MR.DAILOM – Pasta & Mandolino

Estratto da “Latin Blanco”, l’ultimo album di Mr Dailom, e bonus track dello stesso, arriva in radio il 24 novembre, e in anteprima video su Aska News e sulle maggiori testate nazionali (Il Sle 24 ore, Il tempo, Il Messaggero, QN, Il Giorno, La Nazione, Libero Quotidiano, Il Resto del Carlino e altre ancora), “Pasta e Mandolino”. Un brano che nasce dalla collaborazione con Max Calò e differisce dalla produzione curata da Eggwyte: segna, infatti, un ponte tra la nuova svolta artistica di Dailom, legata a sonorità latine, e i precedenti album più vicini al contesto rap/trap.

 “Pasta e mandolino” chiude il progetto “Latin Blanco”, con un richiamo e una citazione al trascorso artistico di Dailom, ma esprimendo, al contempo, probabili nuove traiettorie per i prossimi lavori.

Si tratta, infatti, di un brano dalle sonorità Rap/Trap, con una struttura caratterizzata da ritmica Trap alternata dalle classiche 808, struttura ideale per un flow deciso e prorompente. L’arrangiamento è studiato per accentuare il carattere “italiano” del brano, attraverso l’inserimento di mandolini e archi, un tocco classico che rimanda a brani folk e a ballad storiche come “L’Italiano” di Toto Cutugno, la cui citazione peraltro è particolarmente efficace in un contesto che vuole celebrare e ricordare il valore della cultura italiana, dal punto di vista artistico, ma anche per tutti i settori produttivi quali moda, cibo, stile e tendenze, sempre eleganti e raffinate.

 Il testo è infatti piena espressione dell’orgoglio della propria italianità, un riferimento alla situazione del nostro paese, con rime taglienti che ci ricordano come Dailom non persegua solo la leggerezza, ma ponga una accentuata attenzione verso temi impegnati. Una esortazione a non dimenticare la grandezza, anche umana, del nostro popolo in contrasto con quello che sembra essere un momento di decadenza economica e sociale (“NON CI RAPPRESENTA QUELLA STORIA DEL RAZZISMO / E QUELLA DEI BARCONI/ SIAMO MOLTO PIÙ DI QUESTO / MOLTO PIÙ DI QUESTO / SIAMO DEGLI AMBASCIATORI / DI QUELLA CHE È’ LA BELLA MUSICA / NEL MONDO E L’ARTE / SIAMO I MIGLIORI). Il videoclip, per la regia di Matteo Sambero, traduce questo messaggio in immagini potenti e di grande impatto emotivo, a cui la suggestiva location di Palazzo Facchi a Brescia conferisce un apporto determinate, anche per il suo significativo valore artistico. Svariate le scene iconiche nel corso del videoclip che riescono a catalizzare l’attenzione dello spettatore ampliando la visione e il senso del testo, dalla tavola imbandita con l’immancabile pasta al ragù, alla mamma che prepara amorevolmente la pasta fatta in casa, in contrasto con la sfarzosità del contesto (sottile critica agli stereotipi che vogliono l’italiano inguaribile “mammone”).  

La stessa partecipazione del Maestro Gino Rodella (pittore, designer, stilsta, archi-stylist) è un ulteriore raffigurazione dell’eccellenza italiana; nei panni di uno stilista di lusso, egli crea passo dopo passo il vestito regale con cui Dailom si presenterà al suo pubblico. Tra i partecipanti ricordiamo Leandra Pavorè, (la mamma) e Shehata Kirolos Malak Adly (bodyguard). 

La copertina del singolo (foto di Chiara Sardelli) coglie appieno e sintetizza in una immagine il mood del brano e de video.

Autore: Davide Di Bartolomeo  (Mr Dailom) – Rita Biganzoli
Compositori:  Davide Di Bartolomeo  – Massimiliano Calò
Registrazione, Mix presso Studio 8 Recording – Pino Iodice
Produzione: Max Calò

Mastering presso La Maestà – Mastering Engineer Giovanni Versari  

Label: Gotham dischi

Distribuzione: Universal Music Italia/Capitol Records Italia

Fotografia: Chiara Sardelli
 Artwork: Abacusweb

Project management, immagine e comunicazione: Rita Biganzoli 

Video
Regia: Matteo Sambero (Alkimia Studio Creativo)
Assistente alla Regia: Rudy Franceschini 

Foto di Backstage: Chiara Sardelli

Produzione e coordinamento: Abacusweb

Con la partecipazione di Gino Rodella (stilista), Leandra Pavorè (la mamma), Shehata Kirolos Malak Adly  (bodyguard)

Grazie a Stefano Cianci Magaldi per la gentile concessione della location di Palazzo Facchi (Brescia)

 Info su “Latin Blanco”

 L’album “Latin Blanco” nasce dopo una genesi e sviluppo durati più di un anno, dalla collaborazione con EGGWYTE e con il team Abacusweb, che segue Mr Dailom da anni,  che ha incentivato una svolta a livello sia artistico sia di immagine, frutto di una lunga e accurata ricerca che, possiamo dire, il titolo stesso sintetizza emblematicamente.  La tag “Latin Blanco” utilizzata come titolo arriva infatti dalla vita reale dell’artista, che con l’esperienza della danza e del contesto dei locali latini, ha guadagnato tale appellativo da amici e ballerini. Un titolo che è emblematico e colloca l’artista tra i pochissimi che hanno saputo portare il reggaeton in Italia verso una fase più matura di affermazione nel panorama discografico, con credibilità, senza cadere nel ridicolo tentativo di emulare quello d’oltreoceano e senza rimanere nel limitante vincolo per cui esso è associato alla hit estiva, riconducendolo piuttosto all’interno mondo Street Urban e Hip Hop. I brani hanno tutti una matrice reggaeton, ma per il linguaggio soprattutto si nota l’influenza Hip Hop/rap dell’artista, che non ha dimenticato le punchline e le rime taglienti (“Banderas”), con un occhio sempre verso la cultura di strada, e verso i club; brani come “Nuovo Balvin”, hanno una , più aggressiva e energica, altri raccontano una diversa faccia dell’artista attraverso il tema dell’amore.

All’interno dell’album comunque traspare la voglia di sperimentare, con incursioni verso il mondo dell’afrobeat (“La Fam”, “Nirvana” con un mood più tribale o “London” con sonorità reggae), espressione di una volontà di uscire dai confini stilistici predefiniti.

Traccia Bonus è “Pasta e Mandolino”, brano con sonorità Rap/Trap che chiude il progetto. Ricordiamo come tutto il concept dell’album si declina anche visivamente nel lavoro di ricerca dell’artista e del suo team Abacusweb, fin dalla scelta cromatica con gialli e rossi prevalenti, una cromia che ben si sposa con le sfumature artistiche dal punto di vista musicale e, come i brani, gioca sul dualismo della natura umana, nella fattispecie di Dalom stesso, in un gioco di contrasti per cui al buono sono attribuiti elementi simbolici della passione (rosa rossa) e al duro quelli della purezza (rosa bianca).  Proprio lo stesso fronte e retro dell’album mostrano le due facce di Dailom che coesistono in perfetta armonia, senza confini netti.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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