LUCIANO TARULLO – Il tempo
Torna il cantautore Luciano Tarullo con un nuovo singolo-videoclip introspettivo e intimo ma, al contempo, esplosivo e viscerale: “Il tempo”.
La canzone è estratta da “L’isola”, suo album d’esordio che, negli ultimi mesi, ha guadagnato i consensi di pubblico e critica, fra interviste, servizi TV, passaggi radio e recensioni dove il cantautorato rock di Luciano Tarullo è stato accostato a quello di nomi di artisti quali Vasco Rossi e Gianluca Grignani.
«Il testo scava nel profondo. Viviamo nell’immobilità, in uno stato d’impasse da cui è impossibile evadere. “Il tempo” è un’entità superiore e come tale è indifferente all’uomo. Non possiamo cambiare il passato, non abbiamo potere sul futuro. “Il tempo” non offre conforto, “non ti asciuga gli occhi dopo che hai pianto”, non c’è motivo di tornare indietro per rimediare a qualcosa che è ormai rappresenta il passato. Esiste solo un “qui” ed un “ora”. Siamo qui “per abbattere quel muro”, la parete che divide ciò che siamo adesso da quello che siamo stati e forse “saremo”»
Il video è stato girato presso lo storico Palazzo Baronale di Torchiara (SA), affascinante borgo situato nel Cilento.
Scritto dallo stesso musicista e diretto da Ciro Rusciano (già a lavoro con Luciano sui clip dei brani “L’isola” e “Spalle al muro”), il video di “Il tempo” ha come protagonista l’attrice Giorgia De Angelis, talentuosa danzatrice e performer originaria di Agropoli.
«La protagonista è una ragazza fragile e disincantata, il suo viso sembra stanco, i suoi occhi si perdono nel vuoto. È evidente che ha perso qualcuno. Vive in una sorta di limbo. Il suo corpo è una stanza vuota, la sua anima non riesce a liberarsi. Due persone, stesso luogo, due momenti temporali diversi. Non è importante sapere quanto tempo sia passato. Il video vuole rappresentare l’impossibilità di riuscire ad evadere da un forte disagio interiore. Lui è lì, una presenza costante, il tempo “non cancella il ricordo”, non offre nessuna consolazione, “non ti asciuga gli occhi”. La danza rappresenta lo sfogo finale, il tentativo di liberarsi dalle catene. Il movimento contorto del suo corpo rende finalmente libero il suo spirito»
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