JOHN STRADA – Girasoli

Il primo singolo estratto dal nuovo disco di inediti di John Strada. Esce “Girasoli”, una richiesta di attenzione, una denuncia contro la violenza… il suo personalissimo omaggio alla tragedia di Federico Aldrovandi.
“Girasoli” è il primo estratto da “Basta crederci un po’”, questo nuovo disco del cantautore rock emiliano John Strada, uscito per il Crinale Lab con la direzione artistica di Antonio Gramentieri.

È una canzone intensa, scritta e partorita pensando alla tragedia di Federico Aldrovandi ucciso nel 2005 durante un fermo di polizia a Ferrara. Federico Aldrovandi aveva 18 anni.
 Atmosfere noir, suoni minimali. Non vuole essere un attacco alle forze dell’ordine ma un’analisi a posteriori di quello che può essere successo nelle teste dei poliziotti che hanno portato alla morte Federico. La si può leggere come un ‘accusa al bullismo in generale, una riflessione sulla violenza.
«Metti per caso che vai a fare una serata in giro per Bologna. Vai in un bar, poi in un altro. Piazza Verdi, ti siedi per terra mentre bevi una birra e parli con i tuoi amici. Parli di tutto: calcio, musica, libri, donne. Ti alzi e cammini per via Zamboni. Arrivi alle due torri, ti scambi un’occhiata con una tipa bellissima. Vorresti, ma lei è davvero troppo bella. Vai in via del Pratello e passi una serata memorabile. Torni verso casa all’alba. Speri non ci siano pulotti in giro. Sei sobrio, più o meno, ma non si sa mai. I tuoi amici ti smollano giù verso casa. Il sole sta salendo con forza e tu ti senti al centro del mondo e vorresti farlo sapere a tutti. Poi, il buio! Qualcuno spegne il sole e tu non ci sei più. Quella vita che volevi urlare al mondo te l’hanno soffocata mentre stava sbocciando. Il buio!». J. Strada

John Strada divide la sua vita fra la sua attività di cantautore e l’insegnamento della lingua e letteratura anglo-americana al liceo.
Lunga la carriera anche sul piano dei live con centinaia di concerti alle spalle, in Italia e all’estero. Ha calcato la scena anche di prestigiosi club come il Gilgamesh di Torino, l’Estragon di Bologna e il Big Mama di Roma. In tour anche in Ungheria, Polonia, Inghilterra e Stati Uniti dove si è esibito al mitico The Bitter End di New York City e ha partecipato al Light of Day festival con Bruce Springsteen come Headliner.

Nel 2008 esce “Dalla periferia dell’anima” realizzato in studio con l’Acoustic Sound Machine, una band a 8 elementi fra i quali il chitarrista brasiliano Nelson Machado. Un progetto che ha provato ad unire musica, letteratura e pittura. Il libretto interno contiene 10 racconti scritti dallo scrittore bolognese Gianluca Morozzi (Guanda) che riprendono i testi e 10 foto dipinte del fotografo/pittore Andrea Samaritani (Espresso, Qui touring, ecc.) che arricchiscono l’espressività dalle canzoni.

Nel novembre 2010 esce il dvd che ritrae una di quelle magiche serate: Live dalla periferia dell’anima e continua il tour nei teatri, locali, e in versione ridotta (trio), scuole e biblioteche.

Nel 2011 John e la sua band registrano un cd doppio dal vivo e nell’aprile 2012 esce “Live in Rock’a”.

Il 18 Maggio 2013 esce il singolo “Sangue e polvere” ispirato al tragico terremoto che ha colpito l’Emilia, tragedia che vive in prima persona: il brano diventa la colonna sonora delle celebrazioni a ricordo di quei terribili giorni.

Nel Giugno del 2014 esce “Meticcio”, votato come uno dei 10 migliori album italiani del 2014 dalla commissione europea di “Un disco per l’Europa”.

Nel 2016 pubblica il suo primo disco in inglese dal titolo “Mongrel”. Questo lavoro vanta collaborazioni importanti con musicisti d’oltreoceano come il canadese Bocephus KingMicheal McDermott popolare songwriter di Chicago acclamato e citato da Stephen King, l’anglo-americano James Maddock, e il newyorkese Jono Manson.

Nel 2020 pubblica “Fra Rovi & Rose”, un album con sonorità acustiche che è stato registrato con la collaborazione di musicisti di grande talento, fra i quali Enrico Lazzarini al contrabbasso (Vinicio Capossela, I. Fossati), Iarin Munari alla batteria (R. Vecchioni, Stadio, Red Canzian), Alex Valle alla chitarra acustica e banjo (F. De Gregori), Fabio Cremonini (J. Carreras, Griminelli, L. Dalla)

È uscito lo scorso 7 Novembre per il Crinale Lab il nuovo disco di inediti dal titolo “Basta crederci un po’” con la produzione artistica di Antonio Gramentieri (V. Capossela, Sacri cuori, Dan Stuart, Nada) e la collaborazione di musicisti come Nicola Peruch (Zucchero, B. Harper, Cremonini) e Diego Sapignoli (Capossela, A. Escovedo).

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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