Musica da cinema
La festa dei Golden Globes di quest’anno ha riservato qualche piacevole sorpresa. Anticamera dei più prestigiosi Oscar, la chermesse mette a confronto il mondo della TV, sempre più d’autore e quello del cinema e, a dirla tutta, ci sono serie che non fanno rimpiangere per nulla autorialità e interpretazioni cinematografiche. Ne è la prova il premio a Kevin Spacey, che dopo due Oscar e otto candidature ai globi, spazza via tutti grazie alla formidabile interpretazione di Franck Underwood in “House of Cards”. Poi ci sono quelli che messi dietro una cinepresa, soprattutto se in compagnia della propria crew, fanno sempre bene, leggere alla voce Fratelli Coen con Billy Bob Thorton che non solo al cinema, ma anche in TV, stravincono col ricicciamento, bellissimo, di “Fargo”.
In questa categoria del “faccio bene sempre”, sembra trovarsi bene anche John Legend che pare funzionare bene nello scrivere brani per colonne sonore. Aveva già colpito positivamente con “Who Did That To You?”, energica traccia 18 della traklist di “Django Unchained”, ora il cantautore americano ha inciso una nuova canzone con la collaborazione del cantante hip-hop Common, si tratta del brano “Glory” inserito da colonna sonora al film storico – drammatico “Selma“. Il film racconta la storia di Martin Luther King nel periodo della marcia Jr.-led che cinquant’anni fa riempì strade e piazze in in Alabama, per intenderci si tratta della marcia di protesta che ha portato gli afroamericani a ottenere il diritto di voto.
Il film, presentato a novembre, è uscito nelle sale americane il giorno di Natale ed è arrivato in Italia dopo le Feste e ha nel brano scritto da John Legend, Lonnie Lynn e Che Smith la sua naturale akmé.
Sempre sul fronte musicale, i Golden Globes hanno premiato anche Jóhann Jóhannsson, per la colonna sonora del film “La teoria del tutto”, film biografico dedicato al cosmologo, fisico, astrofisico e chi più ne ha più ne metta, Stephen Hawking. Premio condivisibilissimo, vista la maestria della realizzazione secondo i canoni del genere, con tema principale e brani di giusto rilievo, premio molto gradito a chi scrive per la particolare formazione dell’autore, islandese e fondatore del gruppo di musica elettronica Apparat Organ Quartet, a sua volta membro del collettivo musicale di Reykjavìk che include gruppi quali Sigur Rós, Mùm Funerals e altri.
Ah, alla serata dei Golden Globes ha fatto una sua apparizione anche Prince… commuovente.
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