessun filtro o app o plugin o altro… è stato girato tutto con telecamere VHS-C dei primi anni novanta. Ovviamente si nota la differenza di risoluzione e definizione con i video contemporanei, ma, auspicabilmente, si noterà anche la differenza tra nastro magnetico e sensori digitali, tra luce e pixel. Il tema è il più classico del rock: il gruppo che vaga per luoghi cari o performa in qualche polveroso scantinato. Il feel un po’ “fatto in casa” è stato perseguito alacremente, per rifiuto ai video moderni, più prodotti di alcuni film di Hollywood.
Biografia GIOVE
I PARTE
Prima metà degli anni 2000, Notaresco in provincia di Teramo : Corrado de Fabritiis e Danilo Malatesta fondano i Sound of Soul. Iniziano a girare dapprima in Italia, successivamente in Europa (rimangono a Dublino dal 2005 al 2010), suonando il loro repertorio di musica originale, in inglese ed in italiano. Fanno incontri importanti (Morcheeba, Kings of Leon, JJ72,Max Gazzè, Cisco ed altri…) incidono un disco (Beauty) e due DEMO, vincono premi e riconoscimenti e, nell’arco di 10 anni, collezioneranno più di 300 concerti. L’esperienza dei SOS si conclude nel 2018, a seguito di contrasti con gli altri membri della band.
II PARTE
Dopo lo scioglimento dei SOS per certi versi teatrale, Danilo e Corrado fondano i Giove. Il progetto è chiaro da subito : mettersi nelle condizioni di suonare dal vivo nel più breve tempo possibile. In 5 mesi allestiscono uno show visuale innovativo, che ruota attorno ad un repertorio di canzoni tutte nuove. Si dedicano con passione allo studio di tecniche di registrazione, anche analogiche, producendo i loro stessi brani. Il covid li ferma come tutti nel 2020 e nel 2021, periodo utilizzato per aprire un canale Twitch, teatro di esibizioni live con cadenza bisettimanale, per oltre un anno. Nel 2022 sono ripartiti con i live estivi, ed a Febbraio del 2023 vedrà la luce OUTSTREAM, il loro primo album, anticipato da due singoli.
Commenti recenti