Il polistrumentista palermitano Gioele Valenti si propone in una delle sue molteplici incarnazioni con un ottimo lavoro che supera di poco la mezzora, in cui riesce a condensare alla perfezione un mood dal sapore antico. Ci sono i Beatles tardo 60’s, una buona dose di Pink Floyd post Barrett, Sparklehorse, umori autunnali e crepuscolari, qualche pennellata di neo psichedelia. Ospite illustre Jonathan Donahue dei Mercury Rev a suggello di un album di respiro internazionale.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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