Marco Belinelli, campione in NBA a ritmo di Hip-Hop
“La musica per me ha un significato importante. La ascolto in tanti momenti della mia giornata: per caricarmi prima di la partita, per rilassarmi dopo la partita, quando sono solo a casa, quando sono in viaggio… insomma: la musica mi accompagna sempre.
Da quando ho memoria ho sempre ascoltato hip-hop, è quello che mi fa stare bene. Ogni pezzo è legato ad un momento particolare, ad un ricordo, ad una emozione”.
Sono parole dell’eroe del giorno, di Marco Belinelli, ventottenne di San Giovanni in Persiceto, il primo Italiano campione della lega basket più famosa del mondo, l’NBA. Da oggi Marco sfoggia al dito un anello di quelli che contano nell’America dei cestisti che saltano in cielo, un anello che in Italia ha solo e soltanto lui, un ragazzo bello e buono dell’Italia dello sport, di quello sport che ogni tanto si dimentica di essere rappresentato solo dal calcio e regala emozioni altrove, ad esempio in uno sport poco da Italiani, in cui la palla si porta con le mani e bisogna essere alti, tanto alti: roba da Americani. E Marco Belinelli un po’ Americano lo è diventato, almeno nei gusti musicali, fatti di ritmi hip hop che a noi piace pensare canticchiati da questo ragazzone venuto su a tagliatelle che intenerisce mentre festeggia fra le lacrime, avvolto nel tricolore nostrano.
Lui vince e regala alla mia tastiera tutta la retorica dello sport di cui sono capace.
Ecco tre dei suoi pezzi preferiti, tutti da ascoltare tifando San Antonio Spurs… quelli che hanno dato una severa lezione a un certo Signor Lebron James da Miami.
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