Nuova Musica Italiana – 4 recensioni
The ROADLESS – Revolution
Attivi dal 2008 i veronesi ROADLESS firmano il secondo album della loro carriera all’insegna di un rock tradizionale, aggressivo, elettrico e di forte impatto talvolta affine ai migliori Guns and Roses e con virate melodiche care ai Kings of Lion.
Bene arrangiato, produzione impeccabile, ottima la composizione.
GIUBBONSKY – Testa di nicchia
Un album particolare ed originalissimo nei contenuti sia musicali che lirici per il cantautore milanese Giubbonsky.
Si intrecciano echi di Jannacci e della classica vena cantautorale meneghina con un approccio a tratti non lontano da quello che fu tipico di Fred Buscaglione o a quello ironico e disincantato di Paolo Conte fino al brano che titola l’album che sembra attingere a piene mani alla lezione dei Clash.
Una miscela eterogenea e personale dal marchio inconfondibile.
DRONINGMAUD – Our secret code
Il quintetto laziale firma il secondo sforzo discografico spaziando in un ambito artistico particolarmente vasto che parte da radici new wave, passa attraverso il glitch, si avviluppa in atmosfere care a Sigur Ros, Mogwai e Radiohead ma non disdegna accenni psichedelici (“Kill the skyscraper” , l’episodio più riuscito di “Our secret code” non lontano da certi brani dei Julie’s Haircut).
LENNONKELLY – s/t
I giovani romagnoli si inseriscono con questo album d’esordio nella tradizione ormai classica che si richiama al combat folk di cui furono i capostipiti i Pogues (introitando pesanti influenze punk rock) e che in Italia ha poi trovato terreno fertile in decine di bands, dai Modena City Ramblers ai Bandabardò.
Nulla di nuovo ma fatto con tale convinzione e freschezza che lo rende comunque interessante e a cui non si può che dare un giudizio positivo.
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