Secondo album per il duo torinese con undici brani ispirati alle teorie di Stephen Hawking e una conclusiva ghost track che coverizza la dimenticata “Long long long” di George Harrison dal “White Album” dei Beatles, resa in una versione particolarmente suggestiva e perfettamente consona al mood sonoro del disco. “Here” si muove tra atmosfere sospese che richiamano i primi King Crimson più vellutati o i Pink Floyd di inizio 70’s. Ma non solo, le influenze si dipanano in direzioni diverse, talvolta i ritmi si impennano, altre volte il tutto torna in una calma quiete onirica, si riecheggiano Anthony and the Johnson tanto quanto i Radiohead. Personale e originale, album di eccellente levatura.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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