NDRANGHESTAN – Fenice

Dopo qualche anno di assenza, gli NdranghestaN tornano sulla scena musicale con il loro nuovo brano “Fenice”. Questo pezzo, che segna un ritorno al nu metal, rappresenta non solo una rinascita per la band, ma anche un profondo commento sociale sulla Milano che conoscono bene, quella periferica e dimenticata.

Originari di una delle aree più complesse e più perbeniste della metropoli milanese, gli NdranghestaN hanno sempre messo in luce le contraddizioni di una città che, pur apparendo splendente e affermata, nasconde sotto la superficie una realtà corrotta dalla mafia. Con “Fenice”, il gruppo racconta la storia di una società che lotta per risorgere dalle proprie ceneri, affrontando il ciclo incessante di speranza e disillusione.

Il brano evoca l’immagine di una “pioggia di cenere”, un fuoco caldo e rosso, che scende costante sulle strade della città, un simbolo della bruttura e della decadenza che si celano dietro la facciata della Milano bene. La melodia intensa e le sonorità aggressive del nu metal si fondono con il testo deciso, creando un’atmosfera di profonda riflessione e critica sociale.

“Fenice” non è solo una celebrazione del ritorno della band, ma anche un grido di allerta per tutti coloro che scelgono di ignorare le ingiustizie e le difficoltà della vita quotidiana. Con questo brano, gli NdranghestaN invitano l’ascoltatore a guardare oltre l’apparenza, a riconoscere il dolore e le lotte che si celano nella vita di molti.

La loro musica, carica di energia e passione, è un richiamo a non dimenticare le proprie radici e a combattere contro l’indifferenza. La rinascita che “Fenice” rappresenta è dunque tanto personale quanto collettiva, un invito a resistere e a lottare per un futuro migliore, anche quando sembra che tutto sia destinato a ripetersi.

Con questo nuovo capitolo, gli NdranghestaN dimostrano di avere ancora molto da dire, e il loro ritorno è un segno che la musica può ancora fungere da strumento di denuncia e cambiamento. Milano, con le sue contraddizioni, continua a essere la loro musa, e “Fenice” è solo l’inizio di un viaggio che promette di essere tanto intenso quanto significativo.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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