Nuova Musica Italiana – 4 recensioni

JOCELYN PULSAR –  “Sperando di aver fatto cosa gradita”

Sulla scena da una decina di anni con un pop sbilenco e obliquo, Jocelyn Pulsar ritorna con la formula abituale con un ottimo e godibile ep di quattro brani. Le quattro malinconiche canzoni d’amore partono con un omaggio, a ritmo di valzer, alla natìa Romagna che occhieggia a Daniele Silvestri. Le tre successive ballate, scarne e minimali, nonostante “Freddo” si avvalga di una ritmica di sapore brasiliano, confermano la qualità e la personalità della proposta.

Fosbury Records

 

I CANI – Glamour

L’esordio di un paio di anni fa li ha proiettati nell’Olimpo della nuova scena indie italiana grazie ad un sound personale e testi attualissimi che facevano spesso riferimento allo stesso indie nostrano.

La creatura di Niccolò Contessa prosegue il discorso con un album più convenzionale, cantautorale, più pop, dove si riconoscono legami con Baustelle, Max Gazzè e Battiato, perdendo quello spirito iconoclasta che l’aveva resi unica, uniformandosi ad una linea meno personale.


The SINGERS – s/t

La band romana approda al secondo album con un sound alt-rock di stampo chitarristico che assimila influenze che spaziano dal primo punk new yorkese (vedi i Television di “Marquee moon”) ma non disdegnano sguardi a certo brit pop recente (vedi Arctic Monkeys o Snow Patrol) o a nomi come Arcade Fire o Strokes. Prodotto con particolare cura e ricco di un paio di brani di sicura presa non passerà sicuramente inosservato.

 

JOSEPH MARTONE AND THE TRAVELLING SOULS –  “Where We Belong”

Joseph Martone viene da Caserta e a fianco dell’italo americano Tom Aiezza produce un eccellente omaggio alle radici a stelle e strisce, tra blues, folk, country come da sempre hanno insegnato nel migliore dei modi Bob Dylan, Johnny Cash, Bruce Springsteen, Los Lobos. In ”Ego sum” compare la lingua italiana e il fantasma di Vinicio Capossela. C’è anche un po ‘di rag e l’emozionante “Shine on me” che fu di Nick Cave.

Album di grande spessore, immancabile per i devoti alla tradizione americana


Antonio Bacciocchi

Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges, Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra cui "Uscito vivo dagli anni 80", "Mod Generations", "Paul Weller, L’uomo cangiante", "Rock n Goal", "Rock n Spor"t, Gil Scott-Heron Il Bob Dylan Nero" e "Ray Charles- Il genio senza tempo". Collabora con i mensili “Classic Rock”, "Vinile" e i quotidiani “Il Manifesto” e “Libertà”. E' tra i giurati del Premio Tenco e del Rockol Awards. Da sedici anni aggiorna quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei Musicletter del 2016 come miglior blog italiano. Collabora con Radiocoop dal 2003.

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