LE JARDIN DES BRUITS – E così sia
SIMONE TILLI voce
TONY VIVONA basso tastiere piano
ALESSANDRO CASINI chitarre elettriche e acustiche noises
DAVID JOHN NOTO chitarre elettriche
SILVIO BRAMBILLA batteria
Per la presentazione live del disco furono coinvolti da subito gli amici di sempre Alessandro Casini e Silvio Brambilla. Dopo i primi concerti era evidente che mancasse un quinto elemento, da qui l’ingresso in line up di David John Noto. I concerti cominciano a diventare molto coinvolgenti, un momento importante, con una grande energia sul palco, che si è poi tradotta nella decisione di trasformare l’idea iniziale in un gruppo vero e proprio.
Ma Le Jardin des Bruits non sono una semplice band, sono una ensemble di musicisti molto attivi e in continua interazione fra di loro. Infatti tutti i componenti del gruppo sono presenti in altri progetti musicali, e tutti attingono alle proprie esperienze sonore innestandole con quelle degli altri e mettendole al servizio della narrazione sonora del ‘Giardino’.
Nelle canzoni de Le Jardin des Bruits si ritrovano i bassi melodici e bitonali di Tony Vivona che hanno fatto di Alan+ un tratto distintivo, i “colori” della voce di Simone Tilli che tanto hanno narrato nel percorso dei Deadburger ma anche nel più recente progetto Ossi, il drumming ostinato di Silvio Brambilla, già con Deadburger ed Ossi, la ricerca sonora della chitarra di Alessandro Casinicon i suoi Vibroplettri capace di tessere le trame sonore che ritroviamo in Alan+ e in Deadburger e poi, David John Noto (anche lui attualmente membro degli Ossi), che si è aggiunto alla band a percorso iniziato dando il suo supporto sonoro ritmico e armonico oramai imprescindibile.
Il sound si ispira al mondo del rock alternativo anglofono (inglese ed americano), ma i testi sono tutti in italiano; il nome invece è francese: LE JARDIN DES BRUITS.
Il risultato non può che essere una multiforme eterogeneità sonora, un mix di indie rock e musica d’autore, sperimentazione e alternativa italiana.
Molta attenzione viene data anche ai testi che affrontano argomenti introspettivi, ma che descrivono anche in qualche misura l’attualità che stiamo vivendo con tutte le sue complicazioni.
Uno sguardo attento e maturo come altrimenti non potrebbe essere grazie all’esperienza accumulata da questi musicisti in tutti questi anni di attività, che spesso hanno spaziato anche in altri campi: video, teatro, scrittura.
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