I HATE MY VILLAGE – Erbaccia
Brano dal ritmo inquieto e obliquo, con una melodia (e una voce) che sembrano provenire da un altro pianeta, Erbaccia è una jam lenta, deliziosamente sconnessa e in accurata ricerca di emozioni profonde. Nel video, realizzato con immagini della band all’interno del Locomotiv Club di Bologna dal regista siciliano di base tra Bologna e Riga Giuseppe Lanno, l’aspetto visivo si fonde perfettamente allo spirito musicale, concettuale e artistico che anima la canzone – così come l’intero disco.
Quando ho saputo di dover lavorare con I Hate My Village ho subito pensato di voler usare un effetto di datamoshing, di spappolare facce e gesti.Racconta il regista. L’idea di sottrarre alle immagini dei frame essenziali per affidarsi invece al glitch, al caso se vogliamo, mi sembrava il modo migliore per estendere questi stessi gesti. Mi sembrava il modo più coerente di procedere dentro al loro contesto sonoro. In questo ibrido visivo perdo io stesso le coordinate dei miei movimenti, delle inquadrature. Si crea qualcosa di sospeso in cui l’errore ha una sua vita felice, piena di senso, piena di suono.
L’elogio dell’errore e dell’imperfezione come risposta all’assillante ricerca di perfezione del nostro tempo, la creazione di un universo nuovo, visionario e libero, in continua evoluzione: sono questi i principi cardine che animano Nevermind The Tempo, l’album che ha segnato il grande ritorno della superband più amata della scena indipendente italiana, formata da Adriano Viterbini, Fabio Rondanini, Marco Fasolo e Alberto Ferrari.
Realizzato con il sostegno della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della legge per lo sviluppo del settore musicale L.R. 2/2018, l’album è disponibile in formato cd, vinile e box deluxe con vinile verde (in edizione limitata di 500 copie): https://i-hate-my-village.bandcamp.com/album/nevermind-the-tempo
La fusione brillante, selvatica e sfacciata di quattro artisti diversissimi ma capaci di completarsi alla perfezione, in modo naturale e istintivo, formando un mosaico sonoro disallineato ma meticolosamente assemblato, formato da tasselli imprecisi di intuizioni sorprendenti, combinazioni irriverenti e contaminazioni che corrodono ogni regola o equilibrio precostituito.
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