Novembre 2024. Il riassunto del mese
Come ogni mese procediamo a un riassunto delle recensioni e dei video pubblicati.
Nel mese di novembre 2024 abbiamo recensito 49 album e presentato 112 video.
Nel 2024 abbiamo recensito finora 456 ALBUM e presentato 1.156 VIDEO.
ALBUM
AA.VV. – Real Cool Time vol. 2
Allegato alle prime 260 copie del nuovo numero della rivista “Gimme Danger” (realtà autoprodotta, dedicata a garage, punk, rock ‘n’ roll e affini) un 45 giri con brani inediti di CUT, BEBALONCAR, OUTER SPACE.
Il trio bolognese dei Cut riprende, dal vivo, un’infuocata versione di “Black to comm” degli MC5, i Bebaloncar ci portano nel loro inferno Velvet Underground/Jesus and Mary Chain, i The Outer Space pennellano volute psycho beat.
A PLACE ON THE MAP – s/t
Il quintetto milanese all’esordio con un ep di sei brani dal tratto prevalentemente strumentale, tra atmosfere sospese, eteree e avvolgenti, debitrici a post rock e shoegaze. I brani sono ben costruiti e altrettanto ottimamente eseguiti, conferendo alla band un profilo artistico che troverà sicuramente apprezzamenti nell’ambito di riferimento.
LE ASTRONAVI – Moonchild
Il maggior pregio dell’album è l’impossibilità di definire l’ambito in cui si muove la band. Qui ci sono canzone d’autore (“La ballata di Jack Parsons” la potremmo trovare in un album di Cesare Cremonini, ad esempio), punk, alternative rock, elettronica, il “quasi” swing” di “Candy” e tanto altro. Sinonimo di creatività e voglia di distinzione. Impresa ben riuscita, molto bravi e album di tutto rispetto.
BLACKSMITH TALES – Pathway to Hamlet’s Mill
Secondo album per la band guidata da David Del Fabro che ne ha curato il concept, la musica e i testi. Tema della nuova opera è il libro Il Mulino di Amleto di Giorgio de Santillana e Hertha von Dechend, che tratta il mito in quanto forma di perpetuazione delle conoscenze degli antichi e della struttura del tempo. Musicalmente il lavoro si colloca in ambito tipicamente prog rock ma in chiave hard and heavy, unendo anche numerose altre influenze, indulgendo in un approccio epico e solenne che riporta anche alla tradizione dei musical anni Settanta, da “Jesus Christ Superstar” a “The Phantom of the Opera”. Suonato perfettamente, con arrangiamenti e suoni curatissimi, un album di grande classe e alto livello.
CLAUDIA BOMBARDELLA – Memoria degli alberi
Un album estremamente complesso e particolare, nella sua variegata originalità e versatilità per la compositrice, polistrumentista, cantante. Su musiche folk che arrivano da luoghi tanto remoti quanto artisticamente e culturalmente stimolanti (dall’Iran all’Armenia, alla Sacha-Jacuzia) Claudia Bombardella inserisce una vocalità stupefacente, frutto di approfondimenti e sperimentazioni durate decenni. Una costante cascata di stimoli, colori, sapori lontani che si condensano in un solo disco. Il mondo è piccolo quanto vasto e i confini un inutile autolesionismo. “Memoria degli alberi” ne é una preziosa testimonianza.
GIULIO CAMPAGNOLO & the JAZZ FUNKERS – C’mon
Splendido album di modern jazz, puro Hammond sound con otto brani autografi, tra Jimmy Smith, il Ramsey Lewis dei Sessanta, Horace Silver.
Campagnolo fiammeggia all’Hammond, accompagnato dalla pulsante e metronomica batteria di Adam Pache e da una sezione fiati particolare, con i sax di Michele Polga (autore anche di due pezzi) e Piero Bittolo Bon (anche al flauto) e il trombone di Federico Pierantoni.
Un gioiello di classe ed eleganza per original modernists, registrato in full analogic, live in studio
VINICIO CAPOSSELA – Sciusten feste n. 1965
Il tredicesimo album di uno degli artisti più personali e distintivi della musica italiana è un omaggio a un’idea che Capossela coltiva da anni, ovvero allo spirito natalizio e alle sue musiche. A cui unisce tre ottimi inediti (Voodoo Mambo, Sciusten feste n.1965 e Il guastafeste nel suo classico stile Tom Waits/blues/folk/patchanka. Al cantautore americano paga tributo con una bella versione di Christmas card from a hooker in Minneapolis). I classici natalizi sono, come prevedibile, rivoltati e trasformati nel più classico Capossela style con tanto di divertentissima rivisitazione di “I wanna be like you” da “Il libro della giungla”. Un ottimo lavoro, pur se non finirà annoverato tra le migliori prove di Vinicio. La versione di “Abide with me” “/ “Sopporta con me” vale da sola tutto l’album.
LA CLASSE MEDIA – La mela del serpente
Il trio pavese convince sin dall’esordio con quattro brani a base di un corposo rock chitarristico, con numerose venature di pop melodico che si scontrano con l’irruenza grunge e post rock dei suoni. Approccio diretto e minimale, urgenza e spontaneità tra le principali caratteristiche. Una buona partenza.
CRIPTA BLUE – No Return
Torna il trio di Ravenna, dopo un album e un ep, con una nuova prova sulla lunga distanza con sei brani. I riferimenti guardano ai primi anni Settanta, tra hard rock psichedelico (con particolare predilezione per Blue Cheer, Black Sabbath e i primi Pink Fairies di “Never Neverland”), una componente doom, boogie e rock blues. Un album realizzato con tutti i crismi richiesti per l’ambito, con una dose di originalità in più rispetto alla consuetudine, ben eseguito e composto.
DAYDREAM THREE – Stop making noise
Terzo album del progetto solista di Enzo Pepi, già chitarrista in ambito post noise con Twig Infection e Pepiband. Dieci brani, registrati volutamente in presa diretta in due giorni, che si spostano tra post rock, shoegaze, sonorità che guardano talvolta al Paisley Underground più ruvido (di stampo Dream Syndycate) o alla lezione dei Dinosaur Jr. Un contesto aspro e graffiante che gli appassionati del genere sapranno apprezzare.
ALDO DI CATERINO ENSEMBLE & Enrico Pieranunzi – Heroes
Un lavoro più che pregevole che esalta le qualità della giovane band di Aldo Di Caterino che si avvale della presenza del Maestro del pianoforte jazz, Enrico Pieranunzi. Otto brani che spaziano tra cool jazz, ritmiche che guardano alla lezione brasiliana, atmosfere che bene sarebbero state in una colonna sonora di un film di Antonioni degli anni Sessanta (“L’eclisse”, ad esempio). Il flauto di Di Caterino è perfettamente inserito nel contesto generale di un album godibilissimo, che spicca per limpidezza dei suoni e un’esecuzione magistrale.
DI VIOLA MINIMALE – Disgressione n°1
Davide Cusumano, artista ragusano, ideatore e frontman del progetto DVM, aggiunge un ulteriore tassello alla lunga carriera discografica, con un ep di tre brani che festeggia il ventennale di attività. Atmosfere eteree di gusto psichedelico/Velvet Underground e un tocco di shoegaze, dal portamento ipnotico e avvolgente. Da scoprire e seguire.
DIRTY JOB – The world’s decay
Potentissima miscela di punk rock, Oi!, Nabat, Rough, Cockney Rejects e un pizzico di gusto hard, attraverso dieci brani dal tiro veloce e compatto. La band suona benissimo, con, non c’erano dubbi, la giusta attitudine e suoni perfetti per il genere, alternando testi in italiano e inglese. Un lavoro di prima qualità.
ECHOES – Io
Un viaggio negli inferi, tra sonorità sospese, doom, post rock, sperimentazione e atmosfere angoscianti e penetranti. Un album diviso in sei capitoli che esaltano le sensazioni di odio, rabbia, depressione, a cui il gruppo vuole indurre l’ascoltatore. “Io” è materiale da maneggiare con cura, letale per chi si avvicina con troppa superficialità.
ERACLEA – Toboga
Esordio sulla lunga distanza discografica, dopo tre singoli, per la Piccola Orchestra Balneare Eraclea, quintetto trevigiano dalle idee chiare e con una maturità stilistica ben spiccata. Il sound si muove tra una post wave elettronica (con echi di Bluvertigo) e una canzone d’autore ricercata e raffinata (con uno sguardo ben piantato sulla miglior produzione di Franco Battiato) con momenti particolarissimi (“Pappagallini e Banane” riesce in un improbabile mix di reggae, Paolo Conte e CCCP). Molto curati i testi, arrangiamenti eleganti, qualità compositiva di prima qualità. Una partenza di alto livello.
FITNESS FOREVER – Amore e Salute
Il quarto album del super gruppo napoletano ne conferma l’irresistibile qualità e vocazione al ballo. Ci immergiamo negli anni Settanta più danzerecci, tra soul funk e disco, con uno sguardo frequente allo “yacht rock” più raffinato ed elegante. Gli otto brani (in uno dei quali è ospite Peppino di Capri) coprono alla perfezione quel sound che riempì le piste delle migliori discoteche italiane e straniere dell’epoca. Esecuzioni impeccabili, arrangiamenti ultrachic, livello compositivo altissimo.
UMBERTO MARIA GIARDINI feat. Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura – Dio come alibi
Umberto Maria Giardini mantiene inalterata la sua capacità di sorprendere, scegliendo sempre nuove strade artistiche da percorrere, nuovi tragitti da scoprire e sperimentare. Nel nuovo ep, accompagnato dai due prestigiosi jazzisti, propone la sua consueta, preziosa e originale, forma di canzone d’autore. Due mondi lontani ma che si uniscono in perfetta armonia, tra folk psichedelico, pennellate jazz e una modalità compositiva di identità ben riconoscibile. Un tassello particolare nella sua carriera che si spera sia il primo passo per una collaborazione duratura.
MARCO GROMPI e MICHELE FORTIS – Winterflowers
La partnership del duo bergamasco ha radici lontane, fin dai tempi del liceo. Dopo un’ iniziale esperienza live, il duo si separa e il solo Grompi prosegue l’attività artistica, sia come scrittore e giornalista che come musicista con i Rusties e i Feel Hippie & Grumpy che ci daranno abbondanza discografica e concertistica. Lo spettacolo di reading musicale, “Il paese dei ribelli” del 2023 riporta insieme i due musicisti che, accompagnati da una band con i fiocchi, i Winterflowers, incidono ora un ottimo album, debitore come sempre al classicismo del roots rock americano, da Neil Young a JJ Cale, Bob Dylan, Jackson Browne. Composto e suonato con la giusta attitudine e perfetta conoscenza della materia, il lavoro è di eccellente fattura e non mancherà di entusiasmare i cultori del genere.
HELEN BURNS – The rain caller
L’esordio della band catanese è potente, duro e tagliente, con chiari riferimenti alle recenti esperienze post punk (da Fontaines DC a Idles o Protomartyr) e pur non mancando influenze post wave classiche (da New Order a Killing Joke), l’approccio è attuale e personale. Un buon lavoro, molto curato negli arrangiamenti e produzione, dal respiro internazionale. Ben fatto.
IL SOGNO DELLA CRISALIDE – Indietro tutti
Il progetto musicale di Vladimiro Modolo firma il secondo album, un lavoro molto composito che attinge da svariate influenze, muovendosi comunque in un ambito esplicitamente rivolto alla moderna canzone d’autore italiana. Ma di volta in volta troviamo pop, rock, elettronica, indie pop, synth pop. Il filo conduttore è un’ottima capacità compositiva, molto matura e ricca di qualità che sa unire melodie e atmosfere disimpegnate con una visione musicale impegnata e profonda.
IENA – Fino alla morte
Torna la band toscana con un ep di quattro brani che ne conferma la qualità e la potenza sonora. Street Oi! punk che guarda alla vecchia scuola di Rough e Nabat. Produzione diretta, urgente e minimale, suoni ruvidi, melodie vocali rozze ma efficaci (“Ultima notte” ha un ritornello con le caratteristiche perfette per diventare un classico da cantare tutti in coro dal vivo nella sua malinconica forza). Più che riuscito.
IZINE – Fuori dal mainstream
Primo ep, con cinque brani, del cantautore parmigiano. Alle spalle una lunga esperienza con varie band, con cui ha pubblicato diversi album e suonato in centinaia di concerti. L’esordio solista mischia con cura canzone d’autore e un ottimo indie pop, raffinato, molto fruibile e di buon livello compositivo. Una buona partenza.
JESSE THE FACCIO – Dei giorni liberi, del tempo perso
Quarto album per il cantautore padovano in cui conferma le ottime qualità compositive e una personalità distintiva, unite a una ricerca sonora visionaria che guarda a forme velate di pop psichedelico, con retaggi Smiths e Housemartins e a una buona dose di canzone d’autore nostrana. Il tratto è spesso malinconico ma condito da una buona dose di (auto)ironia e un approccio lo-fi, non solo da un punto di vista sonoro. Un album originale, riuscito e ricco di spunti creativi.
JUKEBOX 74 – She’s got the power
Lu Silver ha un curriculum di grande rispetto, dagli Small Jackets alla Lu Silver String Band, a base di puro rock ‘n’ roll stradaiolo di sapore 70’s che lo ha sempre visto protagonista a voce e chitarra. Ha deciso in questa nuova veste di tornare al primo amore, la batteria, confezionando un singolo di rara energia e grande bellezza. E’ sempre rock ‘n’ roll, venato di soul e di un’anima pub rock (non a caso ai due eccellenti inediti si aggiunge una bellissima cover di un maestro dell’ambito Nick Lowe, omaggiato con una riuscita versione del suo classico “Heart of the city”). Grandissimo singolo!
KINDER GARDEN – Ormoni
Kinder Garden è un progetto nato nel 2017 come collettivo ma che approda ora a una dimensione solista, con protagonista il cantautore romano Francesco Menna. Un album che spazia tra canzone d’autore (non lontana talvolta da Samuele Bersani), arricchita da arrangiamenti che abbracciano una gamma che va dal rock, all’alternative, al pop, all’indie. Il tutto condito da testi non di rado ironici, sarcastici, venati di disillusione nei confronti della realtà. Un lavoro che trasuda personalità e maturità compositiva.
LINGUASERPENTE – Fast Radio Burst
Una band nata per suonare musica rumorosa, storta e veloce. C’è un po’ tutto il contenuto artistico e sonoro nella presentazione della band. Un album che suona come una mitragliata, durissimo, in cui si fondono post hardcore, noise, con punte quasi grindcore. Suonato con grande tecnica esecutiva, competenza e giusta attitudine, sconsigliato ai deboli di cuore.
LOVE SHOWER LOVE – The wave we are. The best 2002-2009
La band alt rock, formata da quattro musicisti attivi da diverso tempo nella scena indie italiana, raccoglie in una compilation una serie di brani rimasti fuori dalla versione digitale, incisi tra il 2002 e il 2009, sette anni durante i quali il quartetto è passato attraverso varie incarnazioni, dagli Ashen Wave ai La Corte. Undici canzoni che spaziano dal grunge a sguardi a Rage Against the Machine e Red Hot Chili Peppers, più il nuovo eccellente singolo “Lido Caina”, debitore ai migliori Pearl Jam. Il tutto sempre caratterizzato da grande energia, convinzione, giusta attitudine.
MAVERICK PERSONA – In the name of
Il duo brindisino composto da Amerigo Verardi, figura di spicco della musica underground italiana, da sempre pilastro dell’originalità, e Matteo D’Astore (Deje) regala il secondo album del loro particolarissimo progetto. Un crogiuolo raffinato e colto di influenze, riferimenti sonori e artistici che rendono il lavoro pregevolissimo. Psichedelia moderna che abbraccia suoni elettronici e dub e con un’anima cara a due delle menti più innovative della musica pop del Novecento, Lou Reed e John Cale. Ma ci sono addirittura rimandi a insospettabili radici come David Sylvian (“Bite for freedom” ad esempio) mentre non manca mai nella poetica di Verardi l’ombra di Syd Barrett. Un album complesso, ricco, colmo di grande musica. Un garanzia di qualità.
MITCH AND THE DJED – Life
Sei brani a base di blues, rock, country, malinconiche ballate semi acustiche, atmosfere cinematografiche, per la band bresciana, già autrice dell’album d’esordio “Spanish blues” nel 2016. Un buon lavoro, introspettivo, ben calibrato, con un pregevole ricerca dei suoni. L’album è la colonna sonora dell’omonimo cortometraggio prodotto da Massimiliano Maffeis “Mitch”.
MILANO 84 – Ultradisco
Torna il progetto di Fabio Di Ranno e Fabio Fraschini, dopo l’ottimo e sorprendente esordio con “Monochromatic” e ci riporta, come da significativo nome, nel pieno degli anni Ottanta della post disco music, synth pop e dance, con scampoli di new wave. Il tutto arricchito da una serie di ospiti che aggiungono valore e verve all’opera: Johnson Righeira, Anita Dadà, Fabrizio Massara (Baustelle) Andy (Bluvertigo) Alice Silvestrini (Laison), Anna Soares, Eugene, Fred Ventura. Il risultato è divertente, godibile, perfettamente confezionato ma paradossalmente non ha un sapore prettamente revivalistico ma gode di un’anima moderna e attuale.
MONDAZE – Linger
Il secondo album della band romagnola prosegue il percorso all’interno del più classico sound shoegaze, dall’incedere ipnotico e densamente psichedelico, con otto brani solenni, severi e rigorosi. Il sound flirta anche con una dimensione sonora più dura, quasi stoner a tratti, rimanendo però sempre, con personalità, nei binari del genere, con gli Swervedriver di “Mezcal Head” nelle orecchie e nel cuore.
MONOLITE – Verbo
Torna il duo milanese con un ep composto da cinque brani rocciosi, pulsanti, in cui un approccio classicamente rock si affianca a una visione artistica ricercata e raffinata, soprattutto melodicamente. I brani sono particolarmente curati a livello produttivo e sonoro, adattandosi perfettamente a una capacità compositiva di alto livello. In attesa di un album che suggelli le qualità di un gruppo con molte frecce al suo arco.
VITTORIO NISTRI – FILIPPO PANICHI – s/t
Musica da camera psichedelica ed elettronica sperimentale. La presentazione che ne fa il duo stesso riassume alla perfezione il contenuto di questo accattivante e curioso album, soprattutto se lo si pensa realizzato attraverso sintetizzatori inusuali, strumenti autocostruiti, suoni trovati e processati. Apparentemente un lavoro “difficile” in realtà molto fruibile e avvolgente, stimolante e interessante.
NOTTURNO CONCERTANTE – Distressed colours
Quaranta anni di attività, ottavo album della lunga storia e ancora una vitalità creativa rimasta intatta. Quattordici brani strumentali che spaziano senza freni e limiti tra prog, fusion, math rock alla The Battles, Tool e numerose altre influenze meno evidenti. Un album complesso, suonato divinamente con una tecnica ineccepibile e un gusto compositivo che elude il virtuosismo fine a se stesso e rende l’ascolto molto godibile.
OTTODIX – Il Milione – best of Ottodix 2014>2024
20 anni di discografia e una nuova raccolta (la precedente fotografava i primi 10 anni) per testimoniare l’interessante percorso artistico con 16 singoli dai 4 ultimi concept album più l’inedito “Marco Polo”. Un lavoro che premia la costanza e la qualità compositiva della sua canzone d’autore virata in post wave, elettronica, synth pop. Un artista in costante evoluzione, pur nella sua consolidata maturità e personalità.
MARILENA PARADISI / BOB NIESKE – Here and now
Cosa capita quando la voce di una delle più creative vocalist del jazz italiano e il contrabbasso di un grande compositore, tra i più esperti uomini del jazz americano, si incontrano? Ne nasce uno stupendo album, in cui vengono rivisitati brani di Chick Corea, Charlie Mingus, Astrud Gilberto, Henry Mancini, Jobim, tra i tanti, in chiave funzionale, nella versatilità delle esecuzioni, al minimalismo della formazione. Un lavoro originale, suadente, elegante, intrigante.
PoST – Ten Little Indies
Il quartetto torinese (Proud of Serving Tuna, conosciuto con l’acronimo PoST) firma il terzo album, palesando una grande maturità artistica, compositiva e stilistica. Ottima la capacità di fondere ritmiche e umori rock con la canzone d’autore, riuscendo anche a entrare con decisione in brani pop di grande potenziale commerciale: “Non dirmi che” meriterebbe la testa dei singoli, in un mondo – discografico- più giusto. La scelta della lingua italiana a scapito dell’inglese degli altri nove brani, è convincente e tornarvi, come nel primo album, potrebbe essere una strada interessante nel processo evolutivo della band. Ottimo lavoro.
POST NEBBIA – Pista nera
Il quarto album della band padovana è un lavoro composito, in cui varie influenze sonore si intersecano per creare una miscela piuttosto originale e personale. Ci sono trame post punk, brani di gusto new wave (che ricordano i migliori Bluvertigo come “Piramide”), il funk punk di “Statonatura”, puntate nel garage rock con le chitarre protagoniste, spunti melodici di gusto pop, i Franz Ferdinand in “Pista nera”. Un album più che riuscito, stimolante e pulsante.
I RAGAZZI DEL MASSACRO – Babylon Club
Terzo album per la band milanese che conferma la strada sonora intrapresa fin dagli esordi a base di un solido quanto oscuro post punk dalle tinte dark wave (l’impostazione vocale si pone spesso tra Nick Cave, Peter Murphy, Andrew Eldritch dei Sisters Of Mercy). Nel nuovo lavoro si colgono anche riferimenti psichedelici e altri più marcatamente vicini al rock tradizionale. Un disco maturo, ben fatto, ricco di energia e ispirazione.
ROOMMATES – Outside
Terzo album della band ligure con anche l’aiuto di membri di Mondo Generator, Lacuna Coil, Terza Classe. Un sound che mischia alla perfezione un approccio hard rock con un’impronta melodica molto marcata, arrangiamenti curati e raffinati che conferiscono al lavoro un’enorme potenzialità commerciale. Grazie anche a una produzione di primissima qualità, è un lavoro che merita grande attenzione.
MATTEO SALZANO – Qualcosa Giusto Per Iniziare
Un ep dai toni lievi e delicati, semi acustici, pieni di carezze folk jazz, composti con grande capacità evocativa, eseguiti con piglio live, immediatezza, urgenza. Un perfetto antipasto per quello che si spera diventi presto un album, che si preannuncia delizioso.
SAUGHELLI – Fregi dell’anima
Deluxe edition di un album pubblicato nel 2008, rivisitato, rimasterizzato, con l’aggiunta di quattro bonus tracks e un inedito. Il poliedrico musicista e compositore si muove in un ambito difficile da definire, spostandosi dal pop al rock fino a brani dal chiaro andamento prog, non disdegnando elettronica e altre influenze meno circoscritte. Un lavoro di sicuro interesse e da rivalutare.
SHE’S A FISH – Under The Sacred Tree
Nuovo album del progetto solista del veneziano Simone Frosini, ispirato al libro La strada per Eleusi, di Gordon Wasson, Albert Hofmann e Carl Ruck, che ipotizza l’uso sostanze psichedeliche negli antichi riti misterici greci per arrivare ad una profonda connessione tra lo spirito umano e quello della natura. Il terzo lavoro abbandona le più classiche influenze psichedeliche dei primi due album, virando verso un’elettronica molto spinta, di matrice ambient e trance. Un passo inatteso ma coerente con l’evoluzione in questo ambito sonoro. Molto interessante.
THE SMOKE ORCHESTRA – Celestial Bodies
Un album che spacca! Super gruppo che spara a tutto volume un funk “nerissimo”, suonato e prodotto in maniera sublime. “Celestial Bodies” è un concept incentrato sullo Spazio, Galassie, Pianeti. Funkadelic, George Clinton, Sly Stone e James Brown dei 70 approvano.
TV LUMIERE – Il gioco del silenzio
La band umbra, al quinto album, tesse trame malinconiche, romantiche, oscure, decadenti, in cui convergono un’anima folk dark e frequenti suggestioni in arrivo dal mondo Nick Cave. In aggiunta un gusto blues, soprattutto ritmicamente, ed echi gospel. E’ evidente la maturità compositiva e stilistica acquisita, quanto la padronanza della materia (grazie anche alla sapiente mano del polistrumentista Amaury Cambuzat, fondatore degli Ulan Bator e con un curriculum infinito). Un album di qualità e spessore.
VEUVE – Pole
Il trio di Pordenone torna con un album massiccio come è tipica caratteristica del loro sound, di chiara matrice stoner, ma con diverse contaminazioni che rendono il contesto meno prevedibile e particolarmente personale. Sono frequenti i riferimenti alla psichedelia ma anche all’heavy grunge dei Soundgarden o alla ecletticità dei Motorpsycho, che include molteplici altre influenze. Un ulteriore passo avanti verso una totale originalità.
VON DATTY – Storia moderna
Il nuovo album del cantautore romano si ispira, in ogni suo brano, al mondo del cinema, dell’illustrazione e dell’animazione. Il tono e l’approccio sono aspri e decisi, diretti e severi, tra alt rock, blues deviato e perfino afflati grunge ma la canzone d’autore è dietro l’angolo (vedi il Finardi di “Grimilde”). Un album molto ben curato, incisivo, dalla scrittura matura e personale.
WESTFALIA – Odds and Ends
Esordio ad alti livelli qualitativi, soprattutto nell’ambito della produzione, con sonorità ad ampio respiro e di qualità eccelsa. Un sound che assume spesso tinte “epiche” e solenni, avvicinandosi a Nine Inch Nails, MGMT e a un post punk (in particolare nella conclusiva “D-end”) dalle marcate influenze elettroniche di sapore dark wave. Non mancano momenti più fruibili e di gusto pop (vedi “Man’s favourite sport”) e svariati altri riferimenti. Un album che cresce progressivamente ad ogni ascolto.
ZAGREB – Terra bruciata
Quinto lavoro discografico, con un ep di cinque brani, per la band veneta. Il quintetto gioca con una sapiente miscela di rock, post punk, melodie pop, chitarre e ritmiche rocciose, arricchita da una vocalità molto lirica, perfettamente adatta alle tematiche delle canzoni, imperniate su un’attualità sempre più complessa di disperazione, guerre, violenza, solitudine. Un lavoro maturo e personale che premia la costanza della band, nel decennale della sua attività.
VIDEO
AALE – All black, ADRIACO – Dire, ADRIAN & DJ RAMEZZ – Because the night, AGATA – Il male della musica, AGOSTINI’S PROJECT & ALEX TERLIZZI FEAT. ALESSANDRA PIPINO – Strade, MARINO ALBERTI – Monalisa, ALESSIO ALESSANDRA – ‘Nfernu e paradisu, AMPLIFIRE – No Time for Karma, ANDROGYNUS – Danza magica, ANTHEMIS – Gravità, ASIA – Luce di notte, MARTINA ATTILI – Occhi blu, CLATHRUS ARCHERI – Nightcrawler, ASA’S MEZZANINE – Janara, ASTRAL DELIVERANCE – Atonement, DENISE BATTAGLIA – Arcobaleno pizzichino, GERA BERTOLONE – Canzuna , BLACKTOP OVERDRIVE EXPERIENCE – Done with you, BLANDIZZI – Sembra tutto normale, CLAUDIA BOMBARDELLA – Swing, FRANCESCA BONO – Bitten Tongue (live at MountEcho’), BUIO – Roads of dust, CAMERA A SUD – Guardo gli asini che volano nel ciel, GIULIO CAMPAGNOLO & the JAZZ FUNKERS – Groove giallo, CARDUCCI – L’incredibileromantico, ANN CAROL – Il contrario, MAX CASALI – Diamoci una mossa, CRISTIANO COPPA – Parùsia, CORDE OBLIQUE – A step to lose the balance, DADA’ – Notte Notte, THE DAILY RATION – Sleepy, DEATH SS – Dr. Jeckill & Sister Hyde, DELICATONI feat. Nice Elevator – La stessa cosa insieme, GIULIA DG – Tu (Live Session), DENNIE JM – Tre il numero perfetto, GRAZIA DI MICHELE feat. PAPIRO – Fortuna, DI VIOLA MINIMALE – Sospensioni del tempo, ERACLEA – Non dirmi mai, FEDERICO FABI – Tutto passa, NANCY FERRARO – Come la Vanoni, FIDANZA JAZZ COMBO – La tazzina di caffè, FIVA – Un po’ di fede, SARA FORTINI – Sorridi sempre, FRANCOBEAT – Se rinasco, GATE 66 – Al mattino (Stockastico remix), GHOSTWOUND – Funky Robot, GABRIELLA LUCIA GRASSO – Clarissa, GRIGIO SCARLATTO – NSSP, GRIME SPITTERZ – Gold Digga, HER|MESS – Loop, HOPE – Non mi basti più, iBERLINO – Alba 01424, VALENTINA INDELICATO – Aria, LADY SOX – Daltonica, LAMADURA – Sola, LINGUASERPENTE – Inferno Dance feat Nico Vascellari, LINN – Spazi vuoti, LOMBROSO – Una canzone per tutti, KANESTRI – Calze a rete, SEUN KUTI & EGYPT80 – Emi Aluta, BEATRICE LAMBERTINI – Lacrime, LUCA LONGOBARDI – Entropia, GARY LOW – La Colegiale – Revolution, FABIO MARTORANA – Noi e l’immensità, MASH – Lara 2, MCLOSER – Giorni dispari, MERON – Posacenere, PAOLO MIANO – L’unica difesa, MARIANNE MIRAGE – Venere, MOSKA DRUNKARD – Trinacria, LORY MURATTI & ANDY BLUVERTIGO – La caduta , NAMRITHA NORI – In-canto a Lei, ERICA MOU – Madre, MOREA – Frecce incrociate, NIGHT SKINNY – Tessera sanitaria, IGOR NOGAROTTO – Amanda, NOVAGORICA – Le ore piccole, PAGANO – Una vita troppo onesta, PAPILLON – Resolution, PIERLUIGI PASINO & MATILDA DE ANGELIS – Lidia, ANTONIO PIGNATIELLO – Statica Danza (Electric Session In The Wood), RAFFAELE POGGIO – Fatti sentire, POLAR CAT – A resistance (Paul Arquette’s rewards) | Live session, PoST – Non dirmi che, POV RISE – You Did Me Wrong Today, STEFAN QUINTO – Romantica, REESE – Plan B , GREG REGA – Comm’Maje, LUCA ROMAGNOLI – Perdere, ROSSOMETILE – Geminus, ROXY B. – Per amore, RUVIK – Me pregunta, DARIO SANSONE feat. Nachelo – I’m walking, SAUGHELLI – Aquile nascoste, SEBASTIANO – Nostalgimantico, SELVA OSCURA – Mercurio, CARLOTTA SILLANO – Moderata fonte, SINEDADES – Hermosa y confundida, SOUNDSICK – D.u.s.k., spA.I – Il Ritmo Dell’Inferno, TACET TACET TACET – Unfocus, TV LUMIERE – Ultima corsa, TWIST OF FATE – Venia, UBE – La camicia che non ti piaceva, VANZ – Dig it, THE VEUVE – The Thaw, VIANDANTE CSM – Solo fede, VIANDANTE CSM feat Cuman – Madri, VORIANOVA – Salina, THE WINDFALL – Ouverture (instrumental version), ZED & DALIA NERA – Rule your head, XGIOVE – Trattato (Dimmi che non hai smesso)
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