Giugno 2023. Il riassunto del mese

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di giugno 2023 abbiamo recensito 42 ALBUM,  36 SINGOLI e presentato 84 VIDEO.

Dall’inizio dell’anno RadioCoop ha recensito  248 ALBUM, 239 SINGOLI e presentato 485 VIDEO.

ALBUM

AA.VV. – The impossible live act at the Killing Machine

Una scelta romantica, coraggiosa, anticonformista (per Lux Interior e Poison Ivy dei Cramps ogni vero anticonformnista era una persona magica e a loro bisogna sempre credere) quella di affidarsi a una cassetta per una compilation. Così hanno deciso e fatto quelli della fanzine Tribal Cabaret, raccogliendo quindici band da mezza Europa, Australia e soprattutto Italia con nomi di spicco come Raw Power, Cut con Lilith, Elli De Mon, Wendy?!, Big Mountain County etc, immaginando un concerto in un mitico locale californiano. Le band sono tutte eccellenti, il supporto (allegato alla fanzine) stupendo e sempre affascinante. Per fanzine e cassetta: tribalcabaretfanzine@gmail.com

AA.VV. – No need to fear

Compilation molto intrigante e ricca di spunti che unisce artisti e band italiane e new yorkesi in un contesto sonoro dall’ampia gamma espressiva, con brani elettronici, psichedelici, sperimentali, alt rock e art rock, fino al ruvido country di Al The Coordinator. Un perfetto e stimolante modo per conoscere e approfondire nuovi nomi.

A RED IDEA – A Second I Will Forget

Un album molto personale, onirico, visionario, quello del cantautore veneziano Alvise Forcellini che si presenta con il nome d’arte A Red Idea. Le nove tracce si muovono in un universo psichedelico di derivazione Sessanta (primi Pink Floyd e Byrds) ma che arrivano anche agli Ottanta degli Smiths e del Paisley Underground, dalle occasionali tinte prog e un approccio sonoro di chiaro stampo lo-fi folk, anche se non mancano episodi elettrici e ritmicamente movimentati. Gli arrangiamenti sono ricercati, le canzoni composte con cura particolare, l’album di alto livello.

ANNA OX – Lana

Prosegue il cammino della band pavese in un contesto sonoro che unisce trame post rock a un gusto ambient, il tutto rigorosamente strumentale. In meno di mezzora i sette brani ci portano in un mondo onirico che talvolta sfiora il dream pop e suggestioni cinematografiche. Lavoro personale, ottimi suoni e arrangiamenti.

ANNO SENZA ESTATE – s/t

Attivi dal 2014, una lunga serie di pubblicazioni, cambi di formazione e di stile. Nel nuovo lavoro di sei brani tornano alle sonorità degli esordi, tra rock ‘n’ roll, garage, punk rock, con un sound ruvido, tirato, potente, registrato in presa diretta in soli due giorni. Molto efficace, soprattutto a livello compositivo.

ARPIONI – Jannacci secondo noi (rido e piango che non si sa mai) 

Al settimo album, dopo un’attività iniziata nel lontano 1990, la band orobica si dedica a un progetto tanto affascinante quanto coraggioso: rivisitare il repertorio di Enzo Jannacci nel decimo anniversario della sua scomparsa. E rifarlo con il proprio stile, tra ska, reggae e rocksteady con un costante gusto jazz che avvolge molti dei brani, che ben si prestano ritmicamente a un trattamento “in levare”. Il tutto fatto con evidente amore e passione per la musica del grandissimo artista milanese, grande classe, eleganza e maturità. Disco delizioso.

AUTORADIO – Ultrapop

Ottimo, fresco e pulsante esordio per la band cuneense, a base di un pop rock che guarda frequentemente ad atmosfere di sapore Sessanta e Beatlesiane, alla canzone d’autore italiana (in particolare al gusto caro a Cesare Cremonini o ai Ladri di Biciclette, vedi lo swing di “Ma senza motivo”), fino al gustosissimo ska di “Bomba in casa”. I dodici brani scorrono veloci e leggeri, l’ascolto è gradevolissimo, arrangiamenti efficaci e composizioni di pregevole qualità.

BALLETTO DI BRONZO – Lemures

Uno dei nomi più rappresentativi della scena prog italiana, torna a cinquant’anni dal capolavoro “Ys” con un nuovo lavoro, incarnato nella figura leader di Gianni Leone, tastierista, cantante, compositore, accompagnato da Ivano Salvatori al basso e Riccardo Spilli alla batteria, sezione ritmica possente e travolgente. I nove brani, per quasi un’ora di musica, si muovono tra tinte horror e dark, gotiche, con elementi classicheggianti, tempi dispari, influenze jazz rock, un taglio operistico e una patina psichedelica a condire il tutto. Opera magniloquente, solenne, pura essenza progressive. Eccellente.

BAU – Indifferentemente

La band di Teramo scartavetra orecchie e sensi con dieci brani di poco più di due minuti, a base di suoni ruvidissimi, tra noise e post hardcore, riportandoci talvolta alla mente Fugazi e Helios Creed. Il disco funziona, viaggia a mille, è pieno di idee interessanti e travolgenti. Bravi!!!

BOB CILLO & MAFIA TRUNK – Minimum Wage Guaranteed

Esordio per la band pugliese, composta da musicisti di lunga e consumata esperienza (il chitarrista e frontman Bob Cillo dei Dirty Trainload, il batterista JJ Springfield dei Santamuerte, l’armonicista Mino Lionetti degli Shuffle’s Brothers e il bassista Maurizio Leonardi dei Sangue). Sette brani di blues ruvidissimo, che non disdegna, anzi predilige, mischiarsi con garage, atmosfere Crampsiane (la ripresa di “Don’t start cry now” di Slim Harpo ) e rockabilly, con riusciti omaggi a Lightin’ Hopkins e Billy Boy Arnold. Gli amanti del genere ne saranno entusiasti.

ALESSIO CASTELLI MARINO – Menarca

Il giovane cantautore romano all’esordio con un album curatissimo (come si dovrebbe sempre fare) sia in fase di registrazione che negli arrangiamenti e composizione. Le otto canzoni autografe pagano un evidente tributo stilistico alla lezione di Fabrizio De Andrè, facendo però emergere una personalità artisticamente ancora in evoluzione ma che può dare presto grandi soddisfazioni. Partenza ottima.

LUCIO CORSI – La gente che sogna

Terzo album per il cantautore toscano che prosegue il suo personalissimo percorso artistico, avvallato da una produzione elegante, raffinata, generosa di suoni e strumentazione ricercata. Tra i brani si infiltrano David Bowie, Marc Bolan, il primo Lou Reed ma anche Renato Zero, il Gianluca Grignani de “La fabbrica di plastica”, pennellate prog, perfino Achille Lauro. Le canzoni sono belle e sempre ben costruite e composte, una squisita conferma.

DEAR – Dear me!

Torna il prolifico artista torinese con un nuovo interessante album in cui è l’elettronica a farla da padrona, innestata su un substrato che attinge dalla canzone d’autore e della new wave anni 80. Sono frequenti gli echi dei Japan, soprattutto a livello vocale dove le somiglianze con David Sylvian non sono poche. Ma troviamo anche Roxy Music e l’approccio compositivo di Beck. Il tutto unito a versatilità e notevole originalità che rendono questo nuovo sforzo di Davide Riccio un disco ancora una volta più che apprezzabile.

DISCO DOGS CLUB – The soul tapes

Riccardo “Ohm Guru” Rinaldi è un produttore e artista dalla lunga e prestigiosa carriera. Avvalendosi dell’aiuto di uno stuolo di amici musicisti di primo livello confeziona uno splendido album in cui convergono funk, disco, lounge, elettronica, sapori afro, con una spettacolare cover funk soul di “Merceds Benz” di Janis Joplin arricchita dalla voce di Roberta Zitelli. Un album gustosissimo elegante, raffinato e di classe.

LODOVICO ELLENA & the GANESH BLUES BAND – s/t

Lodovico Ellena ha una lunga storia artistica che parte dagli anni Ottanta con gli Effervescent Elephants e si sviluppa successivamente in un infinito caleidoscopio di altre esperienze musicali, collaborazioni (su tutte quella con Claudio Rocchi), entità sonore di vario tipo. Il nuovo tassello nell’enorme mosaico del cantante, chitarrista polistrumentista e compositore (autore in questo caso di quasi tutti i 22 brani dell’album, per oltre un’ora di musica) ripercorre i consueti sentieri peculiari di Ellena, prevalentemente psichedelici. folk rock, blues. Un lavoro ampio, interessante e che ne conferma il valore.

MICHELE FAZIO WORLD TRIO – Infinity

Il trio capitanato dal pianista italiano Michele Fazio, coadiuvato dalla violinista Aska Kaneko Maret che si esibisce anche vocalmente in modo magistrale e dal basso di Carlos Buschini (oltre che dalla fisarmonica di Fausto Beccalossi), ci porta in un mix sapiente e affascinante di jazz, atmosfere sudamericane, suggestioni orientali. Ritmi e influenze lontane si intrecciano, sovrappongono, mischiano, creando un humus compositivo ed esecutivo dal sapore unico, speziato, accattivante.

ALEX FERNET – Lucidanotte

Spettacolare esordio per il giovane artista veneto. Sette brani di disco funk in pieno stile 70 ma con una modernità che attualizza il sound e lo toglie dal mero revivalismo. Arrangiamenti e suoni perfetti, groove incredibile, canzoni di qualità eccelsa. Si viaggia tra disco boogie alla Imagination, ritmi intensissimi, un gusto Style Council e un tocco di space rock. Super!

FLAME PARADE – Cannibal dreams

La band toscana ha nel carniere già due album e altrettanti Ep in una dozzina di anni di carriera. Il nuovo lavoro è un curatissimo excursus in un ampio spettro sonoro che abbraccia dream pop, nuova psichedelia (“Loving (each other) a bit” ad esempio) e un gusto anni 80 tra Smiths, Prefab Sprout e Echo and the Bunnymen che confeziona il tutto al meglio. Lo spessore delle canzoni ha un respiro internazionale e di grande maturità estetica, soprattutto nei sempre azzeccati arrangiamenti. Più che ottimo.

GARCON FATAL – Roma Kaputt Mundi

Torna la storica band romana con un mimi album di cinque brani registrati nel 2007 e rimasti fino ad oggi inediti. Il sound mantiene la consueta potenza e freschezza tra punk rock e sferzate hard e glam, travolgente ed efficace, diretto e senza fronzoli. Il Cd è allegato alla fanzine Tribal Cabaret reperibile qui: tribalcabaretfanzine@gmail.com

GASTUZIE – s/t

Esordio sulla breve distanza di Gastuzie, progetto musicale dell’artista pugliese Beppe Scarangelli. Quattro brani in inglese a base di un lo-fi folk punk abrasivo che di volta in volta attinge da Dinosaur Jr, Babyshambles di Pete Doherty (a cui deve molto l’approccio compositivo), perfino Billy Bragg (“Loquats”). Il risultato è molto intrigante e lascia sperare in un album in arrivo, perché le premesse per un lavoro importante e originale ci sono tutte.

I DOLORI DEL GIOVANE WALTER – s/t

Esordio per la band cilentana con nove brani autografi che ondeggiano tra indie pop, canzone d’autore (da Lucio a Battisti ad Alan Sorrenti, vedi “Vertigini”). L’album è molto curato sia nella scelta dei suoni che nei raffinati arrangiamenti, lo spessore compositivo di ottimo livello, la voce di Walter Valletta distintiva, la band precisa ed efficace.

KLIDAS – No harmony

La band marchigiana ama sperimentare, osa mettere insieme influenze disparate senza pregiudizi artistici e sonori. Nel nuovo album troviamo i più svariati riferimenti (vedi ad esempio in “Circular” dove su un groove quasi funk arrivano folate dei Colosseum o nei tempi dispari di “Not dissect” in cui appare il fantasma di John Zorn e del math rock dei Battles) che convergono in un lavoro di grande personalità e indubbio spessore qualitativo. Un disco da ascoltare con attenzione e approfondire a lungo.

KUBLAI – Sogno vero

La creatura di Teo Manzo prosegue la carriera con la pubblicazione di un nuovo ep, con quattro brani, che segue l’omonimo disco d’esordio del 2020. Atmosfere plumbee di sapore elettronico/new wave che ben si adattano a una base compositiva di stampo cantautorale e a melodie vocali ricercate che tendono l’orecchio a Franco Battiato. Un buon lavoro.

KUROKO – Pietre/Occhi

Il duo sardo realizza un più che ottimo ep con cinque brani di notevole qualità compositiva, in cui spazia tra shoegaze, indiepop, riferimenti ai nostri Verdena e una costante vena malinconica a fare da filo conduttore. Le canzoni sono bene realizzate e curate, si avvalgono di una vena autoriale originale e dalle molteplici influenze, per un prodotto di ottimo livello.

L’AVVOCATO DEI SANTI – Torpedine

L’AVVOCATO DEI SANTI, pseudonimo diMattia Mari, è un musicista, produttore e cantautore romano. I cinque brani dell’ep d’esordio trasudano personalità e versatilità, spaziando dalla canzone d’autore a momenti quasi psichedelico beatlesiano (“Ninna nanna”) fino a brani mid tempo dal ritornello irresistibile come “Via di qua”. Suoni di perfetta efficacia, arrangiamenti impeccabili, una partenza a dir poco eccellente.

LATTE+ – World of retarded

Ventisei anni di attività e una decina di album per la band toscana, perennemente innamorata di Ramones, Screeching Weasel, Queers che marchiano a fuoco il sound dei dodici brani del nuovo lavoro. Come sempre tanta energia, gran tiro, canzoni dirette e immediate, fresche e potenti. Con tanto di incursione nel campo dei Bad Religion e del primo HC con “1980”. It’s only Punk Rock but I like it.

LIGHT AND SCARS – LITOW (Love Is The Only Way)

Nuovo album per Sergio Marazzi, fondatore dei BlueBonnets, che ha scelto uno pseudonimo per questo nuovo progetto, in cui è stato aiutato da un prestigioso staff di musicisti, da Don Antonio (Gramentieri) chitarre, basso, tastiere e , soprattutto, produzione artistica, Nicola Peruch (piano, Hammond, tastiere), Piero Perelli (batteria), Alejandro Escovedo (voce in un brano). Le dodici canzoni si muovono in un contesto roots rock di sapore americano (tra country, folk, blues) con echi di Bruce Springsteen, Bob Dylan, The Band, Steve Earle, David Crosby. Lavoro raffinato e spontaneo, bene arrangiato e di gusto superbo.

LUPE VELEZ – Some kind of passion

Torna la band toscana con un singolo digitale di notevole intensità. Un brano di grande tensione che si destreggia tra attitudine garage punk, riff hard rock anni settanta, tempo medio, i Radio Birdman e i Lime Spiders dietro l’angolo. Come sempre, livello altissimo.

MAD DOGS – Solitary Walker’s Blues / A New Dawn

Tre album alle spalle e una carriera al fulmicotone a base di puro rock’n’roll/garage/punk per infiammare palchi di mezza Italia. Il nuovo singolo conferma le aspettative con due brani in cui le chitarre tessono un ruvida base per melodie accattivanti e immediate, supportate da una ritmica precisa e potente, con grezze pennellate glam/hard. Come sempre: grande band.

MAD SIMON –  Reggae Music Never Dies 

Il titolo di questo ep di quattro brani è un’esplicita dichiarazione di intenti: un viaggio gradevolissimo e divertente nel mondo reggae e ragamuffin, dal sapore danzereccio ed estivo. Il cantante e rapper calabrese riesce senza problemi a regalarci una dozzina di minuti di musica solare e coinvolgente, bene arrangiata e perfettamente costruita e composta. Ottimo.

DAVID MADNIGHT & LUCA SPADACCINI – War machine

Un’accoppiata insolita quella tra il rapper David Madnight (uno dei primi in Italia a indossare una maschera nella scena underground) e il pugile professionista Luca Spadaccini, con l’intento di lanciare un messaggio semplice ma chiaro: “Mai arrendersi davanti alle difficoltà”. L’album ruota intorno a varie versioni del brano “War Machine”, un rap duro e potente che riporta alla old school in stile Assalti Frontali, molto ben fatto ed efficace. Progetto interessante e anomalo che raggiunge più che bene l’obiettivo prefisso.

MAURA – Storie di arcieri e altri animali

Fatima Maura Zucchi, in arte Maura, all’esordio con otto brani introspettivi, dalle atmosfere sospese, talvolta languide, con. presumibilmente. riferimenti autobiografici in testi romanticamente malinconici. Buono il lavoro di arrangiamento, composizioni che accarezzano la canzone d’autore italiana più pop e di notevole fruibilità. Una partenza interessante.

CLAUDIO MILANO’s END FRIENDS (La Bobina di Tesla) – ManifestAzioni live 2011​-​2023

Un curriculum prestigioso e infinito quello di Claudio Milano, ricercatore vocale, compositore e musicoterapista, attore, performer, con all’attivo 16 album, un DVD ed esibizioni live con alcuni dei massimi musicisti mondiali in ambito classico, rock, jazz, etno, avant garde, pop. In questo album sono raccolte varie sue esibizioni dal 2011 al 2023, spesso accompagnato da grandissimi nomi della scena musicale colta italiana, a partire dal brano introduttivo “Per causa-nostra” in cui è affiancato dagli ex Area Paolo Tofani e Ares Tavolazzi e Walter Calloni. L’impronta di Demetrio Stratos è forte e chiara ma la vocalità di Milano si dipana in mille rivoli compositivi (dal folk al jazz, sperimentazione, Brecht/Weill etc), supportata da una grande teatralità che rende il lavoro, per quanto spesso ostico, affascinante. Una testimonianza preziosa.

MIRACLE – Miracle vibes

Un esordio pieno di groove, in cui ritmi in levare declinati in chiave reggae si fondono alla perfezione con un caldo e avvolgente soul (soprattutto grazie alla voce “black” di Alessandra Chiarello che talvolta riporta alla mente la compianta Amy Winehouse o la prima Joss Stone) e un’anima gospel (vedi la conclusiva “Give me your smile”). I nove brani sono molto ben curati negli arrangiamenti, hanno uno spessore compositivo di primissima qualità e sono suonati con squisita perizia tecnica. Un disco delizioso.

UMBERTO PALAZZO – Love ep

Torna Umberto Palazzo con un ep/singolo a sorpresa, con due brani che seguono il nuovo corso intrapreso dal cantautore abruzzese (ex Santo Niente, Massimo Volume e tanto altro), che guarda a ritmi pop funk che ben si innestano su matrici vicine alla canzone d’autore italiana. In “Love” a un groove disco funk si accoppiano sonorità rock psichedelico che riporta il brano alle atmosfere care agli Happy Mondays. In “Periferie d’infinito” i suoni si fanno più disco boogie e non di rado spunta l’eredità di Enzo Carella e Alan Sorrenti. Tutto molto bello ed efficace.

PG PETRICCA, ROUGHMAX PIERI e GIANLUCA GIANNASSO – Dispersi

Nove brani autografi, crudi, senza fronzoli, diretti e sporchi come richiede il genere affrontato: il blues. In questo caso torrido e vicino allo spirito originale, pur se non esita a contaminarsi con le prime esperienze rock blues inglesi dei tardi anni Sessanta, con il folk o con gli esordi del nostro compianto Roberto Ciotti nei Settanta. Ottimo.

PSYCHOPATIC ROMANTICS – Some tracks

La band campana torna con un ep di quattro brani, prodotti da Giuseppe Fontanella (24 Grana, direttore artistico dello ‘Scampia Music Fest’ e di ‘Sofar Sounds’ Napoli), che riportano ad atmosfere intrise di folk e blues, da Johnny Cash a Mark Lanegan, dall’incedere romanticamente cupo. Si spera un preludio a un futuro album. L’antipasto è, al momento, più che egregio.

RATING URLI – s/t

Alan Grime (pseudonimo di Luca Scopetti) e La Ny (pseudonimo di Nancy Barsacchi) all’esordio discografico con un album di poco più di venti minuti e otto brani con cui assaltano all’arma bianca l’ascoltatore con una post wave industrial, in cui l’elettronica è prima protagonista. Approccio scarno e aggressivo, duro e spietato, a cui non sono alieni tratti marcatamente rap/trap fino ad arrivare a influenze mutuate dai Prodigy. Suoni e produzione molto curati, buone dosi di originalità e personalità, una partenza delle migliori.

GRAZIANO ROMANI – Still rocking

La storia del rocker cantautore emiliano è lunghissima, dall’esordio, nel 1981, con i Rocking Chairs, alla carriera solista e mille altre esperienze artistiche, ricche di riconoscimenti e plauso di pubblico e critica. “Still rocking” è il diciottesimo album a suo nome. Undici i brani (di cui tre ripresi dal repertorio dei Rocking Chairs e una riuscita cover di “No reason to cry” di Tom Petty), caratterizzati dalla consueta verve a base di un solido e ruvido classic rock di gusto americano con Bruce Springsteen costante padre spirituale, l’inconfondibile voce rauca e “nera” di Graziano e una band con i fiocchi ad accompagnarlo (Lele Cavalli, Nick Bertolani e Follon Brown oltre a Max Marmiroli e Franco Borghi, con Romani ai tempi dei Rocking Chairs). Classe, ruvida eleganza, maturità, padronanza della materia (un vulcanico rock), i tratti distintivi del nuovo, più che ottimo, album.

THE SNOOKERS – L’universo si arrende a chi è calmo

Esordio maturo e convincente per il duo lombardo, che si destreggia con confidenza e qualità in un terreno insidioso come quello dell’indie pop rock, in cui si rischiano facilmente banalità e anonimato. Una bella voce femminile, arrangiamenti sempre azzeccati, brani che sanno spaziare da rock ritmati a raffinate ballate semi acustiche, confezionano un album di primissima qualità, personale e dalle grandi potenzialità commerciali.

TCR – Spirits of the West

Pregevole e riuscitissimo tributo alla tradizione country folk bluesy americana con una buona dose di verve rock e un amore particolare per lo spirito dei Nativi. Dodici brani perfettamente suonati con la giusta attitudine e una totale padronanza della materia non particolarmente semplice da riprodurre con il giusto feeling. Belle voci, ottimi brani, arrangiamenti azzeccati. Promosso a pieni voti.

TRUST THE MASK – Idiom

La musicista e compositrice Elisa Dal Bianco e la cantante Vittoria Cavedon sono le anime del progetto Trust The Mask che firma un buon esordio con dodici brani autografi che ci portano in un contesto sonoro electro pop. Un sound che riesce a conciliare episodi di facile ascolto (“Spring”) con momenti di sperimentazione, industrial, tocchi di Depeche Mode, Laurie Anderson. Da ascoltare.

SINGOLI (a cura di Giacomo Debé)

ANASTASIO – A-profitto

Prima era Nasta, a volte Marco Anastasio, ora Anastasio: nonostante il nome cambi, la voglia di farcela rimane sempre la stessa e anzi aumenta un passo dopo l’altro. L’ultimo singolo “A-profitto” ruota sull’evidente gioco di parole per riflettere sulla vita, sui tempi moderni e su sé stessi. Ritorna al rap delle origini, passando attraverso metriche serrate e dirette che lo riconfermano come uno dei migliori del genere nel nostro paese. Al centro mette l’idea che il valore personale e artistico vada ben oltre il profitto a tutti i costi, come una via d’uscita davanti ad una società in cui possiamo vendere tutto di noi, anche l’anima. Bravo, come al solito si dimostra profondo e mai banale.

ASTOL & BIONDO – Romantica e Bugiarda

Due artisti giovani che hanno già ottenuto riconoscimenti in collaborazione per un pezzo nuovo e che si prospetta una hit: questo il biglietto da visita di “Romantica e Bugiarda”, il nuovo singolo di Astol e Biondo. I due hanno lavorato insieme alla realizzazione di questo brano per diversi mesi, mettendo a frutto le loro esperienze musicali e il loro talento in un pezzo che racconta la storia di un amore infelice, una relazione romantica e passionale, un sound malinconico ma solare ed estivo, un’esplosione di colori e suoni che rispecchia l’anima dei due artisti. Nato da contaminazioni prevalentemente reggaeton che vanno a mescolarsi con influenze trap e drill, pare essere solamente l’inizio di un percorso assieme che unisce perfettamente le declinazioni artistiche di entrambi.

BABY GANG – Innocente (ALBUM)

Zaccaria Mouhib, meglio conosciuto come Baby Gang, nasce a Lecco nel 2001 ma ne ha già passate di tutte i colori in appena 22 anni di vita. Dal primo furto in un supermercato, inizia una serie di problematiche con la legge che lo portano ad un continuo dentro-fuori dal carcere e dalla comunità, che lo toccano emotivamente e che lui riporta nell’unica via di sfogo che conosce, la musica. L’ultimo album “Innocente” (che segue il primo album “Delinquente”, a creare una sorta di sequel agli antipodi) è forse la più grande espressione del suo talento, in quanto Zaccaria è riuscito a mostrarci diversi lati di sé in altrettanti diversi generi, con cui ha sperimentato e ha giocato. Da pezzi come “Cella 4”, “Napoletano” e “Tony Montana” riceviamo quello che già ci aspettavamo, il suo lato più potente, violento e crudo; in “Amigo” e “Gustavo”, rispettivamente in featuring con l’albanese Elai ed il francese Lacrim, notiamo come l’artista sia attento alla scena internazionale e sempre pronto a collaborare con chi ritiene meritevole; il suo lato più personale, quello più riflessivo e introspettivo in “Restare”, “Come Mai” (rispettivamente in featuring con Lazza ed Emis Killa) e “Freestyle 2”; ed infine, ci mostra una spaventosa maturazione musicale con pezzi rap d’avanguardia come “Barrio”, “Pussy” e “Mama Africa”, in cui viaggia fra sonorità africane e mediterranee, quasi a ripercorrere le sue origini e il suo vissuto per completare il suo percorso. A volte ci si sofferma troppo sulle sue diatribe legali, che non vanno sminuite ma che a loro volta rischiano di sminuire la sua arte. Lasciamo la legge a chi di dovere, teniamoci la sua musica, per un artista che si sta dimostrando una vero e proprio elemento di rottura nella scena italiana.

BLACK MOOD 808 – Solo io e te

Black Mood 808 è il nome del collettivo salentino formato da Andrea Rovelli, Roberto Fiorito e il produttore Simone Morciano, e significa letteralmente “umore nero 808” dove la prima parte parla da sé, mentre “808” fa riferimento alla drum-machine progettata dalla Roland nel 1980, tipica nella musica trap. Si tratta come si può intuire dalla presentazione di un gruppo hip-hop, e nell’ultimo singolo “Solo io e te” inizia ufficialmente anche la loro estate, con un pezzo fresco e spensierato. Tematica centrale l’innamoramento all’interno di una festa nei confronti di una ragazza tanto bella quanto impossibile, poiché nonostante l’ammasso di persone agli occhi di chiunque appare solo lei e la sua bellezza. Classico pezzo estivo, che non pecca di certo per orecchiabilità e ballabilità, e che risulta perfetto per il loro percorso. Bravi!

GIANNI BISMARK – Non dirmi di no

A tutti gli artisti, soprattutto i migliori, capita di avere quel periodo “no”, in cui sembra che niente lo possa ispirare in alcun modo. Gianni Bismark, rapper romano tra i più forti della scena e che nel corso degli anni è stato autore di autentici masterpiece del genere in Italia, ritorna in grande stile con “Non dirmi di no”, spiegando come in una giornata triste e in cui voleva stare da solo i suoi amici lo abbiano forzato ad alzarsi dal divano per seguirli ad una festa, in cui ha ritrovato sé stesso e gli occhi di una ragazza da cui non si è riuscito più a staccare e che è stata inconsciamente la musa ispiratrice del pezzo. Come al solito brano introspettivo e che sembra rappresentare un ulteriore step nella formazione del suo pensiero e della sua visione, che ha costruito pezzo per pezzo nel corso della sua carriera. Contentissimo per lui, e anche per noi che possiamo tornare a godercelo in pieno splendore!

BLAKE EL DIABLO – 4ever

L’uscita dell’EP “Bad Lover”, solamente due mesi fa, sembra non aver placato la fame di musica e di successo di Blake El Diablo, il giovane artista classe 2000 nato a Saronno, ed esce con il singolo “4ever”. Sonorità pop-reggaeton in mood completamente estivo, che risaltano in toto le qualità del ragazzo, che riesce a dare il meglio di sé in brani come questo, in cui è l’amore il filo conduttore, in tutte le sue sfaccettature nascoste. Influenze drill e urban contaminano il pezzo, impreziosito dal ritornello che si rivela una vera perla in cui il ragazzo ci mostra anche una grande intonazione vocale oltre al riconoscibile timbro. Bel lavoro per un artista sempre più concreto ed inquadrato.

CHIAMAMIFARO & ASTERIA – Santa subito

Nuovo singolo per chiamamifaro, cantautrice capace di conquistare il pubblico con la freschezza dei suoi vent’anni e della sua narrazione naïve e pungente, chiamata a collaborare con uno dei talenti più cristallini della scena urban italiana femminile, Asteria, in “Santa subito”. Pezzo dal ritmo coinvolgente e dal testo che si fa immediatamente capire, si pone con una struttura di una sorta di dialogo a due, da una parte lo sfogo di chi si rende conto di meritare di più all’interno di una relazione, ma è al contempo capace di scherzarci su (la strofa di chiamamifaro), dall’altra invece una risposta ironica ai classici drama della coppia tipica di Asteria. Buonissimo prodotto per due voci riconoscibili e che hanno saputo adattarsi ad un genere sentito e risentito, portandoci una versione più moderna e personale.

FEBBRE – Ossa // Morsi

Il nuovo progetto da solista di Cristian, ragazzo di Piacenza ex membro del duo Lamette con il quale ha totalizzato più di 500 mila streams su Spotify, si chiama Febbre e non sta deludendo le aspettative che ci eravamo fatti fin dai suoi esordi. L’ultimo singolo “Ossa // Morsi” riesce ad unire tutti i suoi universi musicali, contaminandoli a vicenda e su cui l’artista riesce a lasciare il suo tocco unico. Pezzo che ci parla di due ragazzi che si sentono un po’ alienati da quello che li circonda, come appunto due mostri in mezzo al resto delle persone. Sonorità indie-pop contraddistinte da un forte carattere elettronico, che ci fa ballare e cantare l’incalzante ritornello a squarciagola. Ottimo prodotto discografico e su cui il ragazzo può ancora lavorare tantissimo, sia di testa che di cuore.

FOCARA – Canestro

Focara, al secolo Sara Focaracci, è una cantautrice viterbese che ama sperimentare nel mondo del pop con progetti completamente diversi l’uno dall’altro. L’ultimo singolo “Canestro” viaggia nel suo universo più elettronico, con sonorità potenti e ritmate a far da accompagnamento sia al ritornello, malinconicamente azzeccato, sia alle strofe, dove risalta il connubio fra basso e batteria. “Canestro” è, come spiega l’artista a proposito del pezzo in questione, lo sfogo di una persona ferita che dà voce a tutte le sue frustrazioni con un pizzico e di rabbia e un tono rancoroso, come se avesse bisogno di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Interessante biglietto da visita per chi ancora non la conoscesse.

GABBBRIELLL – Gabriel

“Gabriel” è il titolo del nuovo autobiografico singolo del rapper trentino gabbbrielll, un dialogo tra il cervello ed il cuore, la mente ed i sentimenti.   Il brano è un’incisiva espressione della coscienza nella quale il giovane artista utilizza la sua scrittura matura fatta di versi potenti per elencare i motivi e i perché di una vita complicata e mettendo in luce quegli aspetti della quotidianità che spesso vengono trascurati senza fermarsi a riflettere. Hip hop come mantra, chill come indole naturale, lo portano ad essere una soluzione validissima al vasto panorama del genere che si è creato in Italia. Ottimo lavoro!

GUNNA – a Gift & a Curse (ALBUM)

Appuntamento con le uscite internazionali per Gunna, aka Sergio Giavanni Kitchens, che torna dopo un periodo di pausa (dovuto soprattutto a problemi con la legge) con un nuovo album, “a Gift & a Curse”. Strutturato da 15 tracce, si tratta di un progetto fondamentale per lui in quanto nonostante sia stato annunciato a sorpresa e sia uscito abbastanza fuori dai radar d’interesse, si è rivelato fin da subito uno dei lavori più completi e spontanei dell’artista, in particolare per sonorità estremamente nella sua indole trap, con molto meno pop e molta più sperimentazione nel suo mondo. Considerando che è l’album che segue “DS4EVER”, uscito più di un anno fa e che ha riscosso pareri contrastanti in quanto se è vero che conteneva diverse hit come “Pushin’ P” è anche vero che sembrava che l’artista si fosse perso in un universo troppo commerciale, sembra aver riportato l’artista in una comfort zone in cui gli risulta più facile muoversi e sperimentare, in pezzi come “rodeo dr” o “idk nomore”, o di continuare a sfondare la base come agli esordi con bangers come “fukumean”, “back at it” o “ca$h $hit”. E se il progetto era stato annunciato dall’estratto “bread & butter” che era riuscito a far parlare di nuovo di Gunna ma non tanto per la qualità del pezzo quanto più per vari gossip che lo vedrebbero in beef con artisti che consideravamo suoi amici, con “a Gift & a Curse” è riuscito a far sì che la musica e il suo talento valgano ancora più di tutte le chiacchiere.

HENA – Manca

Hena, all’anagrafe Lorenzo Gallucci, è un’artista di Riccione classe 1998 che fin da ragazzino, anche essendo figlio di musicisti, ha utilizzato la musica come principale forma di espressione. L’ultimo singolo “Manca” è dimostrazione di ciò, un pezzo delicato e sofisticato, grazie anche al diploma in pianoforte conseguito nel 2017, in cui traspare la sua anima tramite una voce espressiva e trasparente, ma che allo stesso tempo si sta ancora nascondendo in vista di “un’esplosione” futura. La storia che viene raccontata parla di vuoto, mancanza, abbandono e di un amore “ solo sulla carta” , come una favola che non trova il modo di realizzarsi. Curiosità: nell’outro del brano ha partecipato Saverio Nafta Gallucci, il padre di Hena, che con il suo sapiente uso del pianoforte ha arricchito di profondità e credibilità il lavoro del figlio, di cui può essere certamente fiero.

HODIE – Pane & Freddy Krueger

Hodie, al secolo Giovanni Andrea Vinci, ha un passato da autore e compositore per cinema e teatro e ha deciso di ampliare il suo talento musicale al pop con l’uscita dei suoi primi due singoli. Dopo “Lasciamo perdere”, è tempo del nuovo singolo “Pane & Freddy Krueger”. Nel testo il cantautore racconta lo scontro a muso duro con la realtà di uno stanco ragazzo che dopo anni di studi e speranze di successo, si ritrova a fare il giardiniere per un’anziana e agiata signora, una storia comune come tante che però rappresenta la società di oggi, in cui il vecchio sembra non avere alcuna intenzione di cedere il passo al nuovo. Il titolo della traccia non è certamente casuale, ed infatti le parole giocano con una metafora che vede la necessità di sopravvivere nella paura profonda del futuro, in un racconto attuale, una delicata denuncia che parla di paure, rinunce, necessità, nostalgia e sogni infranti.

LA SAD – Summersad 4

Dopo il disco d’oro con “Toxic”, il collettivo pop-punk la Sad torna con il quarto capitolo della propria saga intitolata Summersad, con l’intenzione di continuare l’ottimo lavoro iniziato nel 2020. “Summersad 4” li vede collaborare con un altro peso massimo del genere in Italia, Diego Naska, con il quale sarà possibile vederli dal vivo in occasione del concerto che si terrà il 16 giugno al Viper Summer Festival. Pezzo forte e con tutte le carte in regola necessarie per essere una hit, continua la saga che dal 2020 scandisce l’inizio dell’estate, riprendendo quelle tematiche che accomunano un’intera generazione: la lotta contro la quotidianità, la difficoltà nel trovare il proprio posto nel mondo, le delusioni d’amore e il conflitto interiore dell’anima, in eterna contrapposizione, tutti sentimenti e sensazioni che l’estate non è in grado di curare, ed è così che nasce la Summersad. Consigliatissimi.

KID YUGI – Massafghanistan

Kid Yugi, l’artista nella scena rap più in ascesa del momento, sforna singoli uno dopo l’altro. E’ il turno di “Massafghanistan”, titolo che gioca sul nome del suo paese d’origine, Massafra (provincia di Taranto) e l’Afghanistan, facendo un parallelismo (metaforico ovviamente) sulle condizioni di vita nei due habitat, in particolare dal punto di vista criminale o della strada. Sonorità jersey e insolite per l’artista, che dimostra di sapersi adattare a vari generi grazie ad un flow diretto e “cattivo” come pochi. Bella la citazione a Caparezza quando dice “Non venite a ballare in puglia”, spiegando come spesso sia vista come un posto perfetto perché é ciò che vede un occhio superficiale come quello di un turista, quando in realtà nasconde insidie e pericoli, come d’altronde succede in qualsiasi città d’Italia. Kid Yugi ci parla della sua terra, con quella penna cruda ma anche ironica che lo contraddistingue fin dagli esordi. Non smetteremo mai di seguire ed elogiare colui che sembra essere il predestinato a portare avanti la nuova scuola del rap italiano.

KORBE – Mami

L’artista romano classe ’99 Korbe torna con il nuovo singolo “Mami” e decide che è il momento di accelerare ulteriormente e farsi finalmente notare all’interno della scena. Produzione club, che riesce a mixare il ritmo della cassa dritta con melodie reggaeton ed estive, vanno a fare da contorno alla sua voce, per un filone che sembra essere rappresentativo di una generazione (portavoce Icy Subzero su tutti), in un pezzo che ci parla d’amore, quello cercato e ricercato ma anche superficiale, in un mondo senza emozioni e pettinato come quello che ha trovato trasferendosi a Milano.

MARZIO feat Nino Triggz – Anima Pura

Laioung ha affascinato il mondo del rap nel corso degli anni con liriche innovative, segnando con alcuni suoi colleghi il punto di rottura con il genere come lo conoscevano prima della Generazione Z. Dopo anni di assenza, di buio, torna in veste di produttore, considerate le solide basi musicali e culturali, e nell’ultimo singolo degli amici Marzio e Nino Triggz “Anima Pura” si supera con un beat fuori dagli schemi, un po’ come la sua carriera. Estremamente attuale e dai suoni pop su melodia trap, si tratta di un brano dedicato alla purezza dell’amore, un inno alla semplicità e alle cose vere della vita che spesso in una relazione diamo per scontato, di sogni che spesso vediamo lontani ma che sono più vicini di quanto si possa immaginare.

METRO BOOMIN – Spiderman: Across the Spider-Verse (ALBUM)

Appuntamento con le novità internazionali, e che novità! Essere scelti per occuparsi dell’intera produzione della colonna sonora di un film come Spiderman, con il prequel uscito nel 2018 che ha anche vinto l’Oscar 2019 come Miglior film d’animazione, il Golden Globe e il BAFTA nella stessa categoria, non è cosa da tutti i giorni e certifica nuovamente l’apprezzamento nel panorama musicale USA per Metro Boomin, storico producer della scena hip-hop che nel corso degli anni ha saputo ampliare le proprie vedute buttandosi sempre di più anche in altri generi, e creandone addirittura alcuni “nuovi”. Metro ci porta un album variegato, ricco di spunti ed influenze differenti, dal rap più Old School con artisti come Nas, 2 Chainz, Lil Wayne, alle vibes chill-trap con Don Toliver, Lil Uzi Vert e Swae Lee, passando per le importanti firme di 21 Savage, Offset, JID arrivando fino ai tocchi di genialità di James Blake, Coi Leray e Asap Rocky. Interessante sarà abbinare ciascun pezzo ad un momento specifico all’interno della pellicola a fumetto, che si prospetta un’ottimo sequel anche grazie ad un sottofondo unico e che ci farà viaggiare tra gli “universi di ragno” come mai abbiamo fatto prima!

NIVEO – Non mi va

Marco Fasano, in arte Niveo, è un ragazzo classe 2003 che fin da ragazzino si appassiona al mondo della musica e a 17 anni decide di diventare artista di strada per poter far sentire il suo talento a più gente possibile. L’anno dopo partecipa ad Amici di Maria de Filippi e comincia ad entrare nei meccanismi del panorama italiano. Nell’ultimo singolo “Non mi va” ci racconta di sé stesso, delle sue preoccupazioni e dei continui pensieri d’amore che lo fanno penare, il tutto con un sottofondo positivo, che fa sorridere perché riconosciamo in lui tutte le paranoie giovanili che accomunano o hanno accomunato la maggior parte di noi. Ritornello orecchiabile e da tormentone estivo che risulta azzeccatissimo, da cantare a squarciagola. Brividi, brividi, brividi… brividi!

NUMBTHEPAIN – Origami

Numbthepain è un rapper classe 2003 di Napoli che, dopo aver composto numerose poesie sin da bambino, si affaccia al panorama musicale pubblicando su SoundCloud i suoi primi brani. Dopo anni di costanti uscite, sembra aver abituato il suo pubblico al suo talento, trovando sempre nuovi sbocchi e nuovi panorami per mettersi in mostra. L’ultimo singolo “Origami” è un brano che invita a scoprire le paure e fragilità del ragazzo, talmente labili da essere spazzate via con un soffio di vento, così come gli origami. Sonorità eleganti e metriche interessanti per un ragazzo che continua il suo ottimo percorso nel panorama musicale italiano.

NUOVA SARDEGNA – Nuova Sardegna

Il collettivo Nuova Sardegna fin dal debutto sente di avere le aspettative e “il peso” di cambiare le regole del genere hip hop nella loro zona. Dopo numeri interessanti, i ragazzi si fanno trovare pronti all’appuntamento decisivo, l’album “4 The Island”, una gemma dalla prima all’ultima traccia, un inno d’amore alla terra d’origine e che vogliono far sentire al mondo intero. Collettivo formato da 10 membri: Low Red (già nel mirino di Night Skinny) Praci e Sgribaz sono i 3 headliner; e poi Luchetto, Razer.Rah, (tra le voci che spiccano di più per personalità),Rico Pmf, Cage.488, a cui aggiungiamo i fedeli produttori Emomoney, Ilovethisbeat e Prisoner. Consigliato l’ascolto integrale in quanto si tratta di un disco incredibilmente duttile e vario. Estratto di oggi è “Nuova Sardegna”, pezzo super “dritto” che valorizza le linee vocali di Sgribaz e Cage, a cui sembrano girare attorno le strofe degli altri componenti del gruppo, che aggiungono tutti un tocco differente di rap all’interno del pezzo. Bellissimo vedere quanto siano uniti questi ragazzi, quanto tengano alla loro terra e quanto siano evoluti e all’avanguardia nella scena italiana.

OPHELIA LIA – Narghilè

Nuovo singolo per la giovane e talentuosa cantante piemontese Ophelia Lia, che con “Narghilè” punta a portare una ventata di freschezza all’interno del panorama musicale italiano. Pezzo prettamente indie, sonorità interessanti e contemporanee fanno da accompagnamento alla sua elegante voce, che sembra non riuscire a stonare nemmeno a farlo apposta. Esplosione di riflessioni e di colori nel testo sembrano permetterci di entrare nella sua testa e vedere il mondo dal suo punto di vista, lasciandoci un po’ andare proprio come dice lei nel ritornello. Ottimo lavoro!

PHOENIX CAN DIE & TY1 – To the Air (Remix)

Spesso il termine sperimentale è stato svalutato perché accostato a qualsiasi cosa che sia strana e non convenzionale, perdendo di vista il reale valore della sperimentazione di qualità. Di sicuro, l’ultimo progetto dei Phoenix Can Die, il singolo “To The Air”, si può definire come tale, anche grazie alla collaborazione con il DJ TY1, che si è occupato del remix del pezzo. Il duo indie-elettro lavora perfettamente sulle linee vocali e con una scrittura scorrevole e a tratti sensuale, si muove perfettamente sui riverberi e sui bassi boostati da TY1. Pezzo con influenze da mondi totalmente diversi, dal pop UK raffinato fino al club anni 80′-90′, modellano un concetto e lo rendono in musica. Da ascoltare sempre, adatto a situazioni e momenti diversi della giornata.

PICCIOTTO – Moscow Mule

Si chiama Lorenzo “Picciotto”, è palermitano e il suo è un rap che mischia lo storytelling e la denuncia sociale passando da morbide ballade a brani decisamente crudi con la trasversalità che lo contraddistingue, portando la sua musica nei centri sociali occupati ed espandendola per i palchi di tutta Italia. Nell’ultimo pezzo, “Moscow Mule”, Picciotto ha deciso di mettere in musica tutto ciò che non è solitamente nelle sue corde parlando di una storia d’amore finita, facendolo su di un mood decisamente indie, e in maniera amaramente ironica.

REIR – Sveglio

Esordio discografico per Reir, giovanissimo artista palermitano classe 2006, che entra di diritto nei nomi di future gemme del genere urban-hip hop in Italia. “Sveglio” è un pezzo scritto benissimo, le parole arrivano forti e chiare agli ascoltatori che viaggiano con il ragazzo attraverso le sue sonorità chill R&B che sembrano farci attraversare tutta la galassia con lui. Mi ha ricordato un sacco Mahmood, per la vocalità ma anche per genere di riferimento, con l’amore e il successo personale messi al centro dei propri obbiettivi. Giovanissimo ma già pronto e maturo musicalmente, con un debutto del genere mi aspetto solamente cose buone dal suo futuro.

ROSHELLE – Melancholia

Dopo il ritorno sulla scena con “Nella tana del mostro”, che ha indicato la nuova direzione artistica-musicale di Roshelle, la giovane artista esce con il nuovo singolo “Melancholia”. Particolarità del brano è l’accompagnamento musicale, minimal ed essenziale in quanto prodotto solamente dalle armonizzazioni di un vocoder, che fanno da sfondo alla delicata voce di Roshelle, che ci fa viaggiare nella sua essenza più profonda e ci parla di un incontro intenso, fuori dall’ordinario. Stilisticamente molto più potente e definita, chiaramente si è fatta influenzare da tanti progetti R&B d’oltreoceano che la hanno formata musicalmente, facendo uscire la sua vera attitudine, ormai pronta ad essere al centro della scena in Italia.

SAITTA – Terrone

Christian Grasso, in arte Saitta, è un artista siciliano classe 1999, che dopo essersi messo in mostra a Riccione sul palco del Deejay On Stage, continua il suo percorso con il singolo “Terrone”. Esplosione estiva per un pezzo ritmato e ballabile, che risalta le sue qualità vocali e l’incredibile capacità di stare sopra alla base e di adattarsi completamente ad essa, parlandoci di una relazione appassionata e complessa, in cui le differenze culturali e i desideri intermittenti di separarsi non riescono però a scalfire la passione e la voglia di stare assieme dei due protagonisti. L’estate è arrivata, e Saitta è pronto a farcela vivere ballando!

SEENABBOY – Rolls

Seenaboy è un rapper classe 1998 che decide di stabilirsi a Milano per inseguire il suo sogno musicale, dopo un ottimo esordio nella sua città natale, Riva del Garda. “Rolls”, l’ultimo singolo, è un pezzo catchy con influenze francesi che confluiscono con il suo stile prettamente trap formando una combinazione perfetta. Tematica centrale è, come cita lui, “la febbre dell’oro”, ovvero la continua rincorsa di alcune ragazze della compagnia pecuniaria piuttosto che sentimentale. Buon prodotto anche se forse ancora un po’ acerbo, in ogni caso ottima base di lavoro per il futuro.

TANCREDI & EDONICO – Disperato

Collaborazioni fra astri nascenti in “Disperato”, il nuovo singolo di Tancredi, classe 2001 ma che dopo la partecipazione ad Amici è già stato diverse volte nelle zone più hot delle classifiche italiane, e Edonico, emergente veneto classe 1995 che punta a rinfrescare il genere pop nel Belpaese. I due ragazzi collaborano a 4 mani nella rivisitazione di un brano storico come “Amore Disperato” di Nada, con il giusto rispetto nei confronti di un colossal della musica italiana ma anche con il coraggio di personalizzarlo portandoci i loro mondi all’interno. Infatti, da un lato la penna di Tancredi che descrive un’esperienza del passato raccontando una disperazione d’amore già vissuta, dall’altra Edonico che omaggia la narrazione e l’immaginario della versione originale offrendone una versione contemporanea. Buonissimo prodotto pop che non fa altro che innalzare l’ascesa dei due talentuosi artisti.

TEDUA – Intro La Divina Commedia

L’ormai leggendario Tedua, al secolo Mario Molinari, ha saputo dimostrare nel corso degli anni come l’appellativo di rapper sia decisamente riduttivo per lui, in quanto è riuscito a riformulare il concetto di artista in chiave moderna. Il suo concept album “La Divina Commedia”, di cui aveva già annunciato la produzione nel lontano 2020, è uno dei progetti più attesi degli ultimi anni e i fan (e non solo) hanno atteso questo momento per ormai tantissimo tempo. Il primo estratto dall’album (uscito il 2 giugno), “Intro La Divina Commedia”, non vuole essere solamente un assaggio delle sue qualità e di ciò che ci aspetta, ma vuole essere una sorta di recap del suo percorso musicale e di vita vissuta dai suoi esordi fino ad ora, spiegandoci come la sua assenza lo abbia portato a concentrarsi ancora di più sulla musica e come tutto l’impegno che ci ha messo sia stato ripagato dall’amore di chi ancora gli sta accanto. Un intro toccante, emozionante, che fa da preludio ad un album che ci trasporta in un viaggio mistico tra la famigerata Selva Oscura e il Purgatorio: Tedua sarà il nostro Dante, starà a noi sentirci tutti un po’ Virgilio.

TEDUA feat Kid Yugi, Baby Gang – Paradiso Artificiale

Lo attendevamo da anni ed anni, e finalmente è arrivato: Tedua è uscito con La Divina Commedia, il suo album più importante e, a giudicare dal debutto, quello più streammato e venduto. Grande concept album, che merita di sicuro più di un ascolto e che ha saputo far apprezzare l’artista non solo per le sue doti canore e il suo lato strettamente musicale, ma anche per l’accurata scelta dei featuring. Infatti, oltre pezzi grossi come Lazza, Gué, Marracash e Geolier, “Marietto” dimostra di seguire la nuova scuola e le nuove leve, inserendo nel brano “Paradiso Artificiale” due artisti giovani e in rampa di lancio come Kid Yugi e Baby Gang. Il primo, con una strofa serrata in cui viene valorizzata la sua incredibile vena artistica nella scrittura, di dolore, di voglia di rifarsi, con tanti riferimenti Danteschi che dimostrano una certa cultura non solita nella musica moderna. Il secondo si occupa del ritornello, che grazie alla profondità del suo timbro e la freschezza del suo flow sembra sempre in continua ascesa nonostante sia spesso fisso nella sua comfort zone. Esemplare strofa di Tedua, come suo solito, che sembra tornato quello delle origini, avendo però lasciato tanto ai colleghi, da cui a sua volta riceve in cambio nuovi stimoli in un perfetto scambio lavorativo-sociale. Curiosità: Kid Yugi ha recentemente affermato che il pezzo è nato parecchio tempo fa, quando Mario lo chiamò a sorpresa per raggiungerlo in studio quando il primo aveva solamente 9000 follower sui social, altro dato che ci dimostra quanto Tedua sia attento ai giovani e sia in grado di riconoscere il talento spesso prima del grande pubblico.

TOMMY K – Tutto Purple

Altro giorno, altro emergente milanese, in una terra che passo dopo passo sta diventando il fulcro per le nuove leve del genere in Italia. E’ ora di Tommy K, rapper classe 1997 di Giussano, e del suo ultimo singolo “Tutto Purple”. Ritmo serratissimo per un pezzo dalle sonorità latine che accompagna la sua rappata estremamente fresca, che riesce a mescolare l’unicità dei suoi incastri a un lato più trap e sbarazzino. Assolutamente da tenere d’occhio, la sua qualità principale sembra essere proprio il timbro marcato e un carattere deciso che gli fa spaccare il beat.

VERGO – Videocall

Secondo singolo consecutivo per il giovane Vergo, talentuoso artista uscito da X Factor 2020, che torna con “Videocall”. Impressionante la sua duttilità e la commistione di generi che possiamo ritrovare all’interno della sua personalità, dalla club culture, passando per tematiche sensibili alla comunità LGBTQAI+, la tradizione musicale siciliana e anche uno sguardo alla scena contemporanea internazionale. Il tema è quello di una relazione a distanza e di tutte gli ostacoli che può porre avanti a sé, proponendolo tramite il genere reggaeton (seppur contaminato da vari generi) che riesce a filtrare in modo leggero e ipnotico le parole di Vergo. Come al solito, vero hitmaker!

AMANDA VITALE – Fragilità

Amanda Vitale, artista che abbiamo già avuto il piacere di incontrare e conoscere tramite i nostri appuntamenti settimanali, torna con un nuovo singolo e lo fa con la sua solita eleganza. “Fragilità” è un brano che abbaglia, che sembra aprire un mondo nuovo e di sviluppo personale, sia artistico che psicologico. Tema centrale è appunto la fragilità, di cui viene ribaltato completamente il significato più superficiale, che la vede come una debolezza, a crearne una nuova visione che la porta quasi ad essere un punto di forza, invocando come spesso nelle situazioni più difficili e tormentate si riesca a trovare uno stimolo per reagire e trovare la felicità. Grandissima voce, che sembra sempre più matura e tutto ciò è trasmesso all’interno della sua musica. Brava!

VIDEO

ALTERPOP – Ma qualcosa resta, AMBERSCENT – Duo, AMI – Fatti una vita, ANDREA ANDRILLO – My Body is a Cage, ANOTHER SUNNY DATE – Not easy, ARISTEA – Meteo, ARPIONI feat. Elio Biffi – E la vita la vita, SSURD – Jesce Sole, ATWOOD – Dangerous, ARTIKE’ – Sogno, BARRIERA – Deserto Rosso feat Carla Grimaldi, THE BASTARD SONS OF DIONISO con il Coro della SAT – Il tuo tesoro, THE BEATERSBAND – Burning Love, ELENA CANTI feat ANTO PAGA – A me basti tu, FRANCESCO DAL POZ – Penso a te, MARTA DEL GRANDI – Mata Hari, PAOLA DI LEO- Non voglio sapere, DJOMI – Gossip, DOPE LEMON – Kimosabé, EDY – Samurai, EROBIQUE & LUIS BALTES – Salut les copins, ERROR 404 – Conteremo i giorni, ƎSME – Dejavu, FARMEO – Cono gelato, FILIPPO FERRANTE – Punto di equilibrio, FIVE FACES – L’amore ti fa bella, MAX FORLEO – Places, FUORICENTRO – Non è tutto finito, ANDREA GALDERISI – Sperare di meglio, FRANCESCO GAROLFI – Abbi Pietà, GASTUZIE – May – Nov ’19 (Wasting Time), GOLD MASS – Earth, IVAN GRANATINO – Guardame, PAMELA GUGLIELMETTI – La legge del tempo, HEICH – Excalibur, HEY SCENARIO – Les Machinettes, HUMAN COLONIES- AIR 909, INARTECLIZIA – Ophelia, JASPERS – Le laid c’est beaux, KAMILLA – Fumo negli occhi, LA FAIDA – Anima Meridionale, BEATRICE LAMBERTINI – Siamo un Miracolo, LIGHT LEAD – Waiting to be away, LUCA MADONIA – L’alieno, MAREA – Patto segreto, MARG – Dammi, GABRIELLA MARTINELLI feat. BARBASCURA X – Niente, MARCO MARTINELLI – Einstein non lo sa, SAURO MARTINELLI – Irrational minds, MAVERIX – Sweet Alberta, SYLVIA MERITANO – W la noia, GIACOMO MERLO – Una noche por ti, MESS – Giarena, ADRIANO MODICA – La memoria dell’acqua, ANDREA SKIZZO MULARGIA – Prima linea, NARTICO – Tutto ritorna, NEVRUZ – L’Alieno, ANGELA NOBILE feat Barbara Catera – Hola, IRENE OLIVIER – Valentina, PAPIRO – Wonder Woman, GERMANO PARISI – Se tornassi adesso, PERFECT VIEW – Compassion, PERSO – Pretesto, PHEBO – Mondiale (feat Anonimo Italiano), ALIS RAY – Cambia adesso, TONY RIGGI – Salsedine, ROVERE – Glitch, PAOLO SAPORITI – Sai nuotare benissimo, ALESSIO SELVAGGIO – Per non soffrire, SETTEVITE – Senza Saliva, VALERIO SIMONELLI – La stanza di Ushuaia, SOUNDSICK – Black Cera, STARSHIP 9 – Cinemarket, SPEAKER CENZOU feat Clementino – House Boat, THE SUN OR THE MOON – Into Smithereens, GENNARO TAVANI – Ti porterò al mare, TEMPLE OF DEIMOS with Nick Oliveri – Death March, TOMMY K – Tutto Purple, MARCO TOSH – Coi miei occhi, MARIO VENUTI – Napoli – Bahia, VIGHNA – Suoni alcolici, VOODOO DRUMMER – The Afro-Dionysian, DOMENICO ZUMBO – Voglia di te, YOSEF, MYDRAMA, KAPUT – Effetto Domino feat. Evra & Blue Phelix

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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