LINA SIMONS – Nun Sparti’ A Furtun

Il brano è un racconto riflessivo su un rap classico con un twist di modernità, ed è stato scritto da Lina Simons e finemente prodotto da Gransta MSV per MINE Music. In linea con i messaggi che ha sempre voluto dare con la sua musica, attraverso la quale tocca temi profondamente intimi ma allo stesso tempo dalla grande risonanza sociale, Lina si interroga sul risultato dei propri sforzi. Il rap, in napoletano e italiano, descrive una situazione reale in cui si racconta quanto sia meglio cavarsela da soli, perché la fortuna e il successo non vanno condivisi con chi non li merita. Solo la lingua napoletana riesce a esprimere questo concetto in poche, efficaci parole. Il ritornello fa da traino musicale e di concetto a tutto il pezzo, imprimendo le parole cariche di significato nella testa degli ascoltatori.

Lina Simons racconta: «In Nun Sparti’ A Furtun parlo di fiducia, solitudine e la pressione di dover sempre e per forza sentirsi realizzati. Parlo delle sfide che affrontiamo e delle aspettative che ci troviamo a dover soddisfare mentre cerchiamo di trovare il nostro posto nel mondo. Esprimo come – per me – nonostante i momenti difficili e il continuo sentirsi a confronto con gli altri, sia necessario andare avanti. Il pezzo l’ho scritto di getto in napoletano e italiano per esprimere al meglio tutto questo.»

Il videoclip che accompagna il brano è stato girato a Londra in piano sequenza, ideato dal team MINE Music e diretto da Gransta MSV.

Italiana di seconda generazione, figlia dell’Africa e del mondo, Lina parla la sua lingua, fatta di napoletano, campano, inglese, slang londinese e italiano. La sua cultura multisfaccettata è generosamente espressa ovunque, non solo nella musica ma anche nei modi, nel look e nell’attitudine.

Nel 2022 si è fatta notare da pubblico e critica al Mi Ami, tanto che Rolling Stone Italia prima, e Billboard Italia dopo, la includono tra gli artisti emergenti da tenere d’occhio. Nel 2024 la sua popolarità cresce anche grazie alla partecipazione al Primo Maggio a Roma, alle ospitate da Propaganda Live (oltre che a contenuti social diventati virali), e a eventi in cui ha modo di raccontarsi, come il TedX a Ischia.

HANNO DETTO DI LINA SIMONS:

Pasqualina De Simone, in arte Lina Simons, ha realizzato uno degli album hip hop più interessanti degli ultimi tempi. (Ernesto Assante – la Repubblica)

Il suo è un multiculturalismo fluido, in cui le radici si fondono spontaneamente e senza forzature, creando di brano in brano, di strofa in strofa, delle configurazioni sempre nuove. (Rolling Stone)

I versi mescolano con disinvoltura l’italiano e l’inglese (…) in un insieme che diventa così il racconto in musica dell’identità sfaccettata e affascinante di Lina Simons. (Billboard)

Lina Simons ha le carte in regola per guadagnarsi il rispetto nella scena hip hop: è perseverante, si confronta con se stessa e con il mondo, vuole raccontare una storia. (Rockit)

La rapper italo-nigeriana fonde grime e testi napoletani: qualcosa di completamente nuovo, bellissimo (Redbull)

Lina Simons ti dà le good vibes di cui hai bisogno (MTV)

LINA SIMONS – NOTE BIOGRAFICHE

Lina Simons si presenta da sola: «Sono Pasqualina De Simone, in arte Lina Simons. Sono nata a Pozzuoli nel 1998 da madre nigeriana e padre italiano. Sono cresciuta a Cerreto Sannita, un paese con tremila abitanti nella provincia di Benevento. Io e mia madre eravamo le uniche nere a vivere lì. Vi lascio immaginare. Il mio rapporto con l’Italia è strano. Un ‘ti amo e ti odio’. Dovevo parlare meglio degli altri, comportarmi meglio… Mi sono sempre sentita in dovere di dimostrare di essere all’altezza, dimostrare che ero italiana. Mio padre era italiano e anche bianco quindi quando ci vedevano insieme pensavano che fossi stata adottata. Quando sono cresciuta, chi non sapeva pensava fossi la sua escort. Facevo vlog e video satirici su Facebook in cui parlavo degli stereotipi che i ‘white italians’ hanno sugli afroitaliani. Alla gente piacevano, ma non a tutti. Comunque è stata ed è una buona valvola di sfogo: far ridere la gente, ma metterle anche del sale in zucca. 

Un giorno non hanno fatto lavorare me e mia sorella in un ristorante perché siamo nere. La mia sorellina quel giorno si sentì umiliata e si mise a piangere. Ho fatto un video in cui ne parlavo, che è diventato virale e vi lascio immaginare il resto. Tutta Casapound e la Lega nei commenti. 

Due mesi dopo aver preso il diploma sono partita per Londra perché di avvelenarmi il fegato ogni giorno non ce la facevo più. Poi volevo una carriera internazionale quindi Londra era il luogo giusto in cui andare! 

Vivo a Londra dal 2018. Da allora nessuno mi chiama ‘scimmia’. Da allora non devo fare a cazzotti o dimostrare niente a nessuno, se non a me stessa. Qui a Londra faccio musica e studio imprenditoria e business della musica. Tramite la musica voglio dire la mia. Ho tanto da dire e tante opinioni. Le cose in Italia devono cambiare. Io sono parte del cambiamento e non posso essere nascosta. Sono qui. Noi afroitaliani, figli di altre minoranze, siamo qui e alla pari di tutti.»

Nel 2021 Lina Simons ha firmato con MINE Music Label e In The Block è stato il primo brano nato dalla collaborazione. 

Nel 2022 esce Nuda, brano scritto da Lina e prodotto da Gransta MSV del MINE Music team. Il pezzo esplora il concetto di ‘mettersi a nudo’, di mostrare se stessi a pieno, senza filtri e senza paranoie. Il pezzo è rappato in napoletano e cosmopolita nei contenuti. Il 24 giugno è uscito il singolo Shaku Shaku, grande successo tra il pubblico e gli addetti ai lavori.

Lina torna nel 2023 con nuova musica e pubblica il 21 aprile il singolo Guardami Ora

Il 29 settembre esce il disco di debutto P.A.S. che racchiude anche tutti i singoli usciti finora con MINE Music.

Il 30 agosto 2024 pubblica il nuovo singolo Nun Sparti’ a Furtun, sempre prodotto da Gransta MSV per MINE Musi

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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