Al nono album di una lunga carriera iniziata nel 1999, il sestetto piemontese prosegue il personalissimo percorso nella musica folk occitana con un lavoro come sempre impeccabile, in cui la tradizione si mischia a rock, pop, ballate, veloci e travolgenti brani (l’iniziale “Ca va sans dire” riporta immediatamente alla mente la gioiosa irruenza dei Mano Negra). Si respirano divertimento, consapevolezza sociale, attualità, ironia. Soprattutto una grande padronanza della materia e capacità strumentale. Stupenda la copertina. Ancora una volta hanno fatto centro.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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