Hyde Park Limited Edition, un anticipo di Rolling Stones a Torino
Rieccoli! A quasi 44 anni dalla prima volta, i Rolling Stones si esibiranno di nuovo a Hyde Park a Londra. Un concerto celebrativo, il ritorno in una location storica, quella che li vide sul palco il 5 luglio del 1969 a onorare la memoria di Brian Jones, morto misteriosamente due giorni prima. Ad assistere all’evento di allora, oltre 250.000 giovani che già dalla sera prima cominciarono ad invadere il parco, portando candele, dando vita a una strana e indimenticata atmosfera, un senso di comunità che solo quegli anni sapevano creare.
Fin qui la storia, quella che ogni tanto prova a ripetersi, quella gloriosa che si insegue per dire “io c’ero”. Ma se dal prato di Hyde Park si prova a deviare un po’, inseguendo le stesse emozioni, passioni, sulle tracce della stessa musica, ecco che si può arrivare a scoprire qualcosa di davvero interessante. C’è infatti chi della passione per gli Stones ne ha fatto uno stile e invece di attaccarselo addosso, lo ha trasformato in un’intenzione, culturale, divulgativa, divertente, democratica. E’ il caso di Luca Grimaldi che, insieme ad altri quattro amici ha fondato SATISFACTION – The Unofficial Rolling Stones Fan Club, una realtà che, partendo dalla passione per il gruppo inglese, da tre anni crea occasioni per fare musica e intrattenimento. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è quella che il 26 giugno ha riunito quattro tribute band, in un Hyde Park casalingo allestito al Jazz Club di Torino. Le band sono notevoli, ci ha pensato Manuela Caddeo, per l’occasione direttore artistico, pronta per volare a Londra per entrambi i concerti; sul palco si avvicendano Beggar Guess, con le suadenti coriste, Dirty Liriks, Flower Circle e Wannadoo, sotto ballano e cantano moltissime persone, in un’amalgama intergenerazionale carica di energia. L’iniziativa ha forma e sostanza, si inizia con la splendida lettura dei versi di Shelley con cui Jagger 44 anni fa ottene un religioso silenzio:
“Silenzio, silenzio! Lui non è morto, lui non dorme
Si è solo svegliato dal sogno della vita”.
Allora furono liberate centinaia di farfalle bianche che ricaddero in fin di vita sul palco e sulle prime file, a Torino si libera l’estro dei musicisti e il fluire dei ricordi degli astanti, custodi di aneddoti personali legati agli Stones da far impallidire il più influente dei biografi. Infatti mentre i Beggars Guest si esibiscono in You can’t always get what you want Luca Grimaldi racconta di quando, giovane carabiniere di leva in licenza, si presentò nel back stage dei Rolling Stones in concerto a Torino, con tanto di macchina fotografica e divisa e stazionò lì tutto il giorno, partecipando a prove e pause, in una festa che non dimenticherà mai, soprattutto perché trascorsa in gran parte vestito solo di scarpe e boxer rosa: il superiore di un altro reparto lo invitò a togliere la divisa, non essendo in servizio, e così fece senza alcuno stupore degli astanti. Ma gli aneddoti si sovrappongono, tanti, diversi, personali o meno. Fra il pubblico c’è anche Pone, singolare personaggio che ha portato un pezzo di Rolling Stones a Torino, il Pone Lovingcup, un camper realmente appartenuto al Jagger e compagni, trasformato in american bar itinerante.
Brown sugar scivola, insieme ad altri brani sulla serata estiva, neppure troppo calda, adatta per ballare, ricordare, celebrare, per molti nell’attesa del vero concertone a Londra, per cui questa serata torinese è uno stuzzicante aperitivo. Torneranno carichi di altra linfa per continuare a fare musica e organizzare altri eventi, con tanto altro da raccontare sugli Stones, esperienze come i diversi anni passati in una supervilla nel Sud della Francia a vivere con tutto il gruppo, ma questa è un’altra storia…
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