MACUMBA è il nuovo videoclip di F.U.L.A.
C’est l’afro trap, abracada’, Fula ti fa Macumba
Dal 25 giugno è disponibile in rotazione radiofonica “Macumba” (LaPOP), singolo estratto dall’EP “Adouna” di F.U.L.A.
In questo brano l’artista fa emergere un lato inedito di sé, più oscuro ed energico rispetto al precedente singolo “Touty”. La frenesia della musica Afro si ripercuote sull’ascoltatore, travolgendolo coi suoi ritmi irresistibili. Come una magia nera, un voodoo.
A proposito del pezzo l’artista dichiara: «Macumba è un brano Afro House (generalmente stile sud africano) nato quasi per gioco: un freestyle che vuole solo essere danza e divertimento, a cui Yves (prod.) ha saputo donare un sound oscuro ed energico che si riflette appieno nel mood del videoclip. Per quanto riguarda il video, diretto da Manuel Marini, ho semplicemente ho continuato ad inserire elementi culturali del mio paese, come i leoni tradizionali e le danze Afrobeats». Il videoclip ufficiale del brano, diretto da Manuel Marini, inonda lo spettatore con immagini che intervallano gli ambienti desertici alla Mad Max e quelli oscuri e underground dei night club di Dakar. Il contemporaneo del beat Afro Urban si alterna alle maschere tradizionali dei Leoni senegalesi. Una danza psichedelica di suoni, percussioni e luci stroboscopiche.
Pioniere dell’Afro-Urban sound in Italia, F.U.L.A. (Free United Lands of Africa) rappresenta un ponte tra Senegal e Italia. La sua musica, sempre attenta alle tematiche sociali, e il suo stile originale che mescola generi e lingue (italiano, francese, wolof) lo rendono un artista unico nel panorama musicale italiano.
Classe ’93, si innamora della musica dopo la scoperta di Youssou N’Dour. Multiformità e Multiculturalismo sono concetti integranti della sua evoluzione umana e musicale. Quello che la sua musica esprime si avvicina al codice dei Samurai: Onestà e Giustizia, Compassione, Gentil Cortesia, Completa Sincerità, Onore, Dovere e Lealtà. Nelle sue canzoni si rispecchiano “spensieratezza consapevole e la voglia di rivalsa perenne.”
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