Giugno 2024. Il riassunto del mese

Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.

Nel mese di giugno 2024 abbiamo recensito 42 ALBUM e presentato 136 VIDEO

Nel 2024 abbiamo recensito finora 267 ALBUM e presentato 782 VIDEO.

ALBUM

AA. VV. – Operazione Sole – Italian Pop Reggae, Dub & Summer Love Affairs

Ska, reggae, ritmi caraibici/giamaicani sono stati spesso usati dagli artisti italiani fin dalla fine degli anni Cinquanta e Sessanta (da Mina a Peppino Di Capri, fino a ai celebri ed espliciti omaggi di Loredana Berté, Rino Gaetano, Ivano Fossati etc). Questa stupenda compilation scava invece tra nomi e dischi oscuri, mai assurti a notorietà e classifiche, in cui il reggae è protagonista. Brani qualitativamente ottimi, portano alla luce una realtà sconosciuta, sviluppatasi agli inizi degli anni Ottanta. Nove brani solari, luminosi, illuminanti.

BIG RIVER – Mustang Hood

Attivo dal 2016, il duo bolognese, formato da Federico Martinelli e Pierluigi PG Punzo, è riuscito a creare un sound molto particolare, dai tratti innovativi, mischiando blues, country e ritmi elettronici. Non ne risente la genuinità e l’attitudine delle canzoni, sempre incisive e gradevoli. Le composizioni hanno un costante spessore qualitativo, frutto di una lunga militanza sui palchi di Italia, Germania, Svizzera, Slovenia e Croazia. Un ottimo lavoro che conferma la validità della band.

BLUNDA – Genesi

L’esordio della cantautrice toscana è breve, lungo quattro brani, ma evidenzia già una notevole maturità stilistica e uno spirito eclettico, che include un sound ritmato di estrazione disco, elettronica, pop dal grande potere commerciale, un’intensa ballata semi acustica finale, che ne esalta le indubbie doti vocali. Ottima la produzione, ci sono tutti gli elementi per un futuro artistico più che roseo.

CEMENTO ATLANTICO – Dromomania

Cemento Atlantico è il progetto discografico del producer e DJ romagnolo Alessandro “ToffoloMuzik” Zoffoli. Un album rigoroso, a tratti quasi solenne, a base di varie declinazioni dell’ambito elettronico ( house, future garage, dubstep) a cui si mischia costantemente un gusto per la world music. Produzione di altissima qualità, suoni perfetti, un album intrigante.

THE CLEOPATRAS – Naturalmente punk

Torna la all female band toscana con un ep di tre brani in cui spostano le coordinate dal classico garage beat che le ha sempre caratterizzate verso un sound più aggressivo, vicino al punk e a suoni grunge, pur conservando matrici melodiche pop. Due ottime e ruvide canzoni autografe e una cover beat di “La grande onda” di Piotta del 2002. In attesa del prossimo album.

CLINAMENA – Lost

Giovanni Massaro prosegue il suo percorso artistico, iniziato con l’ep  “Let the Light Come In”. Il nuovo lavoro, di tre brani, si muove di nuovo nell’alternative rock più oscuro, attingendo dal folk britannico (“Arrow fire” e “Sunday morning”, quest’ultima affine al mood acustico caro a Paul Weller) e dedicandosi a un’intensa ballata pianistiche a metà tra Nick Cave e Leonard Cohen (“Lonely soul”). Ottimo, in attesa di una prova sulla lunga distanza.

DEAD JACK and HIS DRY BONES – Dr. Jack’s Experiment

Ritorna la deragliante e psicotica creatura di Jack Cortese (Bone Machine e Gozzilla & le tre Bambine coi baffi) con un nuovo album che bissa l’esordio di quattro anni fa. Rockabilly deviato, Cramps, garage, punk e rock ‘n’ roll primitivo, ritmi ipnotici e ossessivi, sporcizia sonora, per un selvaggio party dalle tinte marcatamente horror. Un velenoso intruglio sempre più raro da trovare in circolazione. Gli appassionati ne saranno pazzi.

DESERT TWELVE – The Last Dark Wood

Secondo album per la band piacentina, attiva dal 2021, imperniato liricamente su tematiche esoteriche e spirituali. Musicalmente affonda le radici in un rock potente che flirta con hard anni 70, stoner e psichedelia. Spicca la cura per i suoni, granitici e monolitici e la dimensione melodica, mai banale e sempre ricercata. Gli appassionati del genere avranno modo di entusiasmarsi.

MICHELE DUCCI – SIVE

Ex protagonista dei progetti M+A e Santii, Michele Ducci inaugura la carriera solista spostandosi verso un mondo sonoro caratterizzato da intense ballate pianistiche, riflessive, talvolta sognanti, altre volte più tendenti al pop, fino al gospel blues di “Just because”. Una partenza molto interessante e personale che potrà dare grandi soddisfazioni.

MARCO ELBA – Frammenti

Il giovanissimo autore savonese intitola in maniera appropriata il suo primo ep “Frammenti”. Esattamente quello che propone questo ottimo lavoro, pezzi musicali che attingono da varie influenze, dal cantautorale, alla dance, all’introduttiva, riuscitissima, “Buenos Aires” dal gusto di tango. Qui c’è della stoffa, attendiamo sviluppi.

I FENOMENI – Signore e Signori, cantano… I Fenomeni!

Si chiude con una raccolta (in vinile e 200 copie numerate) la saga de I Fenomeni, autori di tre pregevoli album, in cui hanno rispolverato i meandri più oscuri della scena Beat italiana, dal “Bitt” alle evoluzioni psichedeliche. I dodici brani sono un perfetto riassunto di una brillante vicenda, in cui la competenza dei protagonisti ci ha regalato piccole gemme perdute (valga su tutte la ripresa, in italiano, di “Glow Girl” degli Who, brano pressoché sconosciuto di Townshend e soci, che conteneva i semi dell’imminente “Tommy” o le versioni fulminanti de “L’uomo in cenere” dei Motowns o della stupenda “Prima c’era la luce” dei primi New Trolls). Album prezioso e imperdibile per i cultori ma non solo.

THE FRAMEZ – Disco rotto

Ottimo esordio per il roccioso quartetto che mette in pista un treno funk rock possente, che riporta alla lezione dei Red Hot Chili Peppers, Living Colour e Rage Against the Machine ma non disdegna riff chitarristici che abbiamo ascoltato negli ultimi dischi di Jimi Hendrix. Disco registrato e suonato molto bene, in cui risalta la precisione degli strumentisti e la potente base ritmica, sulla quale si inserisce un ottimo lavoro alla chitarra e una voce convincente. Partenza perfetta.

ENZO GRAGNANIELLO – L’ammore è na rivoluzione

La classe, la storia, la qualità, la maturità stilistica del cantautore napoletano sono tra i tratti distintivi del nuovo album, impregnato del classico umore partenopeo, sia liricamente che compositivamente. Le parole sono un accorato appello alla solidarietà reciproca, alla felicità, alla ricerca interiore, in un momento così complesso a livello sociale. La musica avvolge con il costante richiamo alla tradizione napoletana ma mantenendosi sempre in un’ottica moderna e attuale. Come sempre, siamo a livelli di eccellenza.

GUIDOBALDI – Eclisse Twist

Il cantautore romano torna con un ep di cinque brani, dopo l’esordio con l’album “Scusate il ritardo”. La canzone d’autore (sia quella classica che quella più attuale) è la protagonista ma con un’anima rock che guarda alla Londra del Britpop, con qualche, conseguente, eco Beatlesiano. Guidobaldi scrive bene e con cura, gli arrangiamenti e la confezione dei brani sono più che buoni, un nome da annotare.

GIPO GURRADO – Family – A Modern Musical Comedy

Album tratto dall’omonimo spettacolo teatrale di Gipo Gurrado, attraverso dieci brani che raccolgono i momenti più importanti dal suo “modern musical”. Gurrado ha Oltre ai suoi spettacoli, ha firmato la colonna sonora originale di oltre settanta produzioni teatrali con numerose compagnie. Il nuovo lavoro guarda spesso e volentieri alla lezione di Giorgio Gaber, è intriso di ironia e di una modalità narrativa, ovviamente, molto teatrale, con frequenti riferimenti alla tradizione italiana della rivista (da Rascel a Dorelli).

KAYLETH – New Babylon

Terzo album per la band veronese che amplia lo spettro del suo percorso artistico. La matrice è sempre quella esplicitamente stoner (dalle parti dei Kyuss) ma introita anche elementi psichedelici, grunge e hard anni Settanta. Canzoni ispirate, giusta attitudine, potenza sonora illimitata. Ottimo lavoro che appassionerà i fan dell’ambito.

HAND ON HEART – Space

Album di debutto per la band toscana (composta da musicisti dalla lunga militanza in varie altre formazioni) con nove brani autografi all’insegna di un hard rock che indulge spesso in soluzioni particolarmente melodiche. I riferimenti sono nei classici degli anni Settanta e Ottanta ma con anche un’impronta folk e blues. Ben fatto e ottimamente suonato.

LORENZO HENGELLER – Il pianerottolo

Il musicista e cantautore napoletano ci offre un gradevolissimo ascolto in un nuovo album pieno di pennellate jazz, tanto groove funk, ospiti prestigiosi (tra cui Stefano Bollani, Valentina Cenni, David Riondino), un amore incondizionato per lo swing. Le matrici pescano dalla tradizione cara a Renato Carosone che, attraverso Sergio Caputo, arriva fino a Raphael Gualazzi. Non mancano chiari omaggi alla canzone napoletana e al folk partenopeo. Un lavoro godibilissimo, suonato impeccabilmente, ricco di guizzi ed idee.

HOUSETONES – A+C

Attivo dal 2012, il quartetto italo-svizzero firma il terzo album della carriera, spostandosi verso coordinate meno aspre rispetto ai precedenti lavori. Rimangono, ben evidenti, echi ruvidi di Queens of the Stone Age e affini ma il nuovo lavoro li porta in atmosfere più riflessive, dallo sguardo più aperto e ampio con un maggiore utilizzo di strumentazione e una certa raffinatezza compositiva e negli arrangiamenti. Un disco che ne evidenzia la personalità e la maturità.

IUCCA – Amore senza fretta

Iucca, pseudonimo di Dino Semeraro, all’esordio con un lavoro dagli umori retrò che guardano ad atmosfere del Lennon e del McCartney post Beatles, brillante incrocio tra suoni psichedelici e ballate dinoccolate, talvolta malinconiche a cui non è alieno il Gianluca Grignani di “La fabbrica di plastica” e “Campi di popcorn”. Gli otto brani, per nemmeno mezzora di musica, sono sempre semplicemente belli, ben fatti e arrangiati, composti con cura e maturità. Partenza con i fiocchi.

LADYCATFREE – Freedom

Antonella Forleo, in arte LadyCatFree, è una rapper tarantina, all’esordio con un album particolarmente interessante, che vede la partecipazione di ospiti di prestigio come Kento, Fido Guido, Sfk, Hekima, Fat Gun e i produttori Hzo, Dj Priest, Fed Arena e LSV8. Il suo lavoro nelle scuole, nei centri sociali, nei penitenziari, nei teatri e nei luoghi di aggregazione, con workshop per l’insegnamento delle tecniche di scrittura del rap e per la divulgazione della storia e delle discipline della cultura Hip Hop si riflette palesemente nei contenuti dell’album, tra impegno e considerazioni profonde da un punto di vista socio politico. Il supporto sonoro è particolarmente curato, efficace ed eclettico tra funk, venature soul, urban, hip hop old school. Una partenza matura e di alto livello.

ANNALAURA LACALAMITA – Complicata

L’esordio della giovanissima cantautrice abruzzese propone sei brani, all’insegna di una pop dance efficace, frizzante, dai ritmi sempre sostenuti. Ottima la voce, essenziali ma convincenti gli arrangiamenti. Una buona partenza che con un pizzico di maturità in più (che potrà acquisire “sul campo”) può portare a risultati più che lusinghieri.

SEBASTIANO LILLO – El verano eterno / Nazca

Dopo il recente album “Loving Duende”, il chitarrista e producer pugliese Sebastiano Lillo torna con un singolo dalle atmosfere particolarmente suggestive, tra richiami Tex Mex, ritmi ipnotici, venature psichedeliche. Un percorso sempre molto interessante e intrigante.

LOVESICK – Remember my name

Torna lo stupendo duo (Paolo Roberto Pianezza, voce e chitarra e Francesca Alinovi contrabbasso e percussioni a cui si è aggiunto Alessandro Cosentino al fiddle e batteria), che ha conquistato Europa e America con lunghi e infuocati tour e cinque album. Il sesto ne conferma la perfetta abilità nel coniugare rockabilly, swing, country & western, hillbilly in canzoni originali, curate e incisive. Un lavoro perfetto!

DANIELE MAMMARELLA – Wild universe

Il virtuoso chitarrista pescarese firma il terzo album, nel mezzo di una frenetica attività concertistica in Europa e Italia, che gli ha portato riconoscimenti di ogni tipo. I dodici brani spaziano dal folk strumentale a incursioni in atmosfere jazz, all’iniziale “Wake up – Early in the morning” in puro stile JJ Cale, fino ai ritmi e umori mediterranei di “The Last Odissey. Chiude la breve tarantella di “Thank you!”. Un piacere ascoltare tanta maestrìa tecnica ed espressiva.

MANUPUMA – Cuore leggero

Torna con il secondo album Emanuela Bosone, in arte Manupuma, già vincitrice di Musicultura 2019, attrice e compositrice. Prodotto da Taketo Gohara, è un lavoro dalle numerose sfaccettature sonore, tra intense ballate pianistiche, un’anima soul che si affianca a quella jazz, un inaspettato “ska balcanico” nella stupenda “Vorrei”, un mood che riporta alla Mina meno canzonettara degli anni Sessanta e a Joan As Police Woman a cui, non a caso, ha aperto un tour italiano. Album di grande valore e spessore sia a livello compositivo che interpretativo.

MAY GRAY – Fragili

Terzo album per la band emiliana, come sempre caratterizzato da un solido rock che guarda in maniera equilibrata sia ad asperità grunge che al pop, molto vicini al gusto musicale caro ai Foo Fighters. Gli otto brani sono energici, diretti, compatti, molto ben prodotti e composti. Posso vantare il pregio dell’immediatezza e della freschezza, oltre che di una fruibilità che ben si presta alla radiofonia. Lavoro maturo e ben fatto.

MONOLITH GROWS! – Fear makes you pale

La band modenese firma il terzo album di una carriera ricca di soddisfazioni e riconoscimenti. Un lavoro duro e crudo, chitarre distorte con melodie vocali originali e ricercate, influenze che attingono da grunge (Pearl Jam, Nirvana, Alice in Chains), stoner e hard rock, con riferimenti che arrivano fino al prog dei primi Settanta. “Fear makes you pale” è un album complesso ed elaborato a livello compositivo, con arrangiamenti sempre efficaci, che non mancherà di essere apprezzato dai cultori del genere.

DARIO MUCI – Talassa

Il cantautore salentino esce con un capolavoro di stile, intensità, espressività, in cui convergono note di musica Mediterranea, blues, folk, addirittura echi della narrazione vocale di Franco Battiato, con la stessa attitudine che ha caratterizzato la tradizione di Rosa Balistreri e Otello Profazio, fino a Cesare Basile. Muci canta storie d’attualità e del passato, di Salento e migranti, dalla lotta al caporalato alla difesa dell’ambiente. A dargli una mano una lunga lista di musicisti, inclusi Raphal Gualazzi, Nabil Salameh e Enza Pagliara. Otto brani cantati ed eseguiti con l’anima e il cuore, una rarità ai nostri giorni.

VITTORIO NACCI – Il bisonte

Brillante esordio per il cantautore pugliese che in dieci brani autografi mette in luce una grande maturità compositiva e destrezza lirica. Molto efficaci gli arrangiamenti per un sound che oscilla tra la canzone d’autore cara a Lucio Battisti e folk, rock, pop, con armonie vocali ricercate e raffinate. Un lavoro più che ottimo e che richiede ripetuti ascolti per coglierne le numerose particolarità.

NIAMH – People of the underworld

Quarto album per la band piemontese e ulteriore conferma del loro stile personale che abbraccia influenze tanto disparate quanto legate da un filo conduttore oscuro, goth, inquietante. Dal metalcore, al limite del grind, si passa ad atmosfere eteree e sospese, fino a retaggi folk, senza escludere interventi di elettronica. Suonato alla perfezione, grande potenza sonora, tanta personalità e maturità. Ottimo.

OSSA DI CANE – La morte del re

Spettacolare esordio per il sestetto senese che riesce nel complesso e arduo compito di creare una miscela innovativa, sperimentale, originalissima, che mette insieme nu jazz (attingendo in particolare dalla scena British Jazz, da Ezra Collective a Sons Of Kemet e Comet is Coming), hip hop, drum and bass, elementi fusion, elettronica, un groove funk. Il tutto condito da un’attitudine “punk”, iconoclasta ma allo stesso tempo intimista. Siamo di fronte a uno dei migliori album nostrani dell’anno. Eccellente.

FRANCESCO PAOLO PALADINO & MARTYN BATES – Treasure of light

Prosegue senza soste la frenetica attività di Francesco Paolo Paladino, regista e inventore di suoni ed esperienze magiche. Questa volta è affiancato dall’incredibile voce di Martyn Bates, ex Eyeless in Gaza e autore di un’ampia discografia solista. Paladino aggiunge la collaborazione con altri prestigiosi musicisti e le sue invenzioni sonore. Le sedici (spesso brevi) tracce uniscono atmosfere eteree, oniriche, di gusto ambient, sospese, rumori, effetti speciali, talvolta evocando canti antichi e ancestrali o ritmiche tribali. Un album come sempre unico, originale, personale come pochi in circolazione.

LE PIETRE DEI GIGANTI – Prima che il fuoco avvolga ogni cosa – Live 2022 – 2023

A due anni di distanza dal secondo album di studio Veti e culti, (da cui è estratta buona parte dei brani di questo nuovo lavoro) la band toscana si affida a un possente live per chiudere un cerchio artistico. Il loro stoner psichedelico dalle tinte prog risalta in tutta la sua vitalità e potenza sonora. Le nove canzoni sono suonate alla perfezione, incisive ed evocative. Non un compendio secondario ma un ulteriore tassello al loro interessantissimo percorso musicale.

PROJECT V- There’s No Sorrow

Supergruppo, che raduna vari esponenti storici della scena garage beat punk italiana, in un 45 giri con quattro brani che si muovono alla perfezione nell’ambito. Ci sono folk rock, garage, blues, punk, beat e tanto altro. Il tutto composto, suonato e proposto con la consueta enorme passione e giusta attitudine. Gli appassionati del genere sono avvertiti.

RADIO LAUSBERG – Akusticose Elettriche Vol. 1

Prodotto da Alessandro Finaz Finazzo, leader e co-fondatore dei Bandabardò, l’ep d’esordio del quintetto, ne prende ispirazione e attitudine artistica con quattro brani all’insegna di un folk rock pulsante, dalle ritmiche sostenute, travolgenti e dai ritornelli immediatamente memorizzabili. La band suona matura e rodata, le canzoni sono efficaci, il lavoro ottimo.

ROAD SYNDICATE – A Shot of Rock’n’Roll

Terzo album per la band romana, lavoro maturo, corposo e roccioso che guarda all’hard rock più classico (riuscitissima la cover di “Hungry like the wolf” dei Duran Duran), avvalendosi di una qualità esecutiva e compositiva di primo livello. Dieci brani che guardano anche al blues e non disdegnano un gustosissimo mix stilistico tra Iron Maiden e Motorhead nella conclusiva “Adrenaline”. Gran bella band, tanta energia e spessore

LUCA ROVINI – Lungo i bordi della vita

Settimo album per il cantautore toscano, che ci immerge in un felice connubio tra canzone d’autore nostrana (da Ligabue, ai Nomadi, ai Gang, a Massimo Bubola) e riferimenti espliciti alla tradizione rock blues e country americana (vedi il duro riff blues di “Nessuno vince come vuole” o l’incedere ritmico alla Bo Diddley di “Spoglia i tuoi sensi”). Tutti i tasselli sono al posto giusto, grazie ad una acclarata maturità e dimestichezza con la materia sonora. Album più che riuscito, energico e pulsante.

LUCA SALMASO – Draghi fama e fango

Secondo album per il cantautore lombardo, un concept che parla di un nuovo inizio dopo lo zero, attraverso storie vissute personalmente e da persone vicine. Dodici ottime canzoni autografe, registrate autonomamente, chitarra acustica e voce, venate da tonalità autunnali, oscure, a cavallo tra il drammatico e l’introspettivo, a rimarcare un contenuto assolutamente personale. Un percorso artistico interessante che prosegue nel migliore dei modi.

SINISTRI CORTI – Il Trono della Plebe

Secondo album per la band bresciana, che si muove tra sonorità punk rock (spesso in odore di Punkreas e affini), a cui aggiunge tonalità demenziali (ma non troppo). Il disco ha l’urgenza, la spontaneità e la sincerità provocatoria e irriverente di chi si pone in modo genuino nei confronti della (propria) musica e della vita. Il risultato è potente, ben fatto e molto coinvolgente.

SIZ & THE TALLAWAH – Timeless

Un perfetto compendio di quello che è la musica reggae con tutte le sue filiazioni e radici (Roots, rocksteady, original ska). I sette brani hanno groove, ritmo, attitudine, retaggi anni Settanta. Il tutto suonato e prodotto al meglio, interpretazione eccelsa e “Nah stress” che non si toglie facilmente dalla mente. Super!

S.U.M.O. – What a Night to be Alive

L’esordio del quartetto piacentino è un assalto sonoro lungo dodici brani e un breve epilogo strumentale. Nel mix di grunge, stoner, hard rock si avvertono chiari gli echi di Queens of the Stone Age, Rage Against the Machine, i primi Red Hot Chili Peppers, Pearl Jam. I brani sono composti all’insegna di una grande freschezza, urgenza, immediatezza. Tanta potenza ma anche raffinatezza negli arrangiamenti e nella costruzione delle canzoni. Ottima partenza.

VALERIAN SWING – Liminal

Quarto album per la band emiliana per la quale le definizioni sono piuttosto complesse e difficili da assegnare. E’ ovviamente un pregio che ne testimonia l’originalità e la peculiarità. Il sound spazia tra math rock, sperimentazione, momenti vicini al prog o al jazz, altri al doom o al post rock. Una miscellanea tenuta insieme da un filo conduttore sonoro che rende omogeneo un lavoro interessante e personale.

VERNISE – Punti luce

Convincente esordio dell’artista pugliese con quattro brani e un’intro a base di un suadente e vellutato nu soul e R&B, molto bene arrangiati, con un sapiente uso dell’elettronica e una voce personale e bene impostata. La partenza è più che ottima e prefigura un futuro molto interessante.

VIDEO

ABOUTMEEMO – A life against, ANFIBIO – Clandestino, ANNABIT – Alice, ASTRONAUTI – Lasciarsi a Napoli, STEFANO ATTUARIO – Arcobaleni in bianco e nero, VINCENZO BAIATA – Voglio viverla perché Remix DJ ANICETO, BESTBEFORE – Le canzoni dei Cure, BELZER – I mostri, PINO BIAGGIOLI – Angelo mio, GIANCARLO BIGAZZI in LOUNGE feat. NICOLE MAGOLIE – Self control, BINEURAL – Grow your own, BLADE – Megamare, BOCCUTO – Razza di ragazza,  BONSAI BONSAI – Casa di specchi, BOYCARDO – Fariniello dream, ARMANDO CACCIATO feat. DESIANA BRUNO – Come stai?, FRANCESCO CAMATTINI – Promemoria per Icaro, VALENTINA CARATI – Stelle Cadute, FABIO DE VINCENTE – Ultras, CARNE – Limone 2.0, ANNACHIARA CECERE – Everest, CIRCE – Crescere e Cambiare, CISTO – La fine del giorno, CLIDA – Sei Seria (Prod. Spazio X), THE COSMIC GOSPEL – I Sew Your Eyes So You Don’t See Me How I Eat Your Heart, CRIMI & MARIA MAZZOTTA – Cammara sigreta, GIUSEPPE CUCE’ – Tutto quello che vuoi, FEDERICA D’ANDREA – Come quando ero bambina, DAMIGIOR – Power Bank, GIANNI DE PRISCO – Regole, FABIO DE VINCENTE – Ultras, DEVE – La strada, MASSIMO DI CATALDO – Più che mai, FRANCESCO DI TOMMASO – Cantante da pianobar, DOUBLE FRANCOISE + POPINCOURT – Tes Samedis, DR.GAM – Connesso, DREW – E’ già settembre, ERISU – Eris, DANIELE FARAOTTI – Le promesse, FEDERICA G. – Sbarre, FERRINIS – Forte!, ANDREA FISH – Fianchi, DAVIDE FLAUTO – Tornado, FLO – Eterno Romantico, FLUSSO93 – Ghiaccio sulla pelle feat. Evan 017, FOLCAST – 1+1, FONDAMENTA NUOVE – Never forget, G.K.G. – Beibe, EMMA GABUSI – Sushi e vino bianco, I GEMELLI DI GUIDONIA – Boomer, Gabriele GHERI Cancogni – La Radio, GIOMARI’ – La forma del niente , ANDREA GIOE’ – Buena suerte, GIONATHAN & WHITEPUMPKIN – Più forte, HAMMER prod. GAP – Che casino, KAYLETH – The night, KIKI- Verso Venere, HOPE – Pagina rossa, HOTEL MONROE – Aria, HOUSEDOME FUNK – Drivin’ All Night (Feel Loved), IDDA – Tagghiù, L’ORCHESTRINA DI MOLTO AGEVOLE – ANITA Foxtrot, LaNobileA feat BARBARA CATERA – Libellule armate, LEGNO – Cupido, LEOMECONI – Supergelosa, MARCO LIGABUE – Il vento dell’estate, LOLITA – Popstar, LOSTE – Elevato Tasso, LUPO & GIOVANNELLY – Bloccami!, MADMAY – Blues In A Room, The MANGES – I Tried To Die Young , MANUEL – Metalli, DAVIDE The LIZARDS – Full Of Dreams Suitcase, MAREA – La vita degli alberi, MARTORANA – Il tempo di ricominciare, RUGGIERO MASCELLINO – Valse Sicilienne, PAOLO MIANO – Sparta o Atene?, MOONSHINE BOOZE – Running out, MR&MRS – Señorita flamenco, DARIO NACCARI – Giovani in Eterno, NâMe – Valigia, NATALYNA – Honey, N.I.K.O. – Ballaci su, NITIDI – Io contro il mondo, NODE – Life on Display – feat. Trevor (Sadist), NOIR – Pause, ODIN S – Mannerist Blues, ON THE MOON – La stanza di Elena, STEFANIA ORLANDO – Ritmo d’amore eterno, BOBBY OROZA – Goddess, P.d.C. – Vendo e compro, KIARA PALAIA – Already smile, MATTEO PALERMO – Santi ed eroi, CAMILLA PANDOZZI – ¡FUMO!, GERMANO PARISI – Perderci, PEDRA – Vabbé, CARLO PESCE – Quello che non vorrei, CARMELO PIPITONE – Odessa, POLO TERRITORIALE – Pamela, POSTINO – Le cose che odio di te, PRIMITIVE MULE – Doombo, MATT PURCELL & The TEMPONAUTS- Days are gone, RADIO LAUSBERG – È viva l’Italia, FRANCESCO RAGUSA – Sicilia mia, GREG REGA – Vita mia, RETARDED – Therapy, RUGGERO RICCI & ISOTTA feat. LOLLOFLOW – Limonata, RISERVA MOAC feat CESKO Après La Classe – Tutti a Woodstock, ALESSIO ROSATI – Amami, STEFANIA ROSATI – L’essenza, SHAKALAB feat. LELLO ANALFINO – Notti siciliane, ANGELO SANTANGELO – Un passo dalla luna, SANTA BALERA – Weekend Dance, SAVET – Mangiacuore, SBARCO – The Siren, ALFINA SCORZA – Serie americana, SECOND:SCENE – Noorderlicht, SIR OLIVER SKARDY – Skardymoovie, STIL NOVO – Una fine diversa, SUD SOUND SYSTEM – El sonido de l’alma ft. Puccia, SWAN SEAS – Drop to the floor, TANKS AND TEARS – Vampire bite, LUCIANO TARULLO – Quando scopriremo di essere grandi, FABRIZIO “Taver” TAVERNELLI – Ci sta, JONATHAN TOCCHINI – Sempre, TOTHEM – Risuona, TRAIN TO ROOTS – Sardinia, ANDREA TRAMACERE – La felicità, TRAME – Together We Rise, UNDERDOG – L’ultimo caffè, VALERIAN SWING – Indigo, MASSIMILIANO VARRESE – Fai clap clap, VONDATTY – Canzone allucinata, THE WINSTONS – Never never never, WODA WODA – Sesso & Vino, ZIO PECOS – Cercavi l’amore

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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