LA MONARCHIA – Parliamo dieci lingue ma non sappiamo dirci addio
La band toscana battezza l’esordio discografico con un assalto sonoro di grande impatto con chitarre in evidenza e energia a profusione, su basi ritmiche corpose e granitiche che riportano all’emo pop punk dei Fall Out Boy o alla grinta dei Foo Fighters ma che si avvicina a tratti anche all’esperienza nostrana del Teatro degli Orrori. Undici brani che non conoscono sosta se non nella conclusiva, tesa, ballata pianistica “Novembre” che si chiude in un tripudio noise.
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