Fadjar è il nuovo singolo del gruppo multietnico I-Science: dall’Africa all’Italia arriva un messaggio di speranza per ripartire dopo l’emergenza Covid19.
Fadjar è il nuovo singolo della band multietnica I-Science.
Il gruppo guidato dalla frontman italiana Corinna Fiora, che ha come base operativa il Senegal, torna con un nuovo singolo anticipando l’uscita del nuovo disco “Ndeye San”.
Il brano è una parte importante del viaggio interiore raccontato nel disco. Fadjar in lingua Wolof significa “aurora”: la canzone infatti parla del momento in cui, dopo la pioggia – che rappresenta il periodo di difficoltà da superare riscoprendo ad amando noi stessi, accettando i nostri pregi e difetti, piangendo, ridendo, sperando e rimettendoci in gioco – il sole torna ad illuminare le nostre vite.
Guardando l’aurora e ripensando ai momenti difficili superati, retrospettivamente ci si rende conto che ogni ostacolo in realtà celava una lezione di crescita personale e di liberazione.
“Il brano non era inizialmente destinato ad essere un singolo ma con la crisi del Covid19 ci siamo detti che sarebbe un bel messaggio per ricordare a ciascuno che, nonostante questo periodo sia particolarmente difficile per molte persone, dopo la pioggia torna sempre il sole” ci dice Corinna, frontman del gruppo.
Fadjar, scritto e composto da Corinna Fiora, Gabou Diouf, Jean-Mermose Deguenon, prodotto in collaborazione con Zibizabaprod e registrato nello studio di Papis Konate a Dakar, è già disponibile in streaming e download sulle principali piattaforme online, accompagnata dal videoclip sul canale YouTube ufficiale della band.
BIOGRAFIA ARTISTA – I SCIENCE
I-Science è un gruppo fusion residente in Senegal, ma che rappresenta diversi paesi: Senegal, Italia, Egitto, Gabon, Togo, Spagna, Francia.
Suonano composizioni originali mescolando New Soul, Afro-beat, Rock e Jazz con ritmi tradizionali come il Sabar, influenzati da artisti come Wasis Diop, Erykah Badu, Xalam 2, Baba Maal tra gli altri.
Con la loro musica partono in un viaggio da pirati insieme al pubblico nel mondo dei sogni e dell’inconscio, alla ricerca del tesoro più grande: il bambino che si nasconde all’interno di ognuno di noi, sfruttando ritmi potenti, melodie toccanti, performance teatrali e interazione partecipativa.
L’obiettivo del progetto è fare in modo che ognuno torni a casa con le stelle negli occhi e ed un’espressione nella testa e nel cuore: ndeye san (termine Wolof per designare ciò che emoziona e che tocca il cuore).
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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