NICK CAVE & the BAD SEEDS – Wild God

Lydia Lunch ha espresso un parere piuttosto tranchant su Nick Cave: “Il miglior live che hai visto? I Birthday Party con Rowland S Howard, prima che Nick Cave diventasse un predicatore cristiano di ballate morbose.” Il percorso intrapreso con “Skeleton Tree”, “Ghosteen” e “Carnage” documentava il tuffo drammatico dentro il lutto. “Wild God” sembra una transizione tra quel lungo drammatico momento e una resurrezione verso altre dinamiche. Un Nick Cave contemplativo, sacerdotale, ammantato di blues e gospel. Un buon album, seducente, ipnotico, lisergico a tratti.

Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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