Il progetto di Giorgio Pinardi chiude una trilogia iniziata nel 2015 e dedicata alla sperimentazione con la voce (nella tradizione di nomi come Demetrio Stratos o Bobby McFerrin). Non è un lavoro di facile fruibilità anche se il suo vagare tra atmosfere gospel, blues, jazz, influenze africane e ancestrali (con interventi sempre discreti e mai invasivi di strumentazione analogica ed elettronica), lo rende molto affascinante, personalissimo, originale, avanguardista. Da ascoltare, per tutti coloro che dalla musica chiedono qualcosa in più.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.
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