K’IN:232 – C’era una volta

il brano e il video – intro

Aderente ai temi dell’album, il video di “C’era una volta” è stato girato dentro l’area dell’ex Ceramica Vaccari sita nel comune di Santo Stefano Magra (SP), luogo dal suggestivo interesse storico e sociale, in cui tutt’oggi si respira una nostalgica atmosfera del lavoro di un tempo passato.

Risalente alla fine del’800 sino agli anni ’60, “La Vaccari” è stata un riferimento Europeo nel settore della produzione delle ceramiche industriali. Fucina dell’arte futurista , al suo apice vi lavorarono 1.500 maestranze provenienti da tutta la Val di Magra e dalla Lunigiana.

Attraverso la narrazione musicale, con questo video intendiamo criticare le deformazioni di una struttura socio/economica nichilista, sostenendo concetti di etica umanistica e ambientali con una nota di speranza.“…Rinascerà, la primavera non si può fermare”.

Credits:

Ringraziamo il  comune di Santo Stefano di Magra, il Museo Atofilotranviari e l’associazione AssoFitram, per averci dato l’opportunità di accedere al sito della ex Ceramica Vaccari di Ponzano Magra e al museo citato.

Voce: Sara Milazzo

Chitarre basso e cori: Massimo Parducci

Batterie, tastiere e basso: Luca Bresciani

Arrangiamenti: Massimo Parducci e Luca Bresciani

Mixato e registrato da: Luca Bresciani presso Louis Studio

Testo di: Massimo Parducci

Riprese e video editing: Fabrizio Parducci

Riprese aeree: Fabrizio Pacini

breve intro al progetto

Partiamo da K’IN:232… Nome bizzarro, strano, che non passa inosservato. Nome che nasce da una ricerca introspettiva condivisa dai tre fondatori iniziali (Massimo Parducci, Luca Bresciani e Sara Milazzo). Si tratta, in estrema sintesi, di presupposti concettuali e filosofici riconducibili ad antiche culture del centro America: quelle dei Maya e quella dei Toltechi. Il titolo dell’album, Quetzal, nasce con precisi riferimenti all’omonimo uccello che vive nelle alture dell’America centrale. Molte popolazioni del centro America, attribuiscono a questo uccello il nome di “uccello simbolo della Libertà”.

Il quetzal preferisce infatti lasciarsi morire di fame piuttosto che trovarsi in condizione di prigioniero.  Le canzoni dell’album richiamano spesso il valore della libertà, valore che non viene più amato dai molti “pavidi e languidi” del mondo moderno. Nonostante questi continui rimandi alla cultura sudamericana la band suon aun genere musicale che è riconducibile tendenzialmente alla tradizione italiana del Pop Rock e del Rock anni 80.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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12 risposte

  1. raffaella ha detto:

    Tema centrale della nostra esistenza: grazie K’in 232, una canzone davvero bella. Raffaella

  2. Lorenzo ha detto:

    Una canzone in tema al disastro ecologico che stiamo causando al nostro sistema, dovrebbe fare il giro del mondo. Grandi k’in:232

  3. Peter Bonta ha detto:

    Questa canzone è una sveglia per l’umanità … dobbiamo agire per salvare il nostro splendido pianeta prima che sia troppo tardis…

  4. Mary ha detto:

    Bellissima canzone ,niente di più attuale per sensibilizzare la nostra coscienza al disastro che stiamo causando al nostro pianeta a noi stessi e alle generazioni future..

  5. Gian paolo ha detto:

    Questo è un brano bellissimo che fa riflettere su questo nostro mondo.

  6. K'in 232 ha detto:

    Grazie radiocoop dai K’in 232.

  7. Márcio Sá ha detto:

    Uma temática de extrema importância para nossa humanidade, o arranjo é belíssimo, uma banda muito competente com uma vocalista de timbre maravilhosa.

  8. Ermanno Figura ha detto:

    Credo che il progetto è le canzoni dei Ki’n siano strepitose ricche di contenuti…. bravi!!

  9. Stefano ha detto:

    Brava Radiocoop che manda in onda canzoni cone questa che non ha nulla di commerciale na TANTA passione e testo intelligente…BRAVI K’n 232 !!!

  10. Francesco ha detto:

    Musica che allieta l’anima ma capace di scuotere la coscienza. Bravi davvero.

  11. Claudia ha detto:

    Parole e musica rappresentano perfettamente il disastro ambientale ed ecologico dei nostri giorni… ….Brano molto bello e video molto suggestivo! Complimenti ai k’ in 232 !!!!Claudia.

  12. fabio ha detto:

    Complimenti a questo Gruppo che sto apprezzando per i messaggi semplici e chiari. Anche la musica è sincera , arriva con piacevole facilità.

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