KORMORANO – Anopheles feat. Filoq

“Anopheles”, il nuovo singolo e video di Kormorano feat. FILOQ, secondo brano estratto dal disco d’esordio, previsto per l’autunno.

Il brano prende il nome dalle zanzare vettori della malaria, per raccontare il controverso intervento di bonifica della Palude Pontina: un’opera presentata come simbolo di modernità e progresso, ma che ha comportato uno dei più gravi disastri ambientali del secolo scorso. Tra ipnosi sonora e tensione critica, Kormorano parla della violenza esercitata dall’uomo sull’ecosistema e della cancellazione forzata di territori e culture.

Un singolo che abbraccia suggestioni ritmiche e melodiche provenienti dalle tradizioni musicali africane e mediterranee, lasciando spazio all’incontro tra il cantautorato e l’elettronica di FiloQ — producer, DJ ed esploratore sonoro.

Kormorano parla del brano: “La bonifica integrale della Palude Pontina fu uno dei più grandi disastri ambientali di tutti i tempi. Nessuno parla delle violenze subite dai braccianti, dei veleni di cui vennero cosparsi i terreni e della deforestazione massiccia effettuata con gli esplosivi. 
Pochi coraggiosi, tra cui il geologo Mario Tozzi, Roberta Biasillo una storica dell’ambiente e docente di storia politica presso l’Università di Utrecht, hanno spiegato bene cosa è successo veramente negli anni della bonifica.
Mio nonno Alfredo è stato per anni addetto alle pompe idrovore…macchine che servono tutt’oggi a mantenere asciutti i terreni che vanno da Terracina fino ai confini dell’agro romano.
Cosa sarebbe successo se avessimo rispettato la natura? Se avessimo continuato a mantenere l’economia circolare che vigeva nelle terre della Selva di Terracina? Siamo sicuri che sia stata la malaria la vera spinta per iniziare i lavori? Nel video cerco di raccontare lo spirito del Parco che va a riprendersi il suo spazio…attentando all’impianto idrovoro di Mazzocchio.”

Kormorano è un polistrumentista del sud Pontino, già noto per il suo percorso nei Mellow MoodChicken Production e per la collaborazione con Giancane. Canta in dialetto terracinese, lingua madre e strumento espressivo scelto per restituire verità ai suoi testi. Unisce il cantautorato a dub, elettronica e influenze delle tradizioni africane e sudamericane, dando vita a un’alchimia sonora che travalica ogni etichetta di genere.

Nel 2024/2025, ispirato dal libro “Bestie in fuga” di Daniele Kong, si ritira in una sorta di esilio creativo sull’isola di Ventotene. Armato solo di chitarra, computer e microfono, affronta l’inverno componendo nuove canzoni, in un dialogo profondo con la solitudine e le cicatrici del passato.

“Traumi” e “Anopheles” sono i frutti di questo periodo di raccoglimento e trasformazione, primi due estratti dell’album d’esordio, atteso per il 2025.


CREDITI DEL SINGOLO “ANOPHELES” 
(A.Cicci)
Scritto, arrangiato e registrato da Antonio Cicci a Ventotene nell’inverno 2024/25
FiloQ – DrumSynth
Mixato da Antonio Cicci al Mac Haka Studio – Terracina
Masterizzato da Giancane al Canile – Roma

REGIA VIDEO – Francesco Principini

Artwork: Daniele Kong 
Label: Mac Haka Records


KORMORANO | BIOGRAFIA        
Kormorano è lo pseudonimo di Antonio Cicci, polistrumentista del sud Pontino, già conosciuto per la sua militanza nei Mellow Mood e Chicken Production, e per la collaborazione con Giancane. Caratteristica peculiare è la sua attitudine ad azzerare le distanze tra generi, ed è così che nel suo stile ritroviamo l’amore per la contaminazione tra le sonorità delle popolazioni africane e sudamericane con il dub e la musica elettronica. Kormorano canta in dialetto terracinese per tenere fede alla sua terra d’origine e alla filosofia sulla visceralità e il sincronismo della lingua indigena.

Nel dicembre 2019 pubblica “Sirene”, brano co-prodotto con Paolo Baldini (Tre Allegri Ragazzi Morti, Africa Unite), dedicato allo straziante traffico di anime nel Mar Mediterraneo. Il 24 luglio 2020 esce il singolo “Mamma nen l’è sapè”, seconda tappa del suo viaggio tra le periferie del mondo, che ha visitato personalmente e portato al centro del suo codice musicale.

Dopo aver lavorato a “Calamai”, ultimo disco della Chicken Production, rivisita il classico della canzone napoletana “Spingule Francesi”, contaminando l’acqua del golfo con quella sardo-giamaicana di Forelock.

Il 31 ottobre 2024 esce “Ma che ce tene chesta”, una dichiarazione di stima assoluta all’artista Liberato, riarrangiamento della sua “Partenope”, in una versione dub “barocca”. “Bach è il primo dubmaster della storia”, afferma.

Ispirato dal libro di Daniele Kong “Bestie in fuga” (Coconino Press), passa l’inverno 2024/25 in esilio a Ventotene, con una chitarra, un computer e un microfono, scegliendo di tramutare il suo cuore ferito in canzoni, guardando negli occhi la sua paura più grande: la solitudine. 
Il 30 maggio esce “Traumi”, il primo singolo nato da questo processo terribile ma necessario, seguito il 27 giugno da “Anopheles”.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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