La musica del legno
La musica è sorprendente, non sta mai zitta, si infila negli anfratti, emerge da tutte le parti e da ogni cosa. Abile a modularsi da sola, in natura, la musica è duttile, liquida, si presta a essere plasmata da chi, competente e ispirato, decide di farne medicina per le orecchie. C’è acqua, aria, pietra e metallo nella musica e c’è anche tanto legno, materiale il cui destino è davvero particolare: l’enorme contrasto fra la maestosità di un albero e la sua trasformazione nella cassa armonica di un violino, in un pianoforte, in una viola.
Evviva il legno allora, materiale troppo spesso vituperato dalla linguistica corrente (testa di legno, medaglia di legno, a indicare la tontaggine o la sconfitta), in realtà è nobile e modesto al tempo stesso, esiste in pace sotto forma di albero e non oppone neppure troppa resistenza quando viene tagliato, talvolta male, da mani inesperte.
Quando però il taglio è il preludio di una nuova vita e a trattare il legno intervengono mani sagge per farne strumenti musicali, allora è una festa. Ecco quindi che un abete cresciuto lentamente in quota, su un terreno povero di sostanza e coperto dalla neve, potrà risuonare per decenni in un auditorium grazie alle sue particolari caratteristiche di risonanza: resistenza e velocità di trasmissione del suono.
Ogni strumento va a cercare il suo legno. Il flauto dolce cerca il bosso, anche se nel tempo la bachelite ha reso lo strumento di più facile diffusione, il violino cerca l’accoppiata acero/abete, componendo le proprie melodie sull’onda di questo matrimonio. Il legno è presente anche nelle batterie moderne, acero, betulla, quercia, tiglio, pioppo, noce, eucalipto, in generale il legno che cresce nelle vicinanze di chi costruisce lo strumento: musica a km 0.
E poi ci sono le chitarre, la cui costruzione tiene conto di sonorità, estetica e, in epoca moderna, del connubio legno e tecnologia; le più famose, come le Gibson sono realizzate in mogano, con un top in acero per i primi modelli e il palissandro per le tastiere. Il mogano è un legno poroso, solido e ricco di risposta armonica, l’acero, più compatto e rigido, è un ottimo distributore delle alte frequenze, per questo gli stessi materiali sono usati nelle chitarre Fender le cui tastiere, talvolta, possono essere in palissandro.
Ma il legno suona ancor prima di diventare strumento nelle mani dell’uomo, suona e vibra in una melodia unica e irripetibile nell’unisono dei boschi, una canzone fatta di scricchiolii di tronchi piegati, frusciare di fronde, ticchettii dei picchi sulle cortecce, da lì comincia il suo percorso, tra vento e sole per arrivare, se segue la strada giusta, fra le mani di Eric Clapton, Jimmy Page o Keith Moon.
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